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Occhio di pernice: come curarlo

L'occhio di pernice è un ispessimento circoscritto della pelle e ne risentono i piedi. Possiamo intervenire con semplici rimedi naturali per limitarne il radicamento e prevenirne la riformazione dopo l'intervento di uno specialista

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Se parliamo di occhio di pernice stiamo trattando dei piedi e dei loro disturbi.

 

Cos'è l'occhio di pernice

In termini tecnici, l’occhio di pernice si chiama tiloma: un ispessimento della cute simile a un callo, ma di dimensioni inferiori, che può manifestarsi sopra o tra le dita dei piedi, sotto la pianta.

 

A volte non si parla solo di fastidio ma di vero e proprio dolore. In base a dove è posizionato si fatica a camminare o a indossare scarpe strette: l’occhio di pernice morbido si forma generalmente tra le dita dei piedi, è di colore biancastro e poiché la parte è spesso soggetta a sudorazione, può infettarsi facilmente o essere colpita da micosi.

 

Eliminare la causa di questo disturbo è la prima azione possibile ma possiamo curare e prevenire la successiva formazione di tilomi con semplici rimedi naturali.

 

Cause dell’occhio di pernice

Questa formazione cornea è dovuta a sfregamento e pressione continui della parte, spesso a causa di calzature non adatte; anche la conformazione ossea del piede può determinare la formazione di occhi di pernice: falangi o articolazioni prominenti o deformate possono facilitare attriti con la scarpa e determinare l'affioramento di questi fastidiosi ispessimenti.

 

Sintomi dell'occhio di pernice

La formazione dell’occhio di pernice è più profonda rispetto a quella di un semplice callo e per questo più dolente. La sensazione dolorosa è come quella di una puntina nel piede, il dolore poi si incattivisce ulteriormente dopo aver camminato, a volte inibendo ulteriori movimenti o anche il semplice stare in piedi o indossare le calzature. Può presentarsi anche un versamento di liquido in prossimità del tiloma doloroso.

 

Come curare l’occhio di pernice

Uno dei rimedi solitamente indicati come primo intervento sono i cerotti per l’occhio di pernice. Si tratta di cerotti transdermici a rilascio graduale di acido salicilico ed acido lattico. La loro proprietà è quella di ammorbidire ed erodere l’eccesso cheratinico. Questi cerotti devono essere applicati alla sera e lasciati agire tutta notte, da ripetere poi al mattino fino a risultato ottenuto.

 

Rimedi naturali per l’occhio di pernice

Possiamo premunirci di alcuni rimedi naturali per l'occhio di pernice, per contrastare l’ispessimento della pelle, attivare un’azione antimicotica e ammorbidire la parte.

  • Tea Tree Oil: olio essenziale dalle virtù antibatteriche, antimicotiche, disinfettanti.
  • Estratto di Semi di Pompelmo: in olio essenziale contrasta la presenza di eventuali batteri e potenzia l’effetto del tea tree oil.
  • Gel di Aloe Vera: svolge azione emolliente, rinfrescante, idratante, cicatrizzante e antibatterica
  • Tintura di Calendula: possiede proprietà antinfiammatoria, riepitelizzante, antimicrobica
  • Acido salicilico: svolge azione cheratolitica, efficace contro ogni tipo di callo, duroni, verruche e tiloma

 

Vediamo nello specifico come utilizzarli per curare l’occhio di pernice.

 

Pediluvi antibatterici per disinfettare l’occhio di pernice

È importante tenere il piede ben pulito e disinfettato per evitare infezioni anche di natura fungina; effettuiamo quindi più lavaggi possibili con pediluvi naturali nell’arco della giornata con acqua calda, sale grosso, olio essenziale di tea tree e di semi di pompelmo. Questi oli essenziali possiedono virtù antibatteriche e batteriostatiche e sono in grado di contrastare presenze micotiche; inoltre l’acqua con il sale ammorbidisce la pelle, l’ispessimento corneo risulterà così più facilmente trattabile con la pietra pomice.

 

Sono sconsigliati vivamente azioni con attrezzi specifici se non siamo più che esperti e in grado di sterilizzarli perfettamente.

 

Come fare il pediluvio naturale

 

Aloe vera gel per ammorbidire l’occhio di pernice

Per ammorbidire l’occhio di pernice durante la notte, possiamo fare un impacco ad-hoc a base di gel di Aloe vera: le proprietà emollienti, lenitive e dermoprotettive lo rendono un rimedio indispensabile per curare tutte le forme di cheratosi.

 

A piede ben deterso e asciugato applichiamo un’abbondante quantità di gel d’aloe, una garzina antibatterica e ricopriamo con un calzino di cotone; al mattino laviamo la parte seguendo la modalità descritta sopra e asciughiamo molto bene. Applichiamo poi una garza asciutta che consenta la traspirazione ma impedisca lo sfregamento della pelle.

 

Estratto idroalcolico di Calendula per ridurre l’occhio di pernice

 

La calendula in tintura è un rimedio molto efficace dalle molteplici proprietà: svolge azione antinfiammatoria, antispasmodica, decongestionante, antiedematosa, emolliente e cicatrizzante. Ne diluiamo 30 gocce in poca acqua ed effettuiamo degli impacchi mirati sulla parte, che avremo già trattato con il pediluvio, l’aloe vera e la pietra pomice. 

 

L’estratto idroalcolico di calendula ammorbidisce lo strato corneo residuo e consente di eliminarlo facilmente, cicatrizza eventuali ferite da asportazione del tiloma troppo in profondità.

 

Urinoterapia per l’occhio di pernice

Chi pratica l’urinoterapia utilizza la propria urina per curare formazioni callose e occhi di pernice attraverso impacchi diretti. In effetti esistono in commercio pomate a base di urea molto efficaci, che associano all’azione disinfettante dell’urea le sue proprietà emollienti.

 

Come prevenire l’occhio di pernice

Prevenire l’occhio di pernice è possibile adottando semplici cautele:

  • Scegliere una corretta calzatura, con un tacco adeguato, di fattura di qualità, non troppo stretta o alta.
  • Asciugare sempre bene i piedi
  • Eliminare gli ispessimenti sin dalle prime possibili formazioni con la pietra pomice
  • Utilizzare una soluzione che ammorbidisce e idrata la pelle dei piedi quotidianamente.

 

Queste semplici prassi, abbinati ai rimedi della nonna aiutano a prevenire callosità di ogni genere, come calli al mignolo del piede o tra le dita, duroni ai piedi, ipercheratosi.

 

Calli e occhi di pernice, differenze

Sia i calli sia i tilomi si sviluppano in aree soggette a compressioni e sfregamenti. I calli ai piedi sono porzioni di pelle dure e ispessite. Rispetto agli occhi di pernice sono più grandi, con forma irregolare. Compaiono sulle zone ossee del piede in appoggio, come il tallone, l’alluce, pianta e lato del piede.   

 

I calli possono presentarsi anche sulle mani, in quelle aree dove si ripetono attriti e sfregamenti, basti pensare ai polpastrelli dei chitarristi, alle mani delle ginnaste o a quelle di alcuni artigiani, ma difficilmente sentiremo mai parlare di occhio di pernice alle mani.

 

Se non si provvede alla cura di tilomi e a rimedi per i calli, questi possono infettarsi. In queste condizioni possono essere dolorosi e impedire la normale deambulazione, richiedendo così di togliere l’occhio di pernice con un intervento di rimozione chirurgica.

 

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