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Dermatite seborroica, sintomi e trattamento

La dermatite seborroica colpisce circa il 3-5% dell'intera popolazione mondiale: i picchi sono registrati durante i primi tre mesi di vita e dopo i 70 anni. Vediamo meglio le cause e le cure di questa condizione infiammatoria.

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Cos'è la dermatite seborroica  

La dermatite seborroica è una malattia infiammatoria della pelle che insorge come conseguenza di un’atrofia dei capillari sanguigni. Questi ultimi, non portando nutrimento e ossigeno ai tessuti, provocano una morte cellulare continuativa, chiamata apoptosi, e una secrezione continua di sebo.

 

La dermatite seborroica si manifesta come eruzione cutanea caratterizzata da arrossamento, desquamazione e prurito della cute di varie aree corporee quali il cuoio capelluto, i lati del naso, le sopracciglia, le palpebre, la cute attorno alle orecchie e la regione mediotoracica.

 

Più raramente possono essere colpite altre sedi: l’ombelico, le ascelle, il seno, l’inguine ecc. Tutte queste aree cutanee sono caratterizzate da un’elevata concentrazione di ghiandole sebacee, producenti sebo, da qui l'aggettivo “seborroica” della dermatite. 
 
 

La dermatite seborroica può insorgere come conseguenza di un’infezione fungina da Malassezia furfur, che attacca il cuoio capelluto e il viso, attorno al naso e alla bocca, e sulle sopracciglia.

 

Le cause

A cosa è dovuta la dermatite seborroica? Ad oggi, la patogenesi della dermatite seborroica non è ancora del tutto definita. Spesso è correlata alla presenza di lieviti di Malassezia sulla cute e alla reazione infiammatoria che innescano. La dermatite seborroica si verifica spesso nei bambini entro i primi 3 mesi di vita, e negli adulti tra i 30 e i 70 anni.

 

Fattori sospettati di contribuire all'insorgere di tale condizione infiammatoria sono:

  • predisposizione genetica;
  • anomalie del sistema immunitario a livello della cute;
  • fattori ambientali esterni (umidità, temperatura...);
  • esposizione a detergenti o agenti irritanti;
  • squilibri ormonali;
  • stress.

 

Segni e sintomi

Come capire se si è affetti dalla dermatite seborroica? La dermatite seborroica insorge gradualmente si presenta come desquamazione diffusa secca o untuosa del cuoio capelluto come la forfora, con prurito a varie intensità.

 

In condizioni più serie possono presentarsi papule squamose di colore rosso-giallastro all'attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, sulle sopracciglia, attorno a naso e labbra e sopra lo sterno. Anche gli occhi possono venir coinvolti con blefarite con croste gialle e secche e irritazione della congiuntiva.

 

La crosta lattea è il corrispettivo della dermatite seborroica nei neonati fino a 3 mesi. Si presenta come la dermatite seborroica degli adulti, ma la distribuzione è diversa poiché compare su orecchie, palpebre, sopracciglia, naso, collo, inguine o ascelle o come eritema da pannolino cronico. Il cuoio capelluto del bambino diventa rosso, presenta una spessa screpolatura gialla o marrone con prurito.

 

Come si diagnostica

A diagnosticare la dermatite seborroica è il dermatologo, a seguito di una visita che comprende l’anamnesi (cioè l’ascolto della storia clinica del paziente) e l’esame obiettivo. Se lo ritiene necessario, il medico può prelevare un piccolo campione di tessuto da sottoporre a esame istologico o citologico.

 

Quali fattori la possono aggravare

Cosa peggiora la dermatite seborroica? In molti casi l’atrofia dei capillari è causata dagli ormoni catabolici surrenalici (adrenalina e cortisolo), secreti dall'organismo in risposta a condizioni di stress. A conferma di ciò, questo disturbo si presenta in soggetti affetti da stress cronico e si aggrava o si presenta in condizioni di stress acuto. 

 

In alcune persone la dermatite seborroica tende a peggiorare durante i mesi invernali, mentre in altre l'infiammazione può aggravarsi d'estate, a causa dell'aumento di produzione di sebo da parte delle ghiandole.

 

Ci sono poi alcuni disturbi associati alla dermatite seborroica con una certa frequenza, primo fra tutti la psoriasi, tanto che è stato coniata la definizione seboriasi o sebopsoriasi.

 

La dermatite seborroica può essere più frequente in soggetti affetti da disturbi neurologici come il morbo di Parkinson, per cambiamenti nell'attività delle ghiandole sebacee, o affetti da HIV/AIDS, per uno squilibrio delle risposte antinfiammatorie delle cellule T.

 

Le zone della cute maggiormente colpite

La dermatite seborroica come già accennato è un'infiammazione che colpisce la pelle, provocando arrossamenti e desquamazione dell'epidermide, spesso accompagnate da prurito o fastidio.

 

Si manifesta con:

  1. produzione eccessiva di sebo da parte delle ghiandole sebacee;
  2. un ricambio cellulare troppo rapido.

La dermatite seborroica si manifesta su viso e cuoio capelluto proprio a causa dell'aumentata attività delle ghiandole sebacee unita a un rinnovamento cellulare troppo veloce.

 

Questi due fattori sono a loro volta causati dall'attività ormonale e da una predisposizione e la malattia tende a peggiorare in caso di alimentazione sbilanciata, stress psicofisico e temperature elevate.

 

La dermatite seborroica tenderà quindi a formarsi nelle zone del corpo in cui sono presenti molte ghiandole sebacee: questa dermatite colpisce infatti molto di frequente il cuoio capelluto, in particolare all'attaccatura dei capelli nella zona della fronte, delle tempie e del collo.

 

Spesso altre zone in cui può formarsi la dermatite seborroica riguardano il viso, in particolare la zona delle sopracciglia, il naso e la parte superiore del labbro. Negli uomini interessa tutta l'area in cui cresce la barba. Non è raro che la dermatite seborroica si formi anche in altre zone del corpo come ad esempio il petto, le ascelle o la zona inguinale e genitale.

 

Dermatite seborroica del cuoio capelluto 

Spesso la dermatite seborroica del cuoio capelluto tende a cronicizzare, con periodiche esacerbazioni caratterizzate da irritazione, intenso prurito, comparsa di forfora secca o grassa e desquamazioni biancastre che possono trasformarsi in gialle e untuose.

 

A volte in condizioni più gravi compaiono croste e lesioni squamose anche lungo l’attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, sulle sopracciglia. La dermatite seborroica non causa perdita dei capelli.

 

Attenzione a non confondere la dermatite seborroica del cuoio capelluto con altri tipi di disturbi.

  • Dermatite atopica del cuoio capelluto: questo disturbo in genere si manifesta per la prima volta con desquamazione fine, bianca e secca piuttosto che con la squama giallastra e grassa della dermatite seborroica.
  • Psoriasi del cuoio capelluto: le placche eritematose e squamose sono nettamente demarcate.

 

Dermatite seborroica sul viso

La dermatite seborroica sul viso è un disturbo cutaneo particolarmente fastidioso e poco estetico causando disagi in chi ne viene colpito. Il consulto del dermatologo è sempre indicato per stabilire la corretta diagnosi e terapia per risolvere anche gli inestetismi.

 

Desquamazioni intorno al naso, sopra la bocca, vicino alle orecchie, sulla fronte e sopracciglia. oltre a provocare prurito e arrossamenti, creano anche disagi da un punto di vista estetico. Spesso è difficile trovare la cura corretta, mangari inficiata da prodotti coprenti, poco funzionali alla patologia.

 

 

Durata

La dermatite seborroica è una condizione cronica recidivante: ciò significa che non scompare del tutto, ma in certi periodi rimane silente per poi tornare periodicamente a riacutizzarsi, magari in periodi di stress o al cambio di stagione. 

 

Trattamento

Come si fa a curare la dermatite seborroica? Lo abbiamo chiesto a Ketty Peris, professoressa ordinaria di Dermatologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – IRCCS e past president di SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse.

 

“Nel trattamento della dermatite seborroica gli obiettivi sono: 

  • la riduzione della colonizzazione della pelle da parte dei lieviti del genere Malassezia Furfur, che hanno un importante ruolo nel causare la patologia; 
  • la rimozione del sebo residuo, che funge da nutrimento per la Malassezia, nelle sedi preferenziali della malattia;
  • il controllo della reazione infiammatoria”, sottolinea la professoressa. 

 

“In relazione alla gravità della dermatite seborroica, si possono scegliere terapie locali o sistemiche; quindi si possono utilizzare creme, lozioni e shampoo contenenti antimicotici in grado di contrastare la crescita e lo sviluppo della Malassezia Furfur. Agli antimicotici spesso sono aggiunti altri principi attivi con effetto cheratolitico ed antinfiammatorio, quali ad esempio l’acido salicilico e lo zinco piritione, che riducono la massiva desquamazione che si accompagna alla patologia”. 

 

Insomma, “pur essendo sconosciuta la causa della dermatite seborroica, i lieviti della specie Malassezia, un normale lievito che si trova nella nostra pelle, giocano un ruolo importante. Pertanto, gli antimicotici costituiscono uno dei cardini del trattamento della dermatite seborroica”, precisa.

 

“A seconda dell’estensione e della gravità del quadro clinico, si possono applicare antimicotici topici, coniugati o meno con sostanze cheratolitiche o antinfiammatorie, mentre nelle forme estese, o che non rispondono ai trattamenti topici, si prescrive l’assunzione di terapie antimicotiche sistemiche, previa attenta valutazione di eventuali interazioni con altre terapie farmacologiche in corso, e la corretta esclusione di qualsivoglia controindicazione”.

 

E il cortisone? “L’utilizzo dei corticosteroidi in alcuni casi risulta molto efficace per ridurre i sintomi e le lesioni della dermatite seborroica”, afferma la professoressa Ketty Peris. “Se gli agenti antimicotici e i cheratolitici non riescono ad alleviare sufficientemente il prurito, vengono utilizzate soluzioni topiche di corticosteroidi”. 

 

“Occorre però fare molta attenzione ciò che in termini scientifici viene in genere definito come “effetto rebound”. Difatti, se prolungato eccessivamente nel tempo, l’uso del cortisone può condurre ad assuefazione: la dermatite seborroica diventa dipendente dalla sostanza e di conseguenza si è obbligati a continuare a utilizzarla in maniera continuativa, in dosi crescenti. Sappiamo bene che l’utilizzo dei corticosteroidi a lungo termine può avere come risultato effetti collaterali quali ad esempio, telangectasie, atrofia, follicolite, acne, smagliature; quindi, i corticosteroidi topici devono essere usati solo a seconda delle necessità”.

 

Non sempre si usano soltanto rimedi topici, continua la professoressa Peris. “Nelle forme molto estese sulla pelle, si può preferire una terapia sistemica. I principi attivi più utilizzati sono l’itraconazolo, il fluconazolo  e la terbinafina. Le forme con seborrea marcata rispondono ai derivati della vitamina A, quali l’isotretinoina”. Infine, “parziale beneficio può altresì derivare dall’esposizione solare”.

 

Gli shampoo trattanti specifici ostacolano la proliferazione di lieviti e funghi, leniscono infiammazione e prurito, regolano la velocità di rigenerazione delle cellule cutanee, per contrastare la desquamazione responsabile della forfora.

 

Rimedi naturali per la dermatite seborroica

Per chi preferisce abbinare al trattamento farmacologico anche i rimedi naturali per uso esterno da applicare localmente, in erboristeria sono facilmente reperibili pomate e unguenti a uso topico a base di aloe vera, calendula, ginkgo biloba.

 

  • Aloe vera: possiede proprietà calmanti lenitive e rigeneranti per la pelle lesionata: promuove il rigeneramento cellulare, spegnendo rossore e prurito. Possono essere aggiunti olio essenziale di lavanda e olio essenziale di tea tree. Questi 3 ingredienti naturali, mescolati al momento, sono in grado di alleviare il prurito, l'arrossamento e la formazione di squame causati dalla dermatite seborroica: potete utilizzare un cucchiaino di gel di aloe vera puro e aggiungere una goccia di ciascun olio essenziale e massaggiare il composto sul viso o sul corpo come una normale crema idratante.
  • Olio di iperico: è impiegato per le sue proprietà cicatrizzanti ed emollienti, capaci di stimolare la rigenerazione cellulare in caso lesioni della pelle, psoriasi, secchezza della cute del viso e del corpo, invecchiamento cutaneo, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, e segni provocati dall'acne.
  • Echinacea: è la pianta immunostimolante per eccellenza. Rinforza le difese immunitarie stimolando la risposta della pelle agli attacchi di infezioni fungine (come nel caso della dermatite seborroica quando è provocata dalla Malassezia) virali e batteriche. In questo caso associando all'echinacea il tea tree oil si usufruisce anche dell’azione antibiotica di quest’olio essenziale. Anche il tea tree oil protegge la cute dagli attacchi fungini, batterici e microbici, coadiuvando le nostre naturali difese della pelle, grazie alla sua potente azione antibiotica ad ampissimo spettro.
  • Ginkgo biloba: agisce sull’atrofia dei vasi sanguigni, che provoca la dermatite seborroica, per la sua proprietà capillaroprotettrice e fluidificante del sangue. Il Ginkgo Biloba favorendo una circolazione periferica più efficiente è consigliata anche nel trattamento topico della fragilità capillare e couperose.
  • Olio extravergine: per la dermatite seborroica, l’olio d'oliva può essere mischiato con acqua e succo di limone, formando un impatto da applicare sui capelli umidi. Dopo averlo lasciato in posa per una mezz’ora, si rimuove facendo uno shampoo.

 

Routine e prevenzione

Per prevenire la dermatite seborroica ed evitare di peggiorare i suoi effetti, è bene:

  • evitare – per quanto possibile – di grattarsi;
  • usare detergenti delicati e poco schiumogeni per corpo e capelli;
  • tenere la pelle ben idratata;
  • indossare abiti in fibre naturali, come il cotone;
  • dopo il bagno in mare, sciacquarsi subito con acqua dolce;
  • seguire un’alimentazione equilibrata, evitando cibi piccanti e bevande alcoliche;
  • avere ritmi regolari, evitando i picchi di stress.