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Astrologia e fitoterapia: breve storia di un’antica relazione

La concezione che ogni segno zodiacale presieda e governi una parte del corpo umano risale agli antichi Egizi, i primi per cui la cura si fondava anche sulla relazione tra le piante e i pianeti. Scopriamo cosa è rimasto di questa teoria

Astrologia e fitoterapia: breve storia di un’antica relazione

L’associazione fra astrologia e medicina può far sorridere alcuni dei nostri medici contemporanei o i fedelissimi al rigore scientifico e alle leggi della chimica e della biologia, ma c’è stato un tempo in cui, per curare, si prestava attenzione agli influssi e ai moti di pianeti e astri, in quanto il corpo umano era considerato una replica in miniatura del nostro sistema solare: ogni parte anatomica trovava una corrispondenza con un segno e un pianeta.

Oggi la malattia, anche nelle cure naturali con una spiccata visione olistica, è vista come il risultato di un insieme di fattori, provenienti non tanto dal “cielo”, ma da uno stile di vita sbagliato, da predisposizioni genetiche o dal fatto di essere nato in un luogo piuttosto che in un altro, così come da componenti educative, sociali, ambientali, ecc. Tuttavia il fattore astrologico è ancora oggi considerato, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti psicosomatici dei disturbi: in linea di principio, le persone dello stesso segno tendono ad avere problemi con i medesimi organi, secondo uno schema ricorrente, delineato dagli Antichi e chiamato, “uomo zodiacale”.

 

Astrologia Medica e l’uomo zodiacale

I Caldei, considerati da molti i padri dell’astrologia, ritenevano che vi fosse una corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo. A tutto ciò che accadeva sulla terra corrispondeva un avvenimento celeste, che ne era la causa. Anche la malattia era considerata come una disarmonia tra corpo e influenze cosmiche.

In Egitto la casta sacerdotale era depositaria delle conoscenze scientifiche e tecniche: i sacerdoti erano eccelsi astronomi, astrologi e medici ed erano in grado di diagnosticare malattie e stabilirne le cure, rispetto agli influssi e ai moti celesti. E furono proprio gli Egizi, i primi a delineare ciò che noi oggi conosciamo come Astrologia Medica (dinastie XVIII-XXVI, circa 1580-525 a.C.), fondata sul concetto di Uomo Zodiacale. Questa teoria si basava sula credenza che ogni Segno dello Zodiaco governasse su parti anatomiche ben precise, secondo il seguente schema:

A Roma, questo schema apparve per la prima volta nel più antico trattato latino sull’astrologia: ”Astronomica”, di Marco Manilio (I sec. a.C.). Diviso in 5 libri, quest’opera riprendeva concetti derivanti dalla cultura egiziana e greca, soprattutto la teoria della “sympatheia universale”, basata sul legame intrinseco che unisce le cose dell’universo le une alle altre, in quanto espressioni di un tutto organico. In particolare il quarto libro analizza i segni zodiacali e il loro influsso sul corpo umano.

Nel II sec d. C, Claudio Tolomeo scrive il Tetrabiblos, ritenuto il testo fondamentale dell'astrologia classica occidentale. Ed è proprio Tolomeo a darci utili indicazioni in merito alla medicina astrologica (o iatromathematica): “Se difatti sono infortunati i gradi dell’orizzonte, in qualsiasi segno vengano a trovarsi, ciò minaccerà quella parte del corpo alla quale essi presiedono e mostrerà da quale difetto o malattia tale membro sarà afflitto. I pianeti indicheranno soprattutto le cause e le nature di tali malattie”. (Libro III). Quindi al livello di diagnosi, il Segno Zodiacale ci indicherà la parte anatomica colpita e il tipo di malattia, mentre il Pianeta ci illuminerà sulla causa scatenante la patologia.

Galeno (130-200 d.C.), il più grande medico dell’antichità dopo Ippocrate riprese nuovamente la Dottrina Ippocratica dei Quattro Umori, approfondendone alcuni aspetti e completandola dal punto di vista astrologico: associando quattro pianeti alle precedenti corrispondenze. Egli sosteneva infatti che Saturno governasse la bile nera perché associato alla Terra; la Luna alla linfa perché corrispondente all’elemento Acqua; Marte alla bile gialla perché associato al Fuoco; Giove all’aria, corrispondente al Sangue. Nella sua teoria, gli organi del corpo umano, così come le piante, sono costituiti dalla mescolanza di questi quattro elementi, (fuoco, terra, aria e acqua) e delle loro qualità (caldo / secco, caldo / umido, freddo / secco, freddo / umido), e che perciò subiscono gli influssi planetari. Questa corrispondenza costituisce il collegamento tra corpo umano, fitoterapia e universo.

 

Le piante e gli astri

Le piante, e la terapia ad esse associata, rientravano nello schema finora delineato: facendo parte del cosmo ogni specie vegetale aveva un legame con un organo corporeo sulla terra e con un pianeta in cielo e di questo legame ne riportava un traccia, un “segno” nella sua forma, perché come abbiamo detto, esiste una corrispondenza tra tutte le cose, in quanto la Natura è un unico organismo vivente, costituito da più parti, così come lo è il corpo umano.  

Dagli astri agli animali, dagli animali alle piante, da queste alle pietre, fino agli organi che compongono il nostro organismo, esiste un legame, segnalato appunto da un’impronta o “firma” (segno), che vincola tra loro tutte le cose appartenenti alla stessa natura o che svolgono le medesime funzioni. Per questa ragione una pianta con parti somiglianti a organi umani, secondo questa teoria, risulta utile per curare o sostenere quegli organi.

Dobbiamo aspettare l’arrivo di Paracelso (1493 - 1541), il quale sosteneva che il medico non dovesse assolutamente trascurare la “forma dei semplici” (termine con cui s’indicavano, in quei tempi, le piante), perché questa tecnica terapeutica prenda la forma di una dottrina medica a tutti gli effetti: la “Teoria delle Segnature”, già utilizzata per tutto il Medioevo per associare le piante agli organi da curare. Nel libro “Paramirur de medica industria” (1521) Paracelso insiste sulle corrispondenze che vincolano l’uomo alla natura, (pietra-pianta-organo-pianeta) e sviluppa il concetto del firmamento interno all’individuo, che si compone degli stessi pianeti del firmamento esterno. Secondo questo principio sia le patologie, che le erbe hanno una propria identità astrale, perché ogni astrum governa e presiede ogni rimedio, ogni pianta e ogni organo.

 

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