Articolo

Sindrome del colon irritabile e medicina quantistica

Quali sono le cause del colon irritabile? e quali quelle della pancia gonfia? E l'eccessiva aria nella pancia (detta anche meteorismo) da che cosa è dovuta? Dalle intolleranze alimentari? Perché ci alimentiamo in fretta senza badare al nostro benessere? Oppure siamo affetti da Colite? O forse sono le cause emotive che ci attanagliano e ci rendono la vita impossibile; e ancora: l'ansia e lo stress, sommatizzano? E la menopausa come può influire sulla pancia gonfia? Abbiamo la pancia dura e gonfia in gravidanza? Ma per concludere, perché è cosi difficile risolvere il problema della pancia gonfia? La medicina quantistica può aiutarti? Come funziona? In questo articolo trovi le risposte a tutte queste domande e moltro altro ancora.

Sindrome del colon irritabile e medicina quantistica

Con le espressioni “sindrome del colon irritabile”, “colon spastico” o “nevrosi colica” si definisce una patologia molto diffusa, che rappresenta la causa di circa la metà dei disturbi intestinali iniziali che giungono all'osservazione dei medici ambulatoriali, nonché di tutte le visite specialistiche presso i medici gastroenterologi. Questo disturbo, che colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini con un rapporto di 3:1, consiste in un disordine del ritmo della motilità intestinale a livello del grosso intestino, pur in assenza di alterazioni di tipo organico.

Chi ne soffre, alludendo ai propri sintomi, parla spesso di “colite”, termine che, indicando un infiammazione del colon, risulta inesatto, in quanto la caratteristica di questo quadro è proprio il fatto di manifestarsi senza che vi siano lesioni infiammatorie della mucosa intestinale, generalmente dovute a infezioni, allergie, intolleranze o gravi intossicazioni.

 

La sindrome del colon irritabile: caratteristiche

I fattori emozionali, la dieta, i farmaci o gli ormoni possono precipitare o aggravare un'aumentata sensibilità alla motilità del grosso intestino. I sintomi sono rappresentati da un senso di fastidio addominale, da un'errata frequenza dell'attività intestinale e da una variazione della consistenza delle feci. Le spiacevoli sensazioni addominali possono anche essere associate a sintomi non specifici, quali gonfiore addominale, meteorismo, nausea, cefalea, affaticamento. Sono comunemente riconosciuti due tipi di sindrome del colon irritabile.

  • Caratteristica del primo tipo è l'alternanza di periodi di stipsi a periodi di diarrea, accompagnati dalla presenza di dolori addominali non molto forti, ma fastidiosi; non continui, ma che si manifestano per periodi di tempo più o meno lunghi, anche se mai di notte. Si tratta di sintomi che, pur non impedendo lo svolgimento di una vita normale, tuttavia fanno si che la persona sia infastidita, disturbata e indotta a limitare la propria attività soprattutto in relazione all'ansia. I dolori, che cessano o si attenuano con la defecazione o l'emissione di gas, sono comunemente innescati dall'ingestione di cibo, sebbene non ne sia implicato nessun tipo particolare. Frequente è la presenza di muco nelle feci. I disturbi associati sono: stanchezza, depressione e difficoltà di concentrazione mentale.
  • Il secondo tipo è dato da una diarrea senza dolore. La diarrea è precipitosa, urgente e tipicamente si verifica durante o appena dopo il pasto. I soggetti non presentano alcuna patologia organica; soltanto la palpazione dell'addome rivela una certa dolorabilità, in particolare nel quadrante addominale inferiore sinistro, associata a un colon contratto.

E' doveroso sottolineare che la sindrome del colon irritabile merita una giusta attenzione, in quanto può precorrere la malattia diverticolare, con la formazione di piccole sacche nella parete muscolare del colon. Si pensa che la sua origine sia psicosomatica, nel difficile equilibrio tra aggressività e repressione, ma un ruolo importante giocano anche le abitudini alimentari, di vita, farmacologiche (come l'abuso di lassativi).

Considerando gli estesi collegamenti esistenti tra la corteccia e i centri ipotalamici in cui originano e terminano le vie conesse con le attività dei visceri, è semplice comprendere come fattori psichici possano produrre un'iperfunzione o un'ipofunzine dell'apparato digerente. Tensioni emozionali, sollecitate da stati d'animo quali ansietà, senso di colpa, umiliazione, risentimento, conflittualità, nonche da situazione che inducano un senso di sopraffazione, portano a un aumento delle secrezioni da parte della mucosa intestinale, a più forti contrazioni muscolari, a maggiore fragilità della mucosa rispetto ad agenti aggressivi e a un'intensificazione dei riflessi viscerali.

Al contrario, situazioni che generano una sensazione di depressione, insoddisfazione, abbattimento, paura, insuccesso provocano un rilassamento muscolare sia generalizzato che a livello del colon, una riduzione dei riflessi viscerali e delle secrezioni, un minor afflusso di sangue alla mucosa. Lo stato iperdinamico, quando è notevole e ricorrente a brevi intervalli, porta a diarrea, mentre lo stato ipodinamico è caratterizzato da stipsi. La diagnosi è in gran parte basata sul riscontro di uno stretto collegamento tra disturbi emozionali e la comparsa dei sintomi.

Molto frequenti sono i conflitti nella coppia, le ansie legate ai figli e le preoccupazioni ossessionanti sui problemi di ogni giorno. Generalmente uno stato di ansietà precede gli attacchi e un sollievo segue a un cambiamento di ambiente, per esempio una vacanza lontano dalle preoccupazioni quotidiane.

 

Pancia gonfia, un disagio fisico e psicologico

Avere la pancia gonfia è un problema comune a molte persone, in prevalenza donne, una condizione che provoca un notevole disagio: si ha la spiacevole sensazione di un addome innaturalmente gonfio, condizione che rende fastidioso – in alcuni casi insopportabile- stare in posizione seduta e Indossare abiti attillati.

Molte persone che vengono nel mio studio mi dicono di aver provato veramente di tutto: dal masticare lentamente al bere più acqua; dalle più svariate diete e rimedi consigliati dai vari siti internet o da riviste agli esercizi per gli addominali – senza peraltro ottenere risultati. Ma quasi sempre l’aasenza di risultati, produce una delusione che prende il sopravvento, scoraggiandoli. Molti sono i casi e le richieste per questo malessere, il disagio che ne determina è importante, sia sul piano fisico, sia su quello psicologico.

 

I vari tipi di pancia gonfia

Meteorismo: eccessiva aria nella pancia.  Si manifesta con un gonfiore abbastanza violento, con una sensazione di pesantezza e tensione dolorosa dell’addome, le persone che soffrono di questo disturbo generalmente presentano anche stitichezza, difficoltà digestive, coliti e aereofagia (involontaria deglutizione di aria. Le cause possono essere legate a:

  • alterazione della flora batterica che provoca fermentazioni;
  • cattiva funzionalità del fegato;
  • tipo di alimenti ingeriti.

Se il gonfiore aumenta dopo i pasti c’è da fare attenzione a determinati alimenti che aumentano la produzione di gas, quali: cavoli, cipolle, broccoli, cavolfiori, cetrioli, peperoni, zuccheri raffinati, alcolici, bevande gasate, latte e formaggi, legumi, pane e pasta integrali.

 

Pancia gonfia e intolleranze alimentari

I dati scientifici più recenti hanno chiarito che esiste uno stretto rapporto tra alimentazione e infiammazione; i fenomeni di intolleranza alimentare sono dovuti principalmente a una specie di fenomeno di accumulo, come se si trattasse di un avvelenamento progressivo, e sono quindi differenti da quelli tipici delle allergie alimentari in cui la risposta patologica si evidenzia nel giro di pochi minuti dall’ingestione dell’alimento responsabile. La reazione di intolleranza viene facilmente trascurata perché somiglia, per certi aspetti, ad un lento avvelenamento. In pratica l’organismo riconosce il “nemico”, lo “tiene d’occhio” cercando di limitare i danni, e “scoppia” solo se l’introduzione dell’alimento prosegue fino a oltrepassare le possibilità di controllo dell’individuo. Le intolleranze alimentari possono causare una serie di sintomi, talvolta diversi, ma legati a una causa infiammatoria immunologica. I sintomi più comuni:

  • Sistema nervoso centrale: mal di testa, emicranie, sonnolenza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, ansia, insonnia.
  • Apparato gastrointestinale: diarrea, crampi, coliche, dolori addominali, gonfiore, nausea, colite, infiammazioni intestinali croniche ecc.
  • Apparato respiratorio: muco, difficoltà di respirazione, tosse, asma, sinusite, rinite.
  • Pelle: prurito, psoriasi, acne, orticaria ecc.
  • Sistema circolatorio: infiammazioni venose, palpitazioni, aritmie.
  • Articolazioni e muscoli: spasmi, crampi muscolari, artrite, fibromialgia ecc.
  • Apparato genito-urinario: candida, infiammazioni vaginali, minzioni frequenti e dolorose.
  • Apparato uditivo: ronzio, sensibilità ai suoni, perdita d’udito ecc.

Gli alimenti che, generalmente, creano più intolleranze alimentari sono: latte vaccino, grano, glutine, olio d’oliva, uova, pomodoro, lieviti.

 

Pancia gonfia e dura in gravidanza

In gravidanza la pancia subisce continui mutamenti fin dalle prime settimane e si può avere sia una sensazione di pancia gonfia, sia una sensazione di pancia dura. Bisogna comunque distinguere tra le varie fasi della gravidanza, perché nelle prime settimane, e anche nei primi mesi, la pancia non subisce mutamenti visibili e quindi è anche difficile avvertire la sensazione di pancia dura, mentre è piuttosto frequente la sensazione di avere la pancia gonfia. In genere a partire dal quinto mese di gravidanza si può avere una sensazione di pancia dura, che è molto diversa dalla sensazione di pancia gonfia.

Quindi se durante le prime settimane e i primi mesi di gravidanza si avverte una pancia gonfia, ciò è normale, perché il corpo femminile ha subito dei grossi mutamenti a partire dal concepimento, mutamenti soprattutto ormonali, che si riflettono su tutto l’organismo, per favorire l’annidamento dell’embrione, il rilassamento dell’utero, l’apporto nutritivo al feto, preparare il seno all’allattamento ecc.

Tutto ciò può avere effetti anche sull’apparato digerente e sull’intestino, con la conseguenza, soprattutto nel primo trimestre, di avere la pancia gonfia e talvolta nausea e vomito e un senso di repulsione per certi cibi e odori. La sensazione di pancia dura si può iniziare ad avvertire in genere dal quinto mese, quando ormai l’utero è molto più grande e il feto quasi completamente formato e in continua crescita. La pancia dura è una sensazione di tensione, come se la pancia tirasse in avanti e si indurisse tutta.

È un fenomeno che compare in genere quando si è particolarmente stanche, quando si è avuta una giornata pesante in cui non si è potuto riposare, quando si è passato molto tempo in piedi. La pancia dura in realtà è una forma di contrazione dell’utero, una contrazione non dolorosa che, se occasionale, non deve preoccupare, ma è un campanello d’allarme che indica che è ora di fermarsi e di riposare. Basta infatti sdraiarsi un po’ e fermare ogni attività per permettere all’utero di rilassarsi e in genere già dopo mezzora la sensazione di pancia dura sparisce.

 

Pancia gonfia in menopausa

Durante la menopausa capita spesso di avere la pancia gonfia e ciò è un fenomeno considerato normale e che comunque si può evitare con alcuni semplici accorgimenti. La menopausa è una fase molto particolare nella vita di una donna, un periodo che, a partire in genere dai cinquant’anni, porta con sé una serie di mutamenti, soprattutto a livello ormonale, che si riflettono sul fisico e anche sulla mente. In menopausa il corpo della donna riduce la produzione di ormoni femminili poiché la donna esce dal proprio periodo fertile e come conseguenza si può avere un mutamento soprattutto nel metabolismo, con conseguente riduzione del consumo di energia e un possibile aumento del tessuto adiposo soprattutto sulla pancia. Quindi la sensazione di pancia gonfia in menopausa è dovuta principalmente ad un diverso tipo di metabolismo, con conseguenze sui processi digestivi che possono provocare gonfiore addominale.

Inoltre lo stato psicologico della donna in menopausa può essere un po’ fragile e la donna può sentire il bisogno di mangiare di più o di mangiare più cose dolci, cibi “gratificanti” che le diano un senso di protezione. Questo comporta quindi che in molti casi durante la menopausa si mangi di più e anche questo può essere uno dei motivi della pancia gonfia. Cosa fare quindi per evitare la pancia gonfia in menopausa? Per prima cosa bisogna fare attenzione alla propria dieta, non esagerare con i dolci e i cibi troppo grassi, evitare di mangiare fuori dai pasti, a meno che non si faccia uno spuntino salutare con della frutta di stagione o uno yogurt (intolleranze permettendo).

Bisogna cercare di mangiare porzioni piuttosto piccole, cibi cotti in maniera naturale, senza troppi condimenti. Inoltre in menopausa, e non solo per eliminare la pancia gonfia, ma anche per consumare le calorie in eccesso, è bene fare regolarmente esercizio fisico: camminare fa benissimo sempre, basta anche una mezzora al giorno per stimolare il metabolismo, migliorare l’umore e allentare le tensioni. Se poi si ha la possibilità di fare ginnastica per tenere tonici e allungati i muscoli, oppure di andare in bicicletta o di fare nuoto è ancora più vantaggioso per ridurre i disagi della pancia gonfia in menopausa e per migliorare la propria condizione psicofisica in generale.

 

Colite e pancia gonfia

La colite è sicuramente una delle cause della pancia gonfia più frequenti, poiché questa patologia interessa una parte dell’intestino, ovvero il colon (si parla spesso infatti anche di sindrome da colon irritabile) che subisce un’infiammazione, provocando stitichezza o diarrea e la pancia gonfia. Nel colon, che è la parte finale dell’intestino, arriva il cibo nella fase conclusiva della digestione, quindi quando ormai è trasformato per lo più in liquidi che si trasformano ulteriormente grazie alla presenza della flora batterica e che vengono infine espulsi e trasformati in feci per mezzo delle contrazioni delle pareti del colon.

Il colon è quindi pieno di terminazioni nervose che possono essere particolarmente sensibili anche agli impulsi che derivano dalla psiche e, quindi, stati di tensione emotiva, collera e ansia possono causare una contrazione anomala delle pareti del colon che viene così a provocare anomalie quali stitichezza, diarrea e pancia gonfia. Anche la pancia gonfia causata da colite è da curare principalmente con la dieta ma abbinata anche a una particolare cura del proprio stato psichico ed emotivo, perché un’alimentazione sbagliata combinata a una serie di tensioni psicofiche possono causare pancia gonfia per lunghi periodi.

Ed è risaputo che una continua sensazione di disagio e di dolore causato dalla pancia gonfia possono generare una frustrazione che finisce per aumentare ulteriormente le tensioni invece di lenirle. Quindi a chi soffre di pancia gonfia e di colite si consiglia di seguire una dieta leggera e bilanciata e di fare molto movimento: anche una semplice passeggiata al giorno è suffciente per distendere la mente, allentare le tensioni e migliorare l’umore. Se poi si ha la possibilità di praticare regolarmente uno sport, sarà più facile migliorare anche il metabolismo e la digestione, favorendo quindi la riduzione del problema. Le cause emozionali: l’intestino, il secondo cervello Il legame simbolico di questi due organi porta alla luce aspetti affascinanti che fanno comprendere l’insorgenza di disturbi e problematiche. Se osservassimo cervello ed intestino potremmo rimanere facilmente colpiti dalla grande somiglianza delle loro strutture, ma se andassimo a valutare la loro funzionalità potremmo rimanerne sbalorditi: entrambi assimilano informazioni estremamente importanti per l’organismo e producono degli scarti, le feci ed i pensieri.

Come affermava Paracelso: “Ciò che sta in basso è in alto e ciò che è in alto è anche in basso”. L’intestino è il luogo oscuro, considerato spesso come luogo degli inferi, è un posto dove si materializza il grande progetto alchemico: il cibo diventa energia vitale, diventa vita. In questo infinito labirinto avviene un grande rituale di purificazione, i rifiuti organici vengono espulsi ma anche tutto quello che a livello psichico risulta “indigeribile”. Il labirinto è l’archetipo dell’oscurità e nell’ombra e nelle tenebre risiedono gli istinti più vergognosi come nell’intestino hanno sede le pulsioni trasgressive. Diversi possono essere i problemi legati a questo organo, ma quelli più diffusi sono sicuramente stipsi e colite.

 

Stipsi

Rappresenta senza dubbio la difficoltà a separarsi da alcuni aspetti che, pur non essendo più necessari, vengono considerati “preziosi”; trattengo lo sporco al mio interno così da illudermi che non ci sia, che non faccia parte di me. È una difesa verso situazioni o vissuti che “devono” essere negati.

 

Colite

Si riferisce a diversi aspetti mantenendo dei tratti comuni. La colite spastica colpisce gli ansiosi con pancia gonfia e dolorante e si manifesta facilmente in situazioni di particolare disagio quali esami, viaggi… La colite con crampi indica un “tira e molla” dall’interno all’esterno e viceversa; una parte di noi vorrebbe eliminare le scorie mentre l’altra si comporta nel senso opposto. La colite con diarrea identifica l’urgenza di espellere, mandar via qualcosa di inaccettabile. Infine la colite con aria, con i suoi caratteristici suoni, indica un’aggressività trattenuta; manifesta in questo modo il suo dissenso. È noto che il nervosismo, l’apprensione, l’ansia somatizzano, esprimendosi attraverso il corpo: uno dei loro tipici “bersagli” è proprio l’intestino e, più in generale, tutto l’apparato digerente (che segnala il disagio dell’individuo attraverso manifestazioni quali diarrea, ulcera, malattia da reflusso gastroesofageo ecc.).

In tutte quelle circostanze in cui è significativa la componente psicogena della pancia gonfia, è evidente che l’aiuto dovrà affiancare e riportare un riequilibrio della sfera psicoemotiva-ansia, somatizzazioni e molto altro.

 

Le soluzioni più efficaci per ritrovare il benessere

La soluzione più innovativa è senza alcun dubbio il Check up di biorisonanza quantistica che rileva la causa del problema, solo in questo modo possiamo ritrovare il benessere. La Medicina Quantistica interpreta la persona nel suo insieme di corpo, mente e spirito; lo specialista in Medicina Quantistica, attraverso una corretta interpretazione dei dati raccolti utilizzando sofisticati strumenti di rilevazione frequenziali-quantistici, è in grado di delineare un’ “analisi olistica” dello stato di salute della persona esaminata. Con questo quadro generale può accertare le vere origini dei malesseri e degli stati di malattia e pianificare una specifica strategia di intervento basata sull’utilizzo di metodiche, pratiche “dolci” usando sostanze naturali quali prodotti omeopatici, agopuntura, i fiori per la floriterapia o delle piante per la fitoterapia. Tra le altre cose rileva: allergie, intolleranze alimentari, funghi, batteri; geopatie; il livello di minerali e vitamine; intossicazioni di vario genere; lo stato di salute degli organi e dei sistemi (nervoso, linfatico ecc.). Grazie al check up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:

  • Intolleranze alimentari, allergie;
  • Problemi nutrizionali;
  • deficienze vitaminiche e minerali;
  • virus, batteri, funghi e parassiti;
  • disturbi emotivi, stress, ansia e traumi
  • disfunzioni ormonali;
  • stato degli organi;
  • fattori ambientali e inquinamento;
  • tossicità e molto altro.

 

La desensibilizzazione e il riequilibrio con l'apparecchiatura SCIO/GIOIA BERTHA

Individuato in quale organo sia presente lo squilibrio e quale ne sia la causa, è possibile impostare il riequilibrio più adeguato. La valutazione energetica viene così modulata e personalizzata in un programma che tiene conto sia del problema sia della tipologia costituzionale del paziente. I campi e le sindromi dove viene maggiormente usata:

  • Squilibri del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni e “somatizzazioni”;
  • sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie muscolo-tensive…), e cutaneo;
  • patologie croniche recidivanti;
  • candidosi e cistite;
  • sinusite, problemi da intossicazione da farmaci, fumo, alcool;
  • problemi di invecchiamento e deterioramento psico-fisico;
  • patologie degenerative, in particolare dell’apparato osteoarticolare, artrosi;
  • squilibri funzionali endocrini; dismenorrea, distiroidismi;
  • Intolleranze alimentari e allergie e molto altro.

Un alleato prezioso che utilizziamo è la Nutripuntura (l'gopuntura senza aghi). Si tratta di una nutrizione e informazione cellulare che si chiama Nutri, l’obbiettivo di ogni nutrimento endocellulare, 38 in tutto, è quello di fornire direttamente ad un organo, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche necessarie per attivare la sua autoregolazione naturale. La loro efficacia, precisa come quella degli aghi in agopuntura, è immediata per i settori e gli organi che si vogliono sostenere. L’azione di ogni nutrimento si concentra dunque sull’organo-bersaglio senza interferire in altre zone per riportare le informazioni corrette al corpo. L’apparizione di un sintomo è un segnale d’allerta, risultato di un disturbo dell’informazione che attiva la funzione di un organo. In effetti l’organismo non è costituito solamente da un insieme di organi con delle funzioni diverse (l’hardware), ma anche da numerosi programmi, contenenti le informazioni necessarie per regolare il funzionamento (il software). Questa nutrizione non presenta alcuna controindicazione ed è totalmente biocompatibile, in forma di mini-compresse (dal gusto gradevole), da masticare due o tre volte al giorno. Ottimi i risultati per tutti i settori dell’organismo da aiutare, soprattutto per il problema della colite e in particolare della pancia gonfia. Le informazioni qui riportate hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili nè a prescrizioni nè a consigli medici.

Bibliografia

  • Un’Arte di Vivere, Voldben Amadeus, 2001, Edizioni Mediterranee
  • Manuale di Nutripuntura, Patrick Véret, Yvonne Parquer, 2007, Tecniche Nuove Edizioni
  • Curarsi con la Naturopatia, Catia Trevisani, 2010, Edizioni Enea