Articolo

Quando assumere la belladonna

A cosa serve la belladonna, tutti gli accorgimenti per utilizzare bacche e composti estratti, dove acquistarla.

Quando assumere la belladonna

La belladonna è una pianta che contiene alcaloidi utilizzati nel trattamento degli spasmi gastrointestinali e nell’asma. Vediamo quando assumere la belladonna e dove è possibile acquistarla.

 

Belladonna, cos’è e a cosa serve

La belladonna (Atropa belladonna) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Solanaceae, che cresce spontaneamente nelle zone montane ai margini di boschi e zone incolte.

La pianta della belladonna può raggiungere quasi due metri di altezza, ha fusto eretto e ramificato, foglie ovali di grandi dimensioni, fiori campanulati violacei e bacche nere.

Il nome della belladonna si riferisce all’uso che veniva fatto del succo delle bacche che, instillato negli occhi, dilata le pupille esaltando la bellezza.

La droga della belladonna è costituita dalle foglie, ma spesso vengono utilizzate anche le radici; le foglie raccolte all’inizio dell’estate vengono essiccate e utilizzate per estrarne i componenti.

Tutta la pianta contiene alcaloidi tossici, tra cui la isosciamina, la scopolamina, l’atropina. Queste sostanze, estratte dalla belladonna, trovano impiego nell’industria farmaceutica.

 

Leggi anche Belladonna contro le infiammazioni >>

 

Impiego della belladonna

Gli alcaloidi presenti nella belladonna inibiscono le funzioni parasimpatiche poiché bloccano i recettori muscarinici. Pertanto atropina e scopolamina causano midriasi (dilatazione delle pupille) e cicloplegia, riducono la motilità gastrointestinale e della vescica, hanno effetto spasmolitico, provocano broncodilatazione e riducono le secrezioni salivari; a basse dosi l’atropina riduce la frequenza cardiaca, mentre a dosi maggiori la aumenta. La scopolamina ha inoltre effetto sedativo.

I composti estratti dalla belladonna sono utilizzati nelle affezioni del sistema digerente, nel trattamento dei disturbi respiratori, per sopprimere la sovrapproduzione di acido gastrico, nelle preanestesie e nella prevenzione di mal d’auto e mal di mare.

Analoghi di sintesi degli alcaloidi della belladonna trovano impiego nel trattamento dell’ulcera peptica, dell'asma e del morbo di Parkinson.
Ad alte dosi alcuni alcalodi presenti nella belladonna possono causare allucinazioni.

 

Dove acquistare la belladonna

La belladonna non è un erba che può essere venduta in erboristeria, quindi dove acquistare la belladonna? Poiché non è inclusa tra le piante ammesse negli integratori alimentari, i composti presenti nella belladonna sono utilizzati per la produzione di farmaci: in farmacia si possono ad esempio trovare medicinali usati nel trattamento degli spasmi addominali che contengono estratti di belladonna.

Data la forte tossicità che caratterizza tutta la pianta, per la belladonna non è previsto l’uso familiare: la belladonna infatti è particolarmente pericolosa per l’uomo e anche il solo contatto può dare manifestazioni dovute alla sua tossicità, poiché gli alcaloidi presenti nella pianta sono facilmente assorbiti attraverso la pelle.

Si sconsiglia pertanto di raccogliere e utilizzare le piante spontanee di belladonna.

 

Leggi anche Belladonna, tutto sul rimedio omeopatico >>

 

Foto: Christa Eder /123rf.com