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Come perdere peso con la garcinia

La buccia del frutto è utilizzata da secoli dalle popolazioni asiatiche, che la consideravano il migliore brucia-grassi naturale per la sua capacità di inibire l’assorbimento e l’accumulo del tessuto adiposo

Come perdere peso con la garcinia

In fitoterapia Garcinia Cambogia è utilizzata per far perdere peso e abbassare il tasso di colesterolo dal sangue. Come riporta il suo stesso nome, la Garcinia Cambogia è una pianta originaria del sud-est asiatico, spontanea nelle zone a clima tropicale dell'India meridionale, dell'Indocina, della Cambogia e delle Isole Filippine che viene utilizzata in prodotti dimagranti per la presenza nella scorza del frutto di acido idrossicitrico. Questa sostanza agisce sull'enzima citrato liasi o direttamente sull'acetilcoenzima A, bloccando la sintesi degli acidi grassi, evitando così che si formi tessuto adiposo. Come conseguenza si ha una limitata conversione degli zuccheri in grassi ed un senso di sazietà prolungato e vengono maggiormente utilizzati i trigliceridi ed il colesterolo presenti nel sangue, con conseguente diminuzione dei loro tassi ematici.

 

A cosa serve il tessuto adiposo nel corpo umano

Il tessuto adiposo ha diverse importanti funzioni:

  • Costituisce una notevole riserva di sostanze energetiche e di acqua;
  • Agisce come isolante, limitando la dispersione di calore dalla superficie corporea;
  • Facilita l’adattamento delle diverse parti dell’organismo fra di loro.

Nell’uomo la differenziazione del tessuto adiposo inizia negli ultimi 3-4 mesi di vita intrauterina e prosegue poi nei primi anni di vita, per diventare in alcuni soggetti rilevante durante l’età adulta, con notevolissime variazioni individuali, in rapporto alla razza, al sesso, alla costituzione, allo stato di nutrizione. In condizioni normali esso costituisce circa il 10% del peso totale della massa corporea, valore che aumenta notevolmente nei soggetti obesi. Perciò accumuli patologici si hanno nell’obesità e in alcune malattie endocrine, in quanto è strettamente collegato al metabolismo generale, di cui segue le oscillazioni: aumenta quando la quantità di alimenti introdotta supera il fabbisogno in rapporto al consumo di energia.

 

La sintesi degli zuccheri, dei grassi e delle proteine assunti con l'alimentazione avviene a livello dei mitocondri attraverso il ciclo di Krebs, con produzione di energia attraverso la catena respiratoria a questo collegata. Nei principali tessuti lipogenici (fegato, intestino e tessuto adiposo) quando l'ingestione di cibo, e in particolare di zuccheri, eccede i fabbisogni dell'organismo, una parte del citrato prodotto nel ciclo di Krebs viene immesso nel citoplasma, dove viene scisso in acido ossalacetico e acetil-CoA ad opera dell'enzima ATP-citratoliasi. L'acido ossalacetico costituisce il prodotto di partenza per la sintesi dei grassi, che vengono poi immagazzinati principalmente nel tessuto adiposo sottocutaneo. 

 

La Garcinia e il suo meccanismo d'azione 

L'uso della garcinia per perdere peso è giustificato dalla presenza dell'acido idrossicitrico, una sostanza utile in caso di obesità, ipercolesterolemia ed eccesso di trigliceridi, perchè interviene nella sintesi dei grassi e nella regolazione dell'assunzione dei cibi.

Abbiamo visto che nel tessuto adiposo finisce quella parte degli alimenti ingeriti, non utilizzata dall'organismo, che serve per mantenere l'integrità degli organi, della pelle, dei muscoli o per produrre energia (si dice infatti che l'organismo "brucia" le calorie assunte col cibo): così gli zuccheri, le proteine ed i lipidi introdotti in eccesso tramite l'alimentazione, vengono trasformati in grasso immagazzinato nel tessuto adiposo; la trasformazione richiede l'intervento di particolari enzimi, e uno di questi, la citrato liasi, viene inibito dall'acido idrossicitrico. 

L'acido idrossicitrico inibendo l'azione della citrato-liasi, limita l'immagazzinamento di calorie sotto forma di grassi di deposito. Inoltre stimola la sintesi epatica di glicogeno a partire dal glucosio, con aumento del deposito di questo zucchero di riserva nel fegato. Il cervello, informato dell'aumento dei deposito glicogenici a livello epatico, reagisce inibendo il senso della fame e stimolando invece quello della sazietà, poichè ciò significa che le riserve di energia dell'organismo sono state ricostituite e quindi non è più necessario introdurre altro cibo. 

 

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