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La salute nella prospettiva del Qi gong

Cosa può insegnare un maestro di Qi gong? Quanto la regolazione del respiro è curativa? Cosa vuol dire aprire la circolazione dei canali energetici? Quanto conta la costanza nell’esercizio personale? Esploriamo questo potente e vasto versante della medicina tradizionale cinese

La salute nella prospettiva del Qi gong

Cosa vuol dire curarsi con il Qi gong? Partiamo con le basi: Qi gong sta per lavoro sull’energia. Ma in cosa si estrinseca in senso pratico questa disciplina terapeutica? Per dirlo con le parole di Ma Xuzhou, figlia di Ma Litang, famoso medico di medicina tradizionale cinese: “il Qi gong è un metodo che fa a meno di farmaci e terapie esterne.”

L’esercizio apre la circolazione dei canali energetici e migliora le funzioni degli organi interni, gli organi di senso e delle viscere. Ma Xuzhou è madrina di una tecnica di grande rilievo detta del “martelletto della salute” che coinvolge principi motori e filosofici legati all’arte marziale ed è con successo applicata ad esempio nell’ambito dell’oftalmologia tradizionale.

Oltre a questa tecnica che si basa sulla percussione dei canali, a lei si deve il grande lavoro di unione tra tecniche provenienti dalle arti marziali e movimenti studiati sulla base della Medicina Tradizionale Cinese con finalità di applicazione nel contesto terapeutico.  

 

Il Qi gong (lavoro sull’energia) e le emozioni

Partiamo dai fondamenti della medicina cinese per rintracciare le cause di malattia. La prima in assoluto sta nelle cause interne - le emozioni.

Poi nei fattori esterni, cosmopatogeni. Nel primo caso spesso accade che le emozioni in eccesso vadano direttamente a intaccare la potenza degli organi interni. Alcuni esempi? L’ira danneggia il fegato, la paura fa male ai reni, la preoccupazione è deleteria per polmoni e milza, i polmoni si indeboliscono anche in presenza di tristezza. Come ci si rapporta con le emozioni?

Riprendiamo un concetto di Confucio secondo cui la lealtà e il perdono sono le due virtù da praticare. Essere capaci di diventare trasparenti, stare in ascolto, metterci al posto degli altri empiricamente. Agire nel bene senza aspettarsi nulla. Tutto questo favorisce uno stato interno tranquillo.  

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Il movimento nel Qi gong  

In sintesi si eseguono una serie di movimenti che corrispondono al percorso dei canali nell’energia e favoriscono al regolazione di cuore e corpo. La mente si affaccenda meno. L’osservazione presto o tardi fa da sovrana.

La respirazione da regina assoluta. Nel Qi gong il respiro è sottile, omogeneo, lungo.

Si respira con i talloni, con le dita che hanno energia sostanziale, con tutte le ossa dei piedi. L’irrorazione sanguigna è potenziata dal movimento del rene che è sollecitato dal movimento a livello del pavimento pelvico, che a sua volta è smosso dal diaframma.

Il peso del corpo è sui talloni, la parte anteriore del piede si rilassa e il qi sale lungo i canali yin della gamba. In questo modo si sviluppa un’energia che nutre il sangue. Il movimento diaframmatici ha influenza anche sugli intestini, con beneficio generale dell’attività gastrointestinale.  

Il Qi gong esiste da più di 5000 anni e ha continuato a esser praticato e tramandato fino ad oggi. La pratica lavora nel profondo e gli effetti sono a lungo rilascio. Occorre ricordare che la percentuale di lavoro tra medico e paziente nel caso di malattia è così distribuita nell’ottica cinese: 30% al primo, 70% al secondo. Per questo occorre sentire e osservare le proprie emozioni, non lasciarle come qualcosa di cui si è preda consapevole o inconsapevole. 

Esiste nel Qi gong anche una specifica tecnica detta dei “Sei Suoni”, esercizio notevole per l’autotutela della salute. Alcune sequenze vengono associate a particolari suoni guaritori (sei ideogrammi mantra), ciascuno collegato a un organo interno.

L’emissione del suono chiama subito in risonanza l’organo corrispondente. I ristagni si sbloccano, le emozioni fluiscono, l’energia vitale nei meridiani si riattiva.

La posizione attiva del paziente è fondamentale: non ci si affida a un esperto con un atto di pura deresponsabilizzazione. Piuttosto, si scopre, ci si tasta, si collabora con il medico per il recupero della salute. 

 

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