Articolo

Il valore del cibo: mangiare e guidare

Ma che c’entra l’impatto retinico con il cibo che si sceglie di gustare? Che rapporto c’è tra le papille gustative e le pupille che godono dell’estetica del piatto?

Il valore del cibo: mangiare e guidare

Degustare il cibo vuol dire poterlo apprezzare e sceglierlo con cura, proprio come si fa con un'automobile


Pupille e papille gustative 

Il cibo è qualcosa che cura e che con cura va consumato. Sono due aspetti che vanno a braccetto e di cui spesso ci si dimentica simultaneamente. Non si può infatti divorare un piatto con avidità e velocità nel momento in cui ci si ricorda che mangiando ci si sta in qualche modo curando.

Allo stesso modo, gli elementi nutritivi di un alimento si assimilano meglio quando si ha coscienza che la prima vera digestione avviene in fase di masticazione. L’energia che mettiamo nelle dita durante la preparazione fa la differenza e allo stesso modo la modalità con la quale lo serviamo. 

Cibo e umore vanno insieme e questo vale sia in fase di elaborazione di una ricetta sia in fase di degustazione. Se decidiamo saggiamente di volerci bene, dovremmo scegliere il meglio per noi e questo in termini di alimentazione è un passaggio di coscienza fondamentale.

La stessa cura che riponiamo nello scegliere un’autovettura, ad esempio, potrebbe essere quella da adottare ogni giorno per quanto riguarda i pasti che introduciamo nel nostro corpo?   

Nel mangiare dovremmo concentrarci sulla benedizione del cibo, inteso come un vero e proprio "dire bene", non una recitazione posticcia di una preghiera non sentita, ma l'enunciazione di un vero e proprio canto o preghiera intensa, sentita, un ringraziamento per il cibo di cui stiamo godendo.

Allo stesso modo, la compagnia è importante: osservate se siete in una postura contratta, se la presenza di qualcuno vi scombussola. E cercate sempre di respirare con consapevolezza anche mentre masticate.

Il cibo e le emozioni poi sono indissolubilmente legati e tanto piú si è consci di questo tanto meno si cade in tentazioni alimentari per coprire paure e simili.     

 

Mangiare o guidare  

Una ricetta preparata con cura è anche strumentale al nutrimento e alla soddisfazione su un piano legato al valore estetico. È così che funzione e valore del bello si uniscono, proprio come accade quando si pensa a un’automobile che è senza dubbio un mezzo, ma anche un oggetto di bellezza e, in alcuni casi, pura eleganza.

Il motore non si vede ma ci conduce; allo stesso modo, le vitamine non sono manifeste a occhio nudo ma ci danno energia. Immaginate di poter paragonare la meccanica interna dell’auto alle componenti di una ricetta in cui si convogliano gusto e nutrimento profondo. Nel tema del confronto tra auto e cibo, molto interessante  - e assolutamente originale - è una proposta da Noicompriamoauto intitolato Mangiare o guidare.     

In tema di scelte, avete mai pensato a quanto l’auto più costosa della storia equivalga in termini di cibo? Stiamo parlando di un’auto venuta all’asta negli States per 35.065.800 euro, importo paragonabile all’attività di una instancabile pasticceria che prepara 1830 pancake al cioccolato al giorno vendendoli a 3,50 euro l’uno. Ci sono poi strabilianti confronti tra Ferrari e baguettes, cene al ristorante, cappuccini oppure Mercedes Benz e pizze.

Insomma, paragoni che ci fanno ridere, riflettere, anche un po’ sognare e al contempo ci riportano a pensare ai nostri reali bisogni, alla valutazione personale che facciamo del cibo, alla realtà di ciò che consideriamo lusso e ciò che invece per noi non rientra in questa categoria.