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Pau d'arco: le proprietà

Esiste nella foresta amazzonica e sulle montagne di Paraguay, Argentina e Brasile un albero chiamato Pau d'arco. Quest’albero, spettacolare quando è in fiore, pare essere anche un ottimo alleato per la salute: antinfiammatorio, fungicida, stimolante delle difese immunitarie, scopriamolo insieme!

Pau d'arco: le proprietà

Cos’è il Pau d’arco?

In portoghese il Lapacho si chiama Pau d’arco, “bastone per archi”, ma ha molti altri nomi, come quelli tribali di Taheebo e Ipe Roxo oppure Queschua. In fitoterapia se ne usa la corteccia, nello specifico la parte interna, corteccia che appena staccata dal tronco, ricresce subito rapidamente senza provocare danni alla pianta stessa. Di Pau d’arco ne esistono molte varietà, di colori bellissimi, rosso, giallo, rosa, ma è la varietà a fiori rosa-porpora, proveniente dal Sud America, conosciuta anche come Tabebuia Avellanedae, ad avere l'azione fitoterapeutica più forte.

 

Per che cosa può essere utile il Pau d’arco?

Il Lapacho o Pau d’arco, proprio in virtù delle proprietà depurative e antinfiammatorie, può essere usato anche contro patologie come asma bronchiale, prostatite, diabete, infiammazioni midollari, morbo di Parkinson, reumatismi, artrite, vene varicose, problemi alla pelle, anemia, arteriosclerosi. E ancora infiammazioni alla bocca e alle gengive, cistite, herpes, stomatiti, lupus, malattia di Hodgkins. Si rivela un valido antibatterico, antiparassitario, fungicida, antinfiammatorio, depurativo e immunostimolante; leggermente diuretico e sedativo, studi dimostrano che il Lapacho ha notevoli proprietà benefiche nel combattere le noiose infezioni da candida. Ha inoltre un’azione antiossidante simile a quella dell’echinacea o del ginseng.

 

I costituenti principali del Pau d’arco: i chinoni

I costituenti principali del Pau d’arco sono diciotto differenti chinoni, una classe di composti organici formalmente derivati da composti aromatici (come ad esempio benzene e naftalene), che raramente si trovano insieme nella stessa pianta: di questi, i naftochinoni, sono considerati i più importanti. I chinoni hanno una duplice importanza biologica. Anzitutto si trovano nel nucleo di diverse sostanza organiche, come ad esempio nel coenzima Q e nella vitamina K, e sono importanti per il corretto funzionamento del metabolismo. I chinoni sono al tempo stesso molecole molto reattive. Questo ne fa delle sostanze dotate di un forte potere battericida, antifungino, antinfiammatorio. In natura, oltre al Pau d’arco, vi sono altri esempi di composti dotati di proprietà biologiche o farmacologiche simili, come l’uva ursina, l’albero di noce, il rabarbaro, tra gli altri. Il Pau d'arco contiene anche una speciale combinazione e concentrazione di sali minerali quali potassio, sodio, calcio, magnesio, fosforo, zinco, molibdeno, rame, ferro, cobalto, boro, oro, argento, stronzio, cromo, silicio, manganese, bario, nichel.

 

Come si usa il Pau d’arco?

Il Pau d’arco si trova in commercio sottoforma di capsule, tè, decotto, estratto. In ogni caso, le dosi e la somministrazione vanno personalizzate accuratamente, in quanto alcune persone potrebbero presentare reazioni allergiche alla pianta, mentre altre devono dosare l’assunzione del decotto gradualmente. Una curiosità: la corteccia dell’albero di Pau d’arco viene usata come rimedio officinale da più di mille anni, nota agli indiani del Brasile e agli Incas. Secondo racconti dell'epoca, entrambi i popoli, la usavano per curare molte malattie, comprese quelle degenerative.

Immagine| Wikipedia