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Tecniche di riabilitazione delle caviglie

Specialmente dopo incidenti comuni come una slogatura, la riabilitazione della caviglia passa attraverso tecniche precise che è bene conoscere.

Tecniche di riabilitazione delle caviglie

Dando un’occhiata al rapporto tra peso sostenuto e superifcie scopriamo che le caviglie sono l’articolazione che in tutto il corpo deve sopportare quotidianamente la maggiore quantità di stress.

Si tratta delle articolazioni che uniscono da una parte tibia e perone, le lunghe ossa della parte inferiore della gamba connesse in alto col ginocchio, mentre dall’altra l’astragalo, l’osso corto del piede che trasmette tutto lo stress dovuto al peso del corpo dal basso verso l’alto.

Caviglie deboli per ragioni ereditarie o per scarso utilizzo e allenamento, problemi ai tendini, sovrappeso, usura, sovrallenamento, incidenti e, soprattutto, infortuni di origine sportiva, sono generalmente le cause di problemi alle cavglie che richiedano una qualche forma di riabilitazione.

Uno degli incidenti più comuni è la slogatura della caviglia, incidente che spessissmo intacca la salute di uno o piu’ dei quattro legamenti della caviglia. I sintomi piu’ evidenti sono infiamazione, ematoma, gonfiore, presenza di liquido e costante dolore.

Questo tipo di incidente accade per cause meccaniche, come il cattivo uso di scarpe con tacco o con un pessimo supporto, il correre su superfici che alzano il rischio di slogatura eccetera, o per cause congenite, come un mancanza di equilibrio, magari dovuta a problemi di natura nervosa che possono generare una propriocezione insufficientemente adeguata, oppure a una debolezza dei muscoli, dei tendini o dei legamenti della caviglia.

 

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Tecniche di riabilitazione delle caviglie

La riabilitazione della caviglia richiede tempo e deve essere mirata, sia ai muscoli del piede e della gamba, sia ai quattro legamenti: il tibionavicolare, il tibioastragaleo posterior e quello anteriore, ed infine il tibiocalcaneale.

 

> Cominciamo con un esercizio semplice semplice, che aiuti a riguadagnale la mobilità persa durante il periodo di degenza e riposo. Siederemo con la gamba ineressata dritta di fronte a noi, poggiata su un’altra sedia. Estenderemo quanto più possibile il nostro piede spingendo in avanti le dita, per poi di seguito ritrarle indietro verso il nostro corpo. Esercizio da ripetere dieci volte al giorno per almeno 5 minuti.

> Uno dei muscoli della gamba più importanti per la salute delle caviglie e’ il polpaccio, che aiuteremo a rimanere in forma con questo esercizio di base: assumeremo la stessa posizione iniziale descritta nell’esercizio precedente e, aiutandoci con un asciugamano posto sotto la pianta del piede, tireremo indietro finche’ la parte alta de polpaccio con cominci a stirarsi.

> Un altro interessante esercizio per rinforzare il polpaccio durante la riabilitazione della caviglia e’ il seguente: ci porremo di fronte ad un muro poggiandovi le mani, dopodiche’ posizioneremo il piede che deve riabilitarsi posteriormente, con le dita rivolte verso il muro. Pian piano piegheremo il ginocchio frontale fin tanto che la parte bassa del polpaccio non cominci a stirarsi a dovere.

> Passiamo ad un esercizio piuttosto sicuro che ci aiuterà a riabilitare i tendini per recuperare forza nei movimenti laterali: siederemo su una sedia aderente ad una parete. Il piede infortunato deve essere esattamente dalla parte del muro e poggiarvisi per il lato. Mantenere la pianta del piede aderente a terra e il lato del piede aderente alla parete e premere regolarmente verso quest’ultima per almeno tre secondi, a crescere fino a 10 man mano che le condizioni della caviglia migliorano.

> L’esercizio opposto, per la riabilitazione sia dei tendini che dei muscoli che ricoprono lateralmente la tibia, si effettua più o meno dalla stessa posizione, senza necessitare pero’ di alcuna parete. Siederemo e manterremo i piedi adiacenti per il lato interno mentre al contempo la pianta del piede dovra’ sempre aderire al pavimento. Con la stessa frequenza descritta prima di pressione dai 3 ai 10secondi descritta prima, premeremo verso l’interno al posto che verso l’esterno.

> Ecco infine un ultimo esercizio da fare verso la fine della riabilitazione per riguadagnare equilibrio. Si tratta semplicemente di stare su di un piede solo (quello che deve lavorare), mantenendo gli occhi chiusi per tutto il tempo possibile: tutti i micromovimenti generati dalla poszione andranno a stimolare il recupero dei tendini della caviglia.

 

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