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Ecopelle, l’alternativa ecologica

L'ecopelle non è una variante cruelty free della pelle, ma un'alternativa ecologica: ecco cosa c'è da sapere sull'industria conciaria e come scegliere le proprie scarpe, pantaloni o borse in modo sostenibile

Ecopelle, l’alternativa ecologica

Cos’è l’ecopelle

Attenzione, uno degli errori che spesso si compiono, è quello di considerare l’ecopelle un materiale vegan e cruelty free. Non è affatto così.

Premettendo che in Italia tutti i processi conciari sottostanno alle normative introdotte dall’Unione Europea, con “ecopelle” si intende, secondo la norma UNI 11427:2011, un tipo di cuoio o pelle prodotta seguendo un protocollo a basso o ridotto impatto ambientale

Si tratta quindi di un prodotto di origine animale, ma che subisce un particolare trattamento all’interno di un preciso processo produttivo, che fa uso per esempio di reagenti chimici a basso impatto ambientale.  

Sono sinonimi di ecopelle anche: pelle ecologica, ecocuoio, cuoio ecologico o ecoleather. Per precisare, “cuoio”, “pelle” si equivalgono, sono infatti disciplinati anche dalla legge 1112/66 e riservati esclusivamente a prodotti ottenuti dal processo di concia di spoglie animali.

 

Ecopelle e similpelle: quali le differenze

La similpelle o finta pelle o pelle sintetica o vinilpelle (quella di fatto usata per le calzature) è diversa rispetto all’ecopelle: si tratta di tessuto rivestito, - a volte anche un tessuto naturale come lino e cotone - ricoperto o spalmato o ottenuto per “calandratura “ di sostanze sintetiche, spesso resine poliuretaniche - o dall’unione di poliammide e poliuretano - , sottoposto poi a operazioni di fissazione.

La similpelle può avere un aspetto simile alla pelle naturale o al cuoio, ma non è di origine animale e ha qualità e impatto sull’ambiente completamente differenti. 

Esistono diversi tipi di finta pelle, da quelle ruvide a quelle più lucide, passando per quelle che esteticamente ripropongono la trama disomogenea della pelle naturale.

Questo tipo di materiale si usa per la produzione di borse, scarpe, custodie, valigie, capi di abbigliamento o parti di essi; interni d’auto, selle di moto e biciclette, poltrone, sedie o altri oggetti d’arredamento.

 

Scelta ecologica: ecopelle o similpelle?

Non è così facile stabilire una scala definitiva di confronto tra i due materiali.

Da un lato vi è il discorso del recupero della pelle grezza derivante da animali utilizzati per fini alimentari; dall’altra vi è l’uso di materie plastiche sempre più controllate e, grazie alle nuove normative, sempre più ecologicamente sostenibili.

Al di là della scelta soggettiva e personale, la cosa certa è che, nel caso si propendesse per l’acquisto di capi in similpelle, ovvero derivante totalmente da materie prime non animali, se ne deve conoscere a fondo la qualità: questi tessuti non tessuti dovrebbero essere leggeri, lavabili, resistenti e traspiranti al tempo stesso; assolutamente non tossici, anallergici e non sensibilizzanti. 

Oggi si fatto non ci si limita alla similpelle, ma ci sono tantissimi nuovi materiali che accompagnano la scelta vegan per esempio, altrettanto leggeri e impermeabili.

Riferimenti utili: ICEC, Istituto di certificazione della qualità per l’industria conciaria. Qui è possibile conoscere anche il database delle aziende certificate.

Norma di riferimento: Norma UNI 11427:2011 Cuoio – Criteri per la definizione delle caratteristiche di prestazione di cuoi a ridotto impatto ambientale.