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Le piante del segno dei Pesci

Le piante dei pesci esprimono le caratteristiche di Giove, pianeta del segno e dell'elemento Acqua, quella senza confine dei mari, che rende i nativi emotivi, sensibili, vulnerabili, estremamente mutevoli e soggetti ai tempestosi tumulti dell'animo

Le piante del segno dei Pesci

Le piante dei Pesci hanno proprietà purificanti, aiutano in caso di disturbi del metabolismo e hanno un'azione riequilibrante sulle ghiandole endocrine. In astrologia medica infatti, i Pesci, come ultimo segno, governano l'epifisi, l'ipotalamo, l'ipofisi, ma anche le cellule nervose, la corteccia cerebrale e i piedi.  

Dotati di temperamento linfatico, dovuto all'elemento Acqua, sul piano della salute i nativi hanno un tono vitale basso; ma se non abusano del proprio fisico, soprattutto con alcool, fumo o peggio ancora droghe, possono vivere bene ed anche a lungo. Molto golosi, tendono ad ingrassare e ad accumulare liquidi nei tessuti. Come il complementare segno della Vergine, somatizzano facilmente: per loro la malattia può diventare via di fuga, rifugio dalle difficoltà, nel momento in cui esse gli diventano insostenibili.

Intossicazioni, depressionemalattie del metabolismo e psicosomatiche, fratture ai piedi, vertigini e allergie sono i principali disturbi di cui possono soffrire. Emotivi e ansiosi, i nativi del segno somatizzano più facilmente di altri le loro tensioni, pur essendo sani di costituzione e avendo un naturale adattamento alle condizioni ambientali; sono infatti delicati e non devono abusare delle loro energie. 

Quello dei Pesci, infatti, è un segno mutevole, inafferrabile e ricco di contrasti; forgia personalità complesse, contraddittorie e difficili da definire. In realtà non esiste un vero e proprio "prototipo" dei Pesci e la natura acquaticaumorale e in continuo movimento dei nativi non permette definizioni schematiche. Quello che li caratterizza comunque è l’estrema plasticità che li porta ad assorbire tutte le influenze esterne e a vivere quasi in simbiosi con il loro ambiente. 

 

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Il segno dei Pesci, il pianeta Giove e Nettuno

Terzo e ultimo segno invernale, femminile, mobile (perché nasce durante il passaggio tra una stagione all'altra), in questo segno, Giove, principio della potenza e del comando, della vitalità espansiva, normalmente associato al fuoco (dalle qualità caldo-secco), incontra l'Acqua (freddo-umido), in analogia col mondo delle emozioni, delle sensazioni e alla psiche, dove l'irrazionale e la fantasia hanno pieno spazio. Nei Pesci questo elemento non corrisponde all'acqua limpida di sorgente (associata al Cancro) o a quella stagnante, oscura e profonda delle paludi dello Scorpione: qui è l'Acqua del mare senza confini, fredda, ma feconda, che rende i nativi soggetti a onde, tempeste e maremoti dell'animo, data la loro profonda sensibilità. Tutti gli elementi che lo dominano portano questo segno verso l'instabilità: l'elemento acqua lo spinge verso una continua ricerca, la qualità mutabile lo espone ai condizionamenti sociali e ambientali.

La stagione dei Pesci segna la fine dell’inverno, un periodo di cambiamento, di disordine, che precede un nuovo inizio, con l’Ariete che seguirà. La fase fredda e buia dell'anno sta per lasciare il posto alla primavera. La natura sta per risvegliarsi e, anche se tutte le energie appaiono ancora sopite, le forze della natura si preparano all'esplosione vivificante della rinascita.

Nel ciclo evolutivo umano, i Pesci rappresentano la trascendenza, la spiritualità, la fusione con l’assoluto. Come processo psichico, indicano il superamento della realtà materiale, la dimensione spirituale, la vita interiore, con le sue ombre e le sue luci. 

Infatti, i Pesci hanno una sensibilità quasi medianica, vibrante, che capta ogni impercettibile sfumature; coglie in profondità lo stato d’animo altrui; e prevede gli sviluppi delle situazioni. Divisi tra spirito e materia, come accade ai segni doppi, coltivano sogni, sentimenti delicati, ideali di perfezione o di ascesa, che poi però amalgamano senza problemi alle loro esigenze materiali e al loro edonismo, visto che hanno una natura sensuale che apprezza il piacere. 

Pianeta dominante del Segno è stato, fino al 1846, Giove, ma in questo Segno di Acqua, è molto più sfumato, evanescente, spiritualizzato. Dopo la scoperta di Nettuno in quest'anno, le verifiche degli studiosi hanno permesso di evidenziare le innegabili analogie astrologiche tra il pianeta e le caratteristiche dei Pesci. Nettuno, nella mitologia greco-romana, era il dio del mare, signore delle acque, che non appare mai con il suo vero aspetto. Simbolo di mistero, di continua metamorfosi, dell’Oceano dove si annidano sia tesori e che mostri, che richiamano le profondità dell’animo umano, dell’inconscio

Il simbolo grafico del segno sono due pesci uniti che nuotano in direzioni inverse, a esprimere l’idea del movimento, dell’unione degli opposti, della totalità che comprende tutte le antitesi

 

Le piante dei Pesci

Eri figlio del cielo e dell'inferno, della luce e dell'ombra. Ora hai varcato, l'ultima soglia e sei l'Illuminato, che da mortale si rivela eterno (Zoroaster, 1236)

  • Tarassaco: pianta sacra a Giove, è ricchissima in inulina, contiene olio essenzialetanniniflavonoidivitamina A e Csali mineraliacido caffeico e cumarico, oltre a una mucillagine altamente idrofila, ad azione antinfiammatoria. In particolare, l'inulina  favorisce nel tratto intestinale la presenza di Bifidobatteri e Lattobacilli e una contemporanea e massiccia diminuzione del numero dei batteri ritenuti nocivi, permettendo il riequilibrio della flora batterica intestinale. Il tarassaco presenta varie proprietà farmacologiche, grazie soprattutto allesostanze amare che ne caratterizzano anche il gusto. Molto note anche le sue proprietà diuretiche, tanto da essere chiamato con nomepiscialetto, nella tradizione contadina. Oltre alla sua aziona diuretica, il tarassaco è in grado di favorire l'aumento di bile e il suo passaggio dal fegato all'intestino, ma non solo, ha anche proprietà antinfiammatoriepurificanti, e disintossicanti, nei confronti delfegato. Gli effetti diuretici e l'abbondanza di potassio possono contribuire a regolare la pressione arteriosa, caso di ipertensione e la quantità di fluidi corporei, in presenza di ritenzione idrica
  • Issopo: pianta associata a Giove per la segnatura del colore, è ricordata nei testi egizi e nella Bibbia come una pianta purificatrice. Lo stesso re Davide, la cita dicendo: “Purificatemi con issopo e sarò mondato: lavami e sarò più bianco della neve.” L’azione più importante dell’Issopo è sull’ipofisi, regolarizza e crea armonia nella produzione ormonale. Ha un’azione riequilbrante molto profonda e risveglia la nostra capacità di rinnovarci, di rinascere. L’olio essenziale di issopo, se inalato, dona sostegno in caso di disturbi emotivi come ansia e depressione, stimola il sistema nervoso ed è utile in caso di stanchezza psicofisica e stress. Rafforza la spiritualità, rende la mente più chiara e lucida.
  • Primula: il nome deriva da un’antica locuzione italiana che significa “fior di primavera” e prima ancora potrebbe derivare dal latino primus. All'inizio del Rinascimento questo termine indicava indifferentemente qualsiasi fiore che sbocciasse appena finito l'inverno; in seguito però il significato si restrinse come nome specifico di questa pianta, che sboccia nella stagione dei Pesci. I fiori della primula sono ricchissimi di saponine triterpeniche (5-10%), la più importante è la primulina, che conferisce proprientà calmante e sedativa del sistema nervoso. Come infuso, la primula è efficace nel trattamento dell'insonnia e del mal di testa. Le radici della pianta contengono due eterosidi fenolici derivati dall'acido salicilico, la primaverina e la primulaverina, che si trasformano per idrolisi in derivati dell'acido salicilico, le cui virtù analgesiche, antinfiammatorie e antireumatiche sono ben note. La sua assunzione è indicata per dolori reumatici e nel trattamento della gotta (disturbo del metabolismo causato dalla presenza di acidi urici), per alleviare gli edemi o gonfiori alle estremità, e per far riassorbire gli ematomi. Inoltre la primula ha proprietà espettorante e mucolitica, sotto forma di decotto, trova utilizzo nella cura della tosse, il raffreddore, bronchite e asma.

 

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