Articolo

Orzaiolo: i rimedi naturali fitoterapici

Il rigonfiamento della palpebra, spesso accompagnato a dolore, che si presenta intenso al tatto, come se ci fosse un corpo estraneo nell'occhio, è chiamato orzaiolo; un disturbo comune che può essere trattato, nelle forme lievi, con rimedi naturali

Orzaiolo: i rimedi naturali fitoterapici

Le piante tradizionalmente usate in fitoterapia come rimedi naturali per l’orzaiolo sono numerose, ma le più utilizzate, per la loro efficacia, sono la malva, l'eufrasia, il fiordaliso e la camomilla.

Quando si forma, si può provare ad intervenire sfruttando i principi attivi di queste erbe, che possono decisamente aiutare a sfiammare naturalmente l’orzaiolo. Alcune persone lo lasciano addirittura sfiammare da solo nel tempo, ma aspettare potrebbe rivelarsi lungo ed ancora più fastidioso.

 

Che cosa è l’orzaiolo

L’orzaiolo è un ascesso a livello della superficie cutanea della palpebra, provocato da un’infezione di una ghiandola sebacea, che si manifesta con arrossamento e gonfiore della cute, in corrispondenza della ghiandola colpita, dovuto all'accumulo di sebo. Solitamente colpisce le piccole ghiandole sebacee, localizzate vicino ai follicoli piliferi delle ciglia: quelle di Zeiss, nel caso di orzaiolo esterno, situate sul margine esterno della palpebra; oppure quelle di Meibomio, sotto la congiuntiva, quando l'orzaiolo è interno.

Le cause dell'orzaiolo nel 90% dei casi sono provocate da un'infezione da stafilococco, che penetra in un follicolo pilifero delle ciglia ed innesca il processo infiammatorio che, propagandosi alle ghiandole sebacee limitrofe, dà origine all'orzaiolo. Una situazione di seborrea, cioè un’eccessiva scarica oleosa prodotta dalla ghiandole delle palpebre, può aumentare la probabilità di sviluppare l'infezione.

Altri fattori, che contribuiscono all’insorgenza di tale disturbo, possono essere cattiva rimozione del trucco, uso di cosmetici vecchi o infetti, scarsa igiene delle palpebre, malattie infiammatorie della palpebra, come blefarite o congiuntivite, cambiamenti ormonali, sistema immunitario debilitato, infiammazione causata dal contatto con acqua salata o ricca di cloro.

 

I disturbi più comuni e le cure naturali per gli occhi

 

Rimedi naturali per l’orzaiolo

Curare l'orzaiolo con rimedi naturali vuol dire principalmente contribuire ad alleviare i sintomi ed accelerare il recupero di guarigione dall’infezione. Spesso basta effettuare degli impacchi caldi che aiutano ad aumentare la circolazione sanguigna della palpebra: in questo modo le sostanze infiammanti possono essere rimosse facilmente ed il pus che si raccoglie nel centro dell'orzaiolo, "scoppiando", porta ad una rapida guarigione.

Nella maggior parte dei casi, l'orzaiolo guarisce da solo entro una settimana o poco, tuttavia se non fosse così, si consiglia una visita medica specialistica. Per accelerare il processo di guarigione può essere utile applicare dei batuffoli di cotone imbevuti in infusi di erbe e piante officinali per 10 minuti e per la frequenza di ogni 3-4 ore.

Importante: non cercate di premere l'orzaiolo, perché può provocare gravi infezioni.

  • La malva: i fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti, poiché contribuiscono a decongestionare le palpebre e la congiuntiva e a diminuire notevolmente l'eccessiva secrezione oculare e nasale.
  • L’eufrasia: nella tradizione popolare l'uso di questa pianta come rimedio specifico per gli occhi, si rifà all'antica Teoria della Segnature di Paracelso, la quale sosteneva che una pianta era adatta per curare l'organo a cui somigliava; nel caso dell'Eufrasia il fiore ha una macchia colorata al centro che ricorda un occhio. Oggi si utilizza in fitoterapia nel trattamento delle affezioni oculari, come congiuntivite, anche dovuta ad allergia, nelle blefariti, e in tutti i casi di infiammazioni oculari. In particolare in caso di orzaiolo si possono effettuare impacchi con compresse di garza sterile imbevute con un suo infuso tiepido, o anche con la stessa pianta ammollata dall'infusione, avvolta in garza sterile e applicata ugualmente tiepida sull'orzaiolo, per sfiammarlo e facilitarne la risoluzione. Essa viene usata sotto forma di collirio, spesso associata ad altre piante, e come lavanda oculare o per impacchi effettuati col suo infuso, che naturalmente deve essere ben filtrato per evitare di introdurre nell'occhio frammenti della pianta stessa. L'uso come antinfiammatorio è giustificato dalla presenza di iridoidi, flavonoidi e tannini, che conferiscono alla pianta proprietà analgesiche, astringenti, antinfiammatorie e antibatteriche. 
  • Il fiordaliso: vanta proprietà decongestionanti, antinfiammatorie e astringenti utili in caso di oftalmie. I suoi fiori sono impiegati, infatti, per la presenza di antociani e flavonoidi, nelle infiammazioni a carico dell'occhio sotto forma di distillato, collirio, compresse, lavande oculari decongestionanti per la congiuntiva infiammata. Anche in campo cosmetico entra a far parte della composizione di detergenti e struccanti, tonici e acque palpebrali.
  • La camomilla le sue innumerevoli applicazioni, vengono utilizzate anche per realizzare lavaggi oculari, impacchi e compresse decongestionanti e lozioni palpebrali, colliri, per infiammazioni degli occhi, congiuntivite, orzaioli e blefariti. Anche in questo caso l'infuso deve essere filtrato perfettamente, meglio se attraverso una garza sterile, per la presenza dei piccoli fiori tubolari che possono attraversare i normali filtri: alcuni raccomandano di non utilizzare l'infuso di camomilla nella zona degli occhi per prevenire eventuali danni dovuti a impurità contenute nell'infuso non perfettamente filtrato, ma con gli opportuni accorgimenti possono essere effettuati tranquillamente.

 

LEGGI ANCHE
I prodotti naturali per la congiuntivite utili anche per l'orzaiolo

Gli olii essenziali per l'orzaiolo

Orzaiolo e calazio, differenze e rimedi