Olio essenziale di santoreggia: proprietà e controindicazioni

L'olio essenziale di santoreggia è ricavato dalla Satureja, una pianta della famiglia delle Labiate. Conosciuto per le sue numerose proprietà, è antibiotico e antibatterico, e utile contro colite, candidosi, stanchezza. Scopriamolo meglio.

>  Proprietà dell'olio essenziale di santoreggia

>  Descrizione della pianta

>  Uso e consigli pratici

>  Controindicazioni dell'olio essenziale di santoreggia

>  Cenni storici

Olio essenziale di santoreggia

 

 

Proprietà e benefici dell’olio essenziale di Santoreggia

  • Immunostimolante e tonico: aiuta a rafforzare il sistema immunitario e sollecita le ghiandole surrenali, contrastando casi di astenia e ipotensione. Stimola le funzioni cerebrali, utile nei momenti di forte stress per contrastare la stanchezza fisica e mentale. Pare che eserciti un’azione stimolante sulle ghiandole sessuali maschili.
  • Coleretico, stimola la produzione di bile, facilita la digestione. Svolge anche un’azione carminativa, contrasta fenomeni di meteorismo e fermentazioni intestinali. E’ un efficace antidiarroico.
  • Antisettico e antibiotico: l’olio essenziale di Santoreggia può essere utilizzato per il trattamento della candidosi, di varie forme di micosi, virus e batteri. Può essere utilizzato direttamente sulla parte senza pericolo di irritazione. E’ un efficace disinfettante intestinale, utile in caso di viaggi esotici può essere utilizzato in via preventiva.
  • Antinfiammatorio e antispasmodico, da adottare in caso di nevralgie, come il mal di denti, infiammazioni del cavo orale. Attenua dolori addominali e dolori mestruali. Efficace in caso di colite.

 

Descrizione della pianta

La santoreggia da cui si ricava l’olio essenziale è la Satureja Montana, una pianta erbacea perenne a crescita cespugliosa, caratterizzata da piccole foglie lineari opposte e da fiorellini color  lilla. E’ una pianta spontanea, perenne dall’aroma pungente, che cresce su terreni calcarei aridi e può arrivare ad un’altezza di circa 50 cm.

 

Parte utilizzata

Pianta fiorita

 

Metodo di estrazione

Distillazione in corrente di vapore

 

Nota dell’olio essenziale di Santoreggia

Nota di base, profumo intenso e speziato

 

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Consigli pratici e uso dell'olio essenziale di Santoreggia

In caso di stomatiti e gengiviti è utile effettuare dei gargarismi con l’olio essenziale di Santoreggia: in un bicchiere d’acqua 12 gocce di o.e.

Per il mal di denti dovuto a carie è possibile apporre una goccia di olio essenziale direttamente sulla parte.

Massaggio in caso di gonfiore di pancia: in un cucchiaio di olio vettore da massaggio come olio di sesamo o di mandorle dolci aggiungere 3-5 gocce di olio essenziale di santoreggia e massaggiare la parte in senso circolare orario, dopo i pasti.

 

Controindicazioni

Non sono state segnalate tossicità. In ogni caso se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.

 

Cenni Storici

Il nome Santoreggia potrebbe derivare dal greco satiro, figure mitologiche metà uomini metà capre , e fin dall’antichità questa pianta era considerata afrodisiaca. Oppure potrebbe derivare dal latino saturejum, salsa, o da saturare, nell’accezione di saziare. Era in ogni caso conosciuta presso entrambe le civiltà e entrambe l’avevano consacrata al dio Bacco.

Nel Medioevo entrava di diritto negli erbari dei monasteri come erba curativa per problemi digestivi, intestinali e per curare la gotta. Successivamente la valenza afrodisiaca della Santoreggia ne impedì la coltivazione in questi luoghi di culto. Mentre per la stessa ragione fu largamente apprezzata dal Re Sole.

 

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