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Acne tardiva, quanto dura?

L'acne tardiva presenta tempi di remissione più rapidi rispetto a quella giovanile, poiché non dipende da disequilibri ormonali o da alimentazione scorretta, ma deve essere curata da un professionista, con farmaci o prodotti specifici che promuovono la disinfiammazione e la desquamazione della parte, per rigenerare la pelle.

Acne tardiva, quanto dura?

L’acne tardiva è una forma di acne del tutto simile a quella giovanile ma che si manifesta tra i 20 e i 40 anni di età. Coinvolge varie aree del viso ed è caratterizzata dalla formazione di comedoni bianchi, neri e in casi più intossicati di microcisti.

La causa pare sia dovuta allo stress che scatena una manifestazione psicosomatica sul volto, mentre sono da escludersi le teorie più comuni che hanno da sempre correlato l’acne tardiva a disquilibri ormonali e all’ovaio policistico. Lo stress può infatti indurre un input neurologico alle cellule della cute del viso a generare ormoni che danno luogo all’acne.

E’ importante in questi casi evitare l’utilizzo di make-up per coprire e nascondere i comedoni, perché innesca un meccanismo perverso di inquinamento e intossicazione dei pori già messi a dura prova dall’acne, esacerbandone la condizione infiammatoria.

L’acne tardiva può essere debellata in tempi relativamente brevi, poiché di natura batterica e infiammatoria, non correlata ad alimentazione o fattori ormonali.

Esistono vari strumenti da mettere in campo per contrastarla: antibiotici a base di tetracicline che debellano batteri e sedano l’infiammazione oppure rimedi non farmacologici da adottare a livello topico, richiedono un po’ più di tempo ma consentono di curare la pelle dallo strato più esterno fino in profondità.


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Rimedi contro l’acne tardiva

I dermatologi sconsigliano l’uso di creme, pomate astringenti, maschere depurative, poiché vi è il rischio di infiammazione dei follicoli e relativa infezione che potrebbe peggiorare e creare danni permanenti cicatriziali.

Suggeriscono invece due pratiche, una delle quali propedeutica eventualmente all’altra se necessaria:

 

  1.  Micropeeling: un peeling serale a base di acido glicolico e acido salicilico, che pulisce in profondità, attiva una desquamazione naturale e induce lo scioglimento dei comedoni. La lozione che viene applicata sul viso può non essere risciacquata e lasciata agire sulla pelle tutta notte.

    Al mattino dopo la detersione con sola acqua è sconsigliata l’applicazione di creme o olii idratanti. Esistono in commercio creme specifiche con formulazione polimerica, caratterizzate da molecole grosse non assorbibili dalla pelle, che creano uno strato di difesa dagli agenti esterni e possono essere la base per un trucco leggero a formulazione minerale non grasso. 
  2. Terapia fotodinamica: nei casi più gravi, che vedono una sorta di devastazione del viso dall’acne tardiva è possibile associare al micro peeling sedute di terapia fotodinamica, che purtroppo richiedono più tempo disponibile al trattamento e un maggiore esborso economico.

    Si tratta di una tecnica che sfrutta la reazione della luce rossa per sfiammare il brufolo. In sintesi e semplificando molto viene steso un unguento che contiene una sostanza chiamata 5-ALA, quest’ultima viene captata dai follicoli infiammati e trasformata in protoporfirina IX, un reattivo alla luce; questo processo avviene in circa due ore con la parte coperta da un bendaggio.

    Dopo due ore la zona trattata con l’unguento viene sottoposta ad un trattamento con luce rossa ad una certa frequenza per circa 30 minuti. Viene percepito calore che serve a sciogliere e desquamare l’acne, per questo la pelle al termine del trattamento apparirà arrossata. La terapia fotodinamica potrà essere applicata più volte in aggiunta al micro peeling per accelerare i tempi di remissione della superficie epidermica.

 


In casi di acne, giovanile o tardiva, è consigliato attenersi alle indicazioni del dermatologo ed evitare i trattamenti fai da te, perché il rischio di segni permanenti sul volto è molto alto.


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