Omeopata, chi è e cosa fa

L'omeopata opera sul doppio binario della cura e della prevenzione, per ristabilire il benessere generale dell’individuo. Vediamo meglio qual è il suo percorso formativo, come si svolge la visita e cosa dice la legge in merito.

di Redazione

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Omeopatia, significato e origini

L'omeopatia è una terapia alternativa che utilizza preparazioni vegetali, minerali e animali diluite in acqua per il trattamento di svariati disturbi.

 

Le sostanze omeopatiche comunemente utilizzate a scopo terapeutico provengono dal regno vegetale (per il 70%), animale e minerale. Tutte sono sottoposte a un particolare processo di diluizione e scuotimento, che ha il fine di eliminarne le proprietà tossicologiche, esaltandone quelle terapeutiche.

 

Il principio cui obbediscono gli omeopati è Similia similibus curantur, delineato e spiegato dallo stesso fondatore della disciplina, Samuel Hahnemann: "Si utilizzi per la malattia da guarire, quel farmaco in grado di suscitare artificialmente una malattia possibilmente simile".

 

Le forme farmaceutiche più frequentemente utilizzate sono i globuli e i granuli. L'omeopata prescrive il rimedio in base alle caratteristiche psicofisiche differenti per ogni paziente; ciò implica prendere in esame nei minimi particolari la sede, il carattere e l'aspetto emotivo del paziente.

 

Ogni omeopata può sentirsi più vicino a un approccio unicista (prescrizione di un solo rimedio mirato a coprire l'insieme dei sintomi identificati), pluralista (prescrizione contemporanea di più rimedi), complessivista (somministrazione di molti medicamenti).

 

Oggi la medicina omeopatica gode di ampi consensi a livello internazionale, ma la sua efficacia non è stata dimostrata a livello scientifico. Nel 2009, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiarito pubblicamente di non raccomandare l’omeopatia per patologie gravi (o potenzialmente tali) come influenza, HIV, tubercolosi, malaria e diarrea infantile.

 

Anche il National Health and Medical Research Council ha pubblicato un assessment dal quale emerge che l’omeopatia non ha effetti superiori rispetto al placebo. Gli unici studi che sembrano suggerire la sua efficacia sono di scarsa qualità e, dunque, non affidabili.

 

Omeopata, chi è 

Il medico omeopata è laureato in Medicina e chirurgia (6 anni), abilitato a esercitare la professione medica e dotato di una specializzazione in Omeopatia.

 

A seconda delle proprie inclinazioni e opportunità professionali, può scegliere di dedicarsi full time all’omeopatia, oppure di integrarla nella propria pratica medica convenzionale o, ancora, di esercitare entrambe le specializzazioni separatamente.

 

Prima della malattia (che sia organica, funzionale, acuta o cronica), l'omeopata si occupa del malato. Postulato fondamentale dell'omeopatia infatti è che l'uomo possiede una forza vitale, una energia vivificatrice che pervade il suo organismo, il suo corpo e la sua mente, che armonizza tra loro tutte le funzioni fisiologiche e i suoi sensi.

 

Questa energia vitale, quando è in equilibrio, svolge un'attività protettrice contro i fattori patogeni esterni; omeopaticamente si interviene in via preventiva ed efficace sull'alterazione di questo equilibrio.

 

Come si diventa omeopati 

Gli omeopati sono medici che, dopo la laurea a ciclo unico in medicina generale (6 anni), hanno scelto di frequentare una scuola di omeopatia. Quest’ultima non fa parte dell’elenco delle scuole di specializzazione riconosciute dal ministero dell’Istruzione ed erogate dagli atenei pubblici. 

 

I corsi sono tenuti dalle scuole della Fiamo (13 in tutta Italia), da scuole indipendenti come la S.I.S.D.O.H. (Scuola Italiana per lo Studio e la Divulgazione dell’Omeopatia Hahnemanniana) e dalle scuole della Simoh (Bologna e Trentino Alto Adige).

 

Le scuole di omeopatia in Italia 

Di seguito, i riferimenti delle principali scuole di omeopatia in Italia

 

La visita 

La visita omeopatica si articola essenzialmente di due momenti principali. Nella prima parte il medico cerca di entrare in contatto con il paziente in modo da delineare un quadro generico che contenga gli antecedenti familiari, quelli legati al periodo dello sviluppo, nonché sulle eventuali malattie del passato e le relative cure effettuate.

 

La seconda parte, invece, si sofferma sull’esame fisico dei singoli organi ed apparati, esattamente come avviene in una visita medica tradizionale. Ogni domanda che l'omeopata pone al suo paziente ha come fine ultimo quello di spostare l’obiettivo della cura dal singolo sintomo o malattia del momento, alla persona intera intesa come malato.

 

Individuata l'alterazione dell'armonia interna all'organismo, l'omeopata studia il rimedio omeopatico da somministrare che sia più adatto per trattare il disturbo e ristabilire l'equilibrio funzionale di organi e apparati.

 

La legge in Italia e all’estero

Stando al Rapporto Italia 2017 di Eurispes, l’omeopatia è la medicina non convenzionale più diffusa. Quando decidono di non affidarsi alla medicina allopatica, gli italiani si orientano infatti verso l’omeopatia nel 76,1% dei casi; a seguire ci sono la fitoterapia (58,7%), l’osteopatia (44,8%), l’agopuntura (29,6%) e la chiropratica (20,4%).

 

Per quanto riguarda i medicinali omeopatici, l’Agenzia Italiana del Farmaco precisa:

 

“I medicinali omeopatici attualmente in commercio in Italia hanno goduto delle disposizioni transitorie definite dall’art. 20 del D.lgs. 219/2006 che ha permesso ai prodotti già presenti sul mercato alla data del 6 giugno 1995 di rimanere in commercio, in virtù di una disposizione ope legis. Tali disposizioni transitorie sono terminate il 31 dicembre 2019.

 

La legge n.190/2014 ha disposto che, per ottenere un rinnovo dell’autorizzazione alla commercializzazione, il titolare dovesse depositare in AIFA i dossier di registrazione entro il 30 giugno 2017. L’Agenzia, in caso di valutazione favorevole del dossier, concede un’autorizzazione all’immissione in commercio.

 

Con Legge 160/2019 è stato stabilito il proseguo della commercializzazione per i prodotti interessati da un procedimento di richiesta di AIC depositata all’ AIFA entro il 30 giugno 2017, mentre per gli altri prodotti, per i quali il titolare non ha presentato la domanda di rinnovo, è stato concesso lo smaltimento delle scorte presenti nel canale distributivo alla data del 1° gennaio 2020, fino alla data di scadenza indicata in etichetta e comunque non oltre il 1° gennaio 2022”.

 

Negli Stati Uniti, invece, la FDA (Food and Drug Administration) esenta i rimedi omeopatici dai vari requisiti a cui gli altri farmaci devono sottostare, tra cui la conferma dell’identità e della forza di ciascun principio attivo in laboratorio, le prove di efficacia e i limiti sulla quantità di alcol (comune solvente) che possono contenere.