Articolo

Ragadi al seno: quanto tempo occorre per farle guarire?

Le ragadi al seno sono un problema fastidioso, ma non difficile da prevenire e da curare in modo naturale: ecco come farle guarire in breve tempo

Ragadi al seno: quanto tempo occorre per farle guarire?

Le ragadi sono minunscole lacerazioni del tessuto cutaneo, che provocano dolore e a volte sono sanguinanti.

Quelle più note sono le ragadi anali, legate a disturbi quali stitichezza o errata contrazione dello sfintere, ma non vi sono solo quelle: possono essere infatti anche originate dal freddo o per calo vitaminico e comparire sulle mani o sui piedi, oppure connesse con il parto e l'allattamento del neonato, quindi comparire sul capezzolo.

Bisogna fare attenzione, agire subito per prevenirle e curarle in modo corretto, così da non incorrere in fastidi più gravi o infezioni.

 

Rimedi naturali contro le ragadi

Per curare le ragadi esistono, oltre a specifiche creme vendute in parafarmacie o farmacie - solitamente a base di lanolina, da usare con parsimonia perché possono ostacolare la poppata del bambino - , anche rimedi naturali e attenzioni particolari.

Anzitutto, nel caso di ragadi al seno, è importante precisare che il modo di suzione è importante per prevenirle: il bambino non deve attaccarsi alla mammella in modo scorretto, ovvero prendendo in bocca solo il capezzolo, ma tutta l'areola.

Uno dei rimedi naturali più efficaci, che può essere utilizzato in qualsiasi parte del corpo compaiano, è quello di stendere un velo di olio di mandorle dolci, biologico e spremuto a freddo, che svolge un'azione lenitiva, emolliente e nutriente.

 

Tempo di guarigione delle ragadi al seno

I tempi di guarigione dipendono dall'attenzione e dalla cura che presta la mamma al proprio corpo.

Non è necessario, anzi è spesso controproducente, utilizzare saponi e dischetti protettivi per i capezzoli o coppette assorbilatte, perché tendono a seccare la pelle o a non farla traspirare, con quanto ne consegue.

Anche prodotti topici, disinfettanti locali o tinture vegetali sono di fatto sconsigliati: meglio è utilizzare il latte materno stesso, che contiene anticorpi e sostanze che stimolano il recupero e la cicatrizzazione dell'epidermide, esercitando al tempo stesso un'azione antibatterica.

Si consiglia quindi, per accelerare la guarigione delle ragadi, semplicemente di fare fuoriuscire al termine della poppata qualche goccia di latte e massaggiare delicatamente il capezzolo, lasciandola assorbire bene e asciugare all'aria.

In extremis, esiste anche la possibilità di un intervento chirurgico per alleviare il problema delle ragadi, ma si pratica soprattutto a livello anale e si chiama sfinterotomia.

 

 

Come favorire l’allattamento materno