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L’importanza dei controlli mensili durante la “dieta”

Un programma alimentare redatto con serietà deve essere a lungo termine, potrebbe cioè durare, in alcuni casi, anche anni ma mai qualche settimana o mese. Il motivo di ciò è dovuto al fatto che la prescrizione di una dieta non modifica il comportamento, quindi non ha senso puntare solamente sul proprio piano alimentare, sarebbe un sicuro fallimento. La dieta scritta non motiva il paziente; è meglio stimolare la correzione dello stile di vita, avviando con il paziente un dialogo e una comunicazione condivisi allo scopo di raggiungere uno stile di vita sano, lontano da occasioni di stress, sedentarietà e scorretta alimentazione

di Redazione

L’importanza dei controlli mensili durante la “dieta”

L'importanza di un trattamento a lungo termine

Un programma alimentare redatto con serietà deve essere a lungo termine, potrebbe cioè durare, in alcuni casi, anche anni ma mai qualche settimana o mese. Il motivo di ciò è dovuto al fatto che la prescrizione di una dieta non modifica il comportamento, quindi non ha senso puntare solamente sul proprio piano alimentare, sarebbe un sicuro fallimento. La dieta scritta non motiva il paziente; è meglio stimolare la correzione dello stile di vita, avviando con il paziente un dialogo e una comunicazione condivisi allo scopo di raggiungere uno stile di vita sano, lontano da occasioni di stress, sedentarietà e scorretta alimentazione.

É opportuno attivare una strategia che porti ad un cambiamento: da questo dipende il successo di un piano alimentare educativo. E dovrà trattarsi di cambiamento fortemente motivato, non esclusivamente dipendente dall’idea di raggiungere un aspetto esteriore migliore.

 

Modificare le abitudini

La forza di volontà non è proprio la virtù che il genere umano possa vantare di possedere illimitatamente, mentre la golosità, che sembra caratterizzarci ampiamente, è sempre in agguato, ecco perché a generare il cambiamento non basterebbe soltanto avere le idee chiare o ascoltare un operatore sanitario. Bisogna che siate pronti ad ascoltare chi vi guiderà verso il cambiamento, modificando le scorrette abitudini alimentari causa della vostra forma fisica e salute non ideali.

Un buco nero nel fallimento della dieta, è il fatto che non viene spesso seguita come trattamento a lungo termine, ma si cambia ogni anno, e per qualcuno anche ogni mese, l’operatore sanitario, senza comprendere che l’errore è stato scatenato dalla poca costanza o scarsa motivazione. Infatti, chi interrompe il piano educativo alimentare durante il primo anno fallisce sempre l’obiettivo, in pochi aderiscono al piano a lungo termine e raramente tornano dallo stesso operatore per avere un rapporto continuativo.

Se qualcuno riesce a mantenere la giusta percentuale di grasso dopo anni dall’inizio di un piano alimentare educativo, significa che ci possono riuscire anche gli altri, ma da esperienza fatta sono solo quelli che hanno compreso il fatto che sia indispensabile essere seguiti dall’operatore sanitario e non smettere mai l’attività fisica. Quindi l’elemento forza della riuscita è la comprensione che il sovrappeso nuoce alla salute e che per contrastarlo efficacemente sono necessari e fondamentali la modifica delle abitudini alimentari, il movimento e il supporto dell’operatore sanitario, il tutto con continuità e costanza, pena il fallimento dell’impresa.

 

Un soggetto che vuole dimagrire o comunque modificare la propria alimentazione per motivi di salute, riesce a farlo solo se è convinto e motivato di modificare le proprie abitudini. Occorre misurare o verificare sempre l’adesione al piano alimentare facendo controlli periodici, meglio se con cadenza mensile. Se l’adesione sarà parziale, scontato è il fallimento, ma nessuno ammetterà mai la propria responsabilità, dirà che sarà la dieta inefficace, oppure l’operatore sanitario incompetente e in errore. Quindi l’efficacia della terapia nutrizionale (o piano alimentare) è legata sempre e solo alla costante comunicazione fra operatore sanitario e paziente.

 

I dati delle statistiche nazionali

Malgrado i corretti concetti espressi sopra e ripetuti più volte in modo diverso, le statistiche nazionali riportano dati inquietanti su quanti dopo essersi rivolti ad un operatore sanitario lo abbiano effettivamente seguito con controlli mensili periodici.

Si stima che solo il 10% abbia dato continuità agli incontri periodici con l’operatore sanitario. Il resto ahimè, ha la pessima abitudine di sparire una volta avuto il piano alimentare, come se questo possa essere di per sé sufficiente a risolvere il loro problema. Rivolgendoci ad una scuola guida, pensate sia più importante avere il rilascio della patente oppure avere ricevuto tutte le lezioni di guida necessarie? Per guidare bene un’auto non basta iscrivermi a una scuola guida, fare qualche lezione teorico-pratica con la presunzione che sarò uno “Schumacher dell’utilitaria”. Ma allora perché con i nutrizionisti/dietologi si cerca solo di avere la patente, che sarebbero quei fogli di carta dove si trova il piano alimentare consigliato, da molti definito ancora “dieta”?