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Medicina manuale e omeopatia

Il medico di Medicina Manuale opera prevalentemente con le mani, andando a stimolare determinati punti su cute e fasce connettivali del paziente. I principi del metodo omeopatico consentono una personalizzazione della terapia e grande efficacia nello stimolare la forza vitale in direzione della guarigione.

Medicina manuale e omeopatia

Per Medicina manuale intendiamo un atto medico diagnostico-terapeutico che utilizza esclusivamente o prevalentemente mezzi fisici costituiti dalle mani dell’operatore, eventualmente adiuvate da semplici strumenti che ne amplificano l’efficacia.

L’operatore di M. M. è e deve essere quindi un medico, che utilizza parametri appartenenti alla Medicina, per quanto attiene ad anamnesi, clinica, diagnosi e conseguente terapia.

L’azione manuale è sia diagnostica (come vedremo) che terapeutica.

Egli opera grazie alle proprie mani, ma può utilizzare anche semplici strumenti che ne amplificano l’uso (e, ovviamente, essendo medico, anche farmaci, i quali però avranno solo funzione coadiuvante della  terapia).  

 

Alcuni princìpi base dell’Omeopatia

Comunemente si ritiene che l’Omeopatia si esaurisca nella cosiddetta Legge dei Simili, per cui il medicamento simile al paziente, ovvero in grado di riprodurne i sintomi patologici, ha virtù terapeutica.

In realtà l’Omeopatia è fondamentalmente un metodo che definisce con una certa precisione il compiti del medico e offre una guida, basata su leggi osservabili in Natura, finalizzata alla guarigione.

I suoi elementi sono quindi numerosi e variegati e, come vedremo, non necessariamente ha bisogno di ricorrere unicamente a farmaci. Vediamone, molto sommariamente, alcuni capisaldi.

1. Concetto di malattia: il paziente ha sempre e solo un’unica malattia, caratterizzata dall’insieme dei suoi sintomi e manifestazioni, che lo individualizzano. In pratica malattia e malato divengono un tutt’uno indivisibile.

2. Definizione di medico: è colui che ha volontà e capacità di portare il malato alla guarigione.

3. Concetto di guarigione:   questa, per definirsi tale, deve portare alla cessazione della totalità dei sintomi patologici del paziente e ciò deve anche avvenire secondo determinati criteri, ovvero in maniera rapida, dolce, duratura e per principi evidenti.

4. Principi di guarigione: il processo di guarigione deve svolgersi, come detto sopra, in modo ragionevolmente rapido, in maniera dolce, una volta per tutte e secondo determinate caratteristiche,  che offrono al medico elementi preziosi di valutazione: l’andamento dei sintomi, particolarmente nelle malattie croniche, deve svolgersi dall’alto verso il basso, dall’interno verso l’esterno, dal centro verso la periferia. Se saranno soddisfatti tutti questi criteri, il medico saprà che il suo paziente sta procedendo nella giusta direzione e la sua guarigione sarà stabile nel tempo.

5. Legge dei Simili: ciò che ha il potere di riprodurre, con intervento esterno, il più similmente possibile, l’insieme dei sintomi manifestati dal paziente ha anche potere di guarigione. Si tratta del principio fondamentale di questo metodo terapeutico finalizzato alla guarigione, che è racchiuso nel termine stesso di Omeopatia: patologia simile.

6. Compiti del medico: egli deve osservare bene il paziente, ascoltarlo con attenzione, scoprire eventuali nessi causali delle sue manifestazioni patologiche e rimediarvi prontamente, rilevare l’insieme delle sue manifestazioni e dei suoi sintomi senza dare interpretazioni preconcette, “gerarchizzare” e caratterizzare quanto sopra e porlo in relazione con le caratteristiche di base del paziente, come fisiologia delle sue principali funzioni, temperamento, l’ambiente in cui vive, le sue abitudini alimentari, il tipo di lavoro, ecc. Dopo questa necessaria prima fase di conoscenza, dovrà effettuare una sintesi che gli permetterà di metterlo in relazione con la terapia più conveniente e personalizzata possibile.

7. Personalizzazione della terapia: la terapia avrà successo se questa è diretta alla persona e non ai suoi sintomi o alla presunta patologia che il paziente manifesta. L’omeopata “classico” dovrà individuare il farmaco simillimum, ovvero che risponda il meglio possibile alla Legge dei Simili. Il medico di Medicina manuale, che agisce in conformità con i principi dell’Omeopatia, dovrà essere in grado, trattando punti specifici del corpo, di riprodurne manifestazioni e sintomi.

8. Reazione alla terapia: un buon segno prognostico, oltre all’andamento dei sintomi che abbiamo visto al punto 4, è una particolare reazione del paziente che si manifesta subito dopo o nei giorni immediatamente successivi alla somministrazione della terapia. Si indica come Aggravamento Omeopatico, in quanto con maggiore intensità (Aggravamento) il paziente manifesta sintomi simili alla sua malattia originaria (Omeopatico). Il tutto deve ovviamente svolgersi in breve tempo e preludere ad un successivo miglioramento delle condizioni generali della persona.  


Perché “Omeopatia Manuale”?

Molto semplicemente in quanto utilizzando l’approccio manuale siamo in grado di soddisfare a tutti quei principi omeopatici indicati nel capitolo precedente.

Ovvero, con lo strumento delle nostre mani siamo in grado di portare alla guarigione rapida, dolce e duratura il paziente.

Con l’aiuto dei principi di guarigione possiamo osservare e capire la direzione che il paziente sta prendendo e adottare opportuni provvedimenti.

Anche la Legge dei Simili è soddisfatta: il medico di Medicina manuale, che agisce in conformità con i principi dell’Omeopatia, sa che la prognosi di guarigione è in stretta relazione con la sua capacità, in corso di terapia, di riprodurre, in maniera più simile possibile e un po’ più intensamente, la sintomatologia lamentata dal paziente.

L’approccio di conoscenza nell’osservazione, nell’ascolto, nell’interrogatorio e nella successiva verifica manuale, va ad indagare, scevro da pregiudizi, quello che il paziente esprime, con tutti i dettagli e particolarità. Usando le proprie mani, il medico avrà uno strumento di conoscenza in più che normalmente l’omeopata “classico” trascura di utilizzare, per il semplice motivo che non ne possiede gli strumenti culturali. Le mani, infatti, hanno capacità di scoprire cose che la semplice osservazione e ascolto non permette di cogliere.

La terapia medica manuale è sempre personalizzata e deve essere condotta sotto la stretta guida del paziente stesso (più personalizzata di così!).

Si osservano normalmente reazioni immediate, con rapido e fugace aggravamento di sintomi locali e riproduzione di sintomi vari, anche di tipo emozionale, sempre caratteristici del paziente.

Si osservano frequentemente reazioni del giorno dopo, che possono durare da poche ore ad alcuni giorni e che, da esperienza comune, anche queste costituiscono buona prognosi.

In conclusione, questo strumento altamente sofisticato costituito dalle mani umane permette di “vedere”, diagnosticare, spesso comprendere e hanno in sé, se ben sapute utilizzare, funzione direttamente terapeutica. Con questo non si vuole negare il farmaco in Omeopatia, che è e rimarrà strumento potente di guarigione. Semplicemente viene fornito al medico uno strumento in più, che risulta almeno altrettanto utile e che non impedisce il successivo o contemporaneo utilizzo del medicamento omeopatico.

Quello che ci preme far qui per ora comprendere è che:

· il medico di Medicina manuale ha la possibilità di portare a guarigione il proprio paziente se adotterà i principi dell’Omeopatia;

· il medico già Omeopata, se utilizza determinati principi e criteri della Medicina manuale, avrà in più uno strumento diagnostico e terapeutico di almeno pari potenza di quello farmacologico.  

Per Omeopatia Manuale intendiamo quindi la Medicina manuale che adotta consapevolmente i princìpi dell’Omeopatia.