Candida, cos'è e come si tratta

Candida è il nome scientifico di un genere di lieviti, la cui specie più importante è Candida albicans, che normalmente fanno parte della flora microbica della pelle, della bocca, dell’area genitale e dell’intestino. Se prolifera eccessivamente, innesca la candidosi.

candida

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Cos'è la candida

Candida è il nome scientifico di un genere di lieviti, la cui specie più importante è Candida albicans, che normalmente fanno parte della flora microbica della pelle, della bocca, dell’area genitale e dell’intestino. 

 

Di solito, quando si parla di candida ci si riferisce in realtà alla candidosi, cioè l’infezione micotica dovuta all’eccessivo proliferare della candida. Vediamo meglio quali sono i casi in cui la candida diventa patogena e come si manifesta la candida.

 

Segni e sintomi della candida

Vediamo ora quali sono i sintomi della candida, a seconda della zona del corpo in cui si manifesta.

 

La candida orale provoca:

  • Placche bianche o giallastre sulla lingua, sulle tonsille, sul palato o sulle guance;
  • sensazione di bruciore o dolore nella bocca;
  • difficoltà nel deglutire;
  • gusto sgradevole o alterato.

 

La candida genitale, nell’uomo e nella donna, ha invece come sintomi:

  • prurito intenso e irritazione;
  • arrossamento e gonfiore dei genitali esterni.
  • secrezioni bianche, spesse e simili a ricotta (che possono avere un odore lieve o sgradevole nelle donne);
  • dolore o disagio durante i rapporti sessuali;
  • bruciore durante la minzione.

 

Vediamo ora come riconoscere i sintomi della candida alla pelle:

  • rash cutaneo, con macchie o vesciche;
  • pelle rossa, irritata e pruriginosa;
  • pelle screpolata o desquamata;
  • sensazione di bruciore o dolore nella zona interessata.

 

La candidosi delle unghie, chiamata anche onicomicosi, provoca;

  • unghie spesse, fragili o friabili;
  • cambiamenti nella forma o nel colore delle unghie, che diventano giallastre, biancastre o opache;
  • dolori o sensibilità intorno alle unghie;
  • distacco dal letto ungueale.

 

La candida al capezzolo (o mughetto) capita soprattutto alle madri che allattano: è favorita dallo stress e dalle difese immunitarie abbassate e può essere trasmessa dal bambino, se è affetto da candida alla bocca. Può provocare un certo disagio, perché si manifesta con:

  • prurito o bruciore della pelle sopra i capezzoli e l’areola;
  • fitte simili a spille quando il bambino si attacca al seno;
  • pelle dell’areola e del capezzolo lucida, irritata, rossa;
  • ipersensibilità dei capezzoli, con dolore anche tra una poppata e l’altra.

Il neonato di solito mostra un’improvvisa irrequietezza durante o dopo la poppata, ha macchie bianche in bocca (in particolare sulla lingua) e l’eruzione da pannolino.

 

Infine c’è la candidosi sistemica, cioè un’infezione che coinvolge il flusso sanguigno e gli organi interni e che determina:

  • febbre persistente;
  • affaticamento e debolezza generale;
  • dolori muscolari e articolari;
  • perdita di peso non intenzionale;
  • se il sistema immunitario è già compromesso, possono verificarsi anche complicazioni più gravi.

 

Le cause

Se è vero che questo lievito vive normalmente nel nostro corpo anche senza dare alcun sintomo, cosa fa scatenare la candida? Insomma, quali fattori provocano la vera e propria infezione, con tutte le sue sgradevoli conseguenze?

  • sbalzi nell’equilibrio della flora batterica, dovuti anche all’uso intensivo di antibiotici ad ampio spettro;
  • sistema immunitario indebolito, anche da altre patologie concomitanti;
  • fluttuazioni ormonali, tra cui l’aumento degli estrogeni in gravidanza;
  • condizioni mediche come il diabete non controllato, l’HIV, il cancro, le malattie autoimmuni.

 

I fattori di rischio

Dopo aver visto come si prende la candida, passiamo in rassegna anche i principali fattori di rischo:

  • l’assunzione prolungata di antibiotici;
  • l’uso di contraccettivi orali, per le loro conseguenze sui livelli ormonali;
  • gli indumenti che trattengono l’umidità e non lasciano respirare la pelle;
  • una dieta ad alto contenuto di zuccheri;
  • periodi di stress intenso in cui il sistema immunitario tende a indebolirsi (si parla infatti di candida da stress).

 

Candida vulvo-vaginale

Come suggerisce il nome, si parla di candida vulvo-vaginale quando l’infezione fungina – di solito dovuta a Candida albicans – colpisce la vagina e la vulva femminile

 

Come ricordato, questo lievito fa già parte della flora batterica. Tra i fattori che lo fanno proliferare in modo eccessivo ci sono, per esempio, l’uso di antibiotici, detergenti intimi aggressivi e abbigliamenti intimi sintetici e troppo stretti, o ancora la gravidanza, l’uso di contraccettivi orali, il diabete non controllato e il sistema immunitario indebolito.

 

Seppure con alcune differenze di caso in caso, di solito tra i sintomi della candida vaginale ci sono: 

  • prurito intenso; 
  • irritazione; 
  • arrossamento; gonfiore e sensibilità; 
  • sensazione di bruciore durante la minzione o i rapporti sessuali; 
  • secrezioni vaginali bianche e dense, simili a ricotta,
  • odore sgradevole.

 

I rapporti sessuali sono un veicolo di trasmissione della candida; il profilattico funge da barriera, ma solo se viene indossato correttamente e da subito. Pertanto, se si sa di aver contratto un’infezione, è fondamentale comunicarlo al partner. Peraltro, la candida nella coppia va curata da entrambi i partner; in caso contrario, si rischia di contagiarsi a vicenda trascinando l’infezione a lungo.

 

Candida in gravidanza

Contrarre un'infezione da candida in gravidanza è piuttosto comune: si stima che circa una donna incinta su tre sia portatrice di candida albicans, in forma asintomatica o sintomatica.

 

Questo non comporta rischi particolari, né per la mamma né per il feto. L’unico pericolo potrebbe essere al momento del parto, perché il bimbo può contrarre l’infezione durante il passaggio per il canale vaginale. Se questo accade, basta somministrare una semplice terapia locale per risolvere la candida nel neonato.

 

Oltre alla candidosi, in gravidanza è frequente contrarre infezioni di origine batteria come Escherichia Coli, Streptococco, Chlamydia, Gardnerella, Micoplasma, Trichomonas. I disturbi sono diversi, ma tutti in genere provocano bruciore e prurito.

 

Candida nell'uomo

Di solito si dà per scontato che la candida sia un problema prettamente femminile, ma esiste anche la candida maschile. In molti casi è asintomatica; quando invece dà manifestazioni visibili, la candida sul pene provoca infiammazione al glande, con arrossamento, irritazione, prurito, macchie biancastre anche maleodoranti. Il soggetto può provare anche dolore durante la minzione e i rapporti sessuali. 

 

La candida peniena può provocare la cosiddetta balanite da candida, cioè un’infiammazione alla pelle del glande, con arrossamenti, perdite, cattivo odore o prurito. La balanite può essere provocata anche da altre infezioni batteriche, malattie sessualmente trasmesse, dermatite da contatto, malattie benigne della pelle e – raramente – tumori.

 

Consultare il medico è sempre consigliabile, ma in particolar modo se il soggetto è diabetico, sviluppa la candida per la prima volta o manifesta altri sintomi come febbre, nausea, vomito, sangue nelle urine. 

 

La candida intestinale

La candida è un lievito che popola normalmente la mucosa intestinale, senza provocare disturbi di sorta. Quando però le difese immunitarie scendono o la flora batterica è squilibrata, per esempio a causa di malattie, alimentazione scorretta o assunzione di alcuni farmaci, questo lievito si sviluppa in modo eccessivo provocando alcuni disturbi. 

 

La candida intestinale porta sintomi che si confondono facilmente con quelli di altre problematiche gastrointestinali:

  • stipsi alternata a diarrea;
  • difficoltà nella digestione;
  • meteorismo, flatulenza e dolori addominali.

Nei casi più gravi, si estende allo stomaco e all’esofago (si parla in tal caso di candida esofagea).

 

Essendo così simile – in apparenza – ad altre patologie, diagnosticarla non è semplice. Una volta intrapresa una terapia adeguata, coadiuvata da una corretta alimentazione, di norma passa nell’arco di 2-3 settimane.

 

La candidosi orale

Si parla di candidosi orale, o mughetto, quando il fungo Candida prolifera nella bocca e nella gola.

 

Tra i fattori di rischio ci sono la debolezza del sistema immunitario, l’assunzione di antibiotici ad ampio spettro, il diabete (se non controllato), l’uso di apparecchi ortodontici e l’inalazione di steroidi. La candida alla bocca si può anche trasmettere attraverso il contatto diretto (per esempio con i baci) e lo scambio di spazzolini da denti, dentiere o ciucci per bambini.

 

Di solito la candida si manifesta su lingua, palato, guance o tonsille con delle placche bianche o giallastre che si staccano facilmente, esponendo tessuti arrossati o sanguinanti. La persona può anche sentire un certo bruciore in bocca e in gola, avere difficoltà a deglutire (anche perché la candida tende a gonfiare le labbra) e percepire un gusto sgradevole o alterato.

 

Le conseguenze della candida trascurata possono essere problematiche per le persone già immunocompromesse, perché c’è la possibilità che l’infezione si diffonda dalla bocca ad altre parti del corpo. Nei neonati, la candidosi orale può causare irritabilità e difficoltà nell'alimentazione.

 

La candida auris

Come già ricordato, la candida è un genere di lieviti composto da diverse specie. La più diffusa e comune negli esseri umani è la Candida albicans, identificabile all’incirca nell’80% dei casi di candidosi. 

 

La Candida auris, invece, è una specie emergente: è stata identificata per la prima volta nel 2009 ed è stata associata a focolai di infezioni ospedaliere in diversi paesi. Rispetto alla Candida albicans, mostra una maggiore resistenza agli antimicotici più comuni: anch’essa può causare infezioni, ma soprattutto al flusso sanguigno (candidemia), nell'orecchio esterno e nel tratto respiratorio superiore. 

 

Come spiega l’Istituto superiore di sanità, la Candida auris può colonizzare l’organismo a lungo senza dare sintomi, ma è altamente infettiva e può causare gravi complicanze a pazienti che hanno un sistema immunitario già compromesso. Si diffonde prevalentemente all’interno di ospedali e case di cura ed è molto insidiosa, perché persiste nell’ambiente nonostante le normali operazioni di pulizia e disinfezione.

 

Quando rivolgersi al medico

Ci sono tante donne che tendono a sottovalutare la candida vaginale, confidando nel fatto che guarisca spontaneamente. Oppure che si auto-curano con i cosiddetti rimedi della nonna, oppure chiedendo consiglio alle amiche. La dottoressa Simona Marcozzi, ginecologa presso il consultorio AIED Milano, è di diversa opinione: “Bisognerebbe rivolgersi al proprio ginecologo ogni volta che si presenta un disturbo. Per evitare diagnosi e, soprattutto, terapie sbagliate”.

 

Nel caso della Candida auris, di norma il coinvolgimento del personale sanitario è immediato, trattandosi di pazienti già ospedalizzati o comunque con altre patologie debilitanti. 

 

Se si notano invece i sintomi di altri tipi di candida, come la candida orale o quella intestinale, è bene rivolgersi al proprio medico di base (o al pediatra, nel caso di candidosi orale di bambini o lattanti). 

 

Il trattamento e i farmaci

Abbiamo visto che questo lievito è normalmente presente nel nostro organismo, ma ciò non significa che la candida passa da sola. Se si viene a creare un’infezione sintomatica, infatti, vuol dire che il micete è riuscito a proliferare approfittandosi di alcune condizioni per lui favorevoli, come un indebolimento dell’organismo. Bisogna quindi intervenire per ripristinare una condizione di equilibrio.

 

Come si cura la candida vaginale?Con probiotici e detergenti intimi appropriati, associati – nei casi più complicati – ad antimicotici”, spiega la ginecologa Simona Marcozzi

 

Nello specifico, il fluconazolo (noto per esempio con il nome commerciale di Diflucan) è ritenuto lo standard nel trattamento di infezioni fungine vaginali, ma anche orofaringee ed esofagee. La Candida auris invece è spesso resistente al fluconazolo e ad altri antifungini e viene quindi trattata con un’altra classe di antimicotici, le echinocandine.

 

In farmacia si trovano numerosi tipi di ovuli per la candida, lavande o creme da inserire per via vaginale. Si tratta solitamente di farmaci da banco che quindi vengono venduti anche in assenza di ricetta medica. Ciò non toglie che dovrebbe essere un medico a consigliarli, anche perché sono molto diversi tra loro: alcuni contengono antimicotici, altri invece dei coadiuvanti come fermenti lattici.

 

Se la candidosi vaginale è ricorrente, il ginecologo può prescrivere una terapia da assumere a intervalli regolari, per esempio una volta al mese o una volta alla settimana per diversi mesi.

 

Per quanto riguarda l’onicomicosi da candida, invece, di norma si assumono terapie antimicotiche per via orale, associandole però anche a smalti antimicotici. Anche in questo caso, lo specialista può optare per una singola terapia oppure per un ciclo che dura diversi mesi, intervallato da pause.

 

I rimedi naturali

Tra i principali rimedi naturali per la candida ci sono:

  • L’olio essenziale di tea tree, dalla spiccata azione antifungina, oltre che antibatterica e antivirale. Il tea tree oil per la candida può essere assunto in compresse per agire dall’interno, per esempio in caso di infezione orale o intestinale; in ovuli o in crema per la candida vaginale; sotto forma di collutorio, infine, se l’infezione riguarda il cavo orale.
  • Tra gli oli essenziali per la candida c’è anche l’olio essenziale di chiodi di garofano, per le sue proprietà analgesiche, antisettiche e antivirali.
  • In caso di candida vaginale-culvare, si possono acquistare anche creme lenitive e disinfettanti a base di camomilla, salvia e calendula, per placare il bruciore e il fastidio.
  • Per ripristinare l’equilibrio della flora batterica, è bene assumere probiotici attraverso yogurt “rinforzati” oppure integratori (purché sia il medico a consigliarli).
  • Sempre per la candida nella donna, può essere utile aggiungere un cucchiaino di bicarbonato di sodio nell’acqua del bidet, per creare un ambiente ostile a questo sgradito lievito.

 

Anche l’omeopatia propone diversi rimedi per la candida, di tipo immunostimolante e ansiolitico più che diretti al sintomo.

 

L'alimentazione

In parallelo alle terapie consigliate dal ginecologo, alcuni accorgimenti legati all’alimentazione possono aiutare a prevenire la candida:

  • ridurre il consumo di cereali raffinati e zuccheri semplici;
  • eliminare o ridurre drasticamente l’assunzione di alcol;
  • prendersi cura del microbiota intestinale, consumando una buona quantità di fibre e probiotici;
  • potenziare il sistema immunitario attraverso una dieta sana e varia.

 

In caso di infezione da candida è bene evitare il consumo di alcuni alimenti che potrebbero favorire la crescita del fungo, fino a completa guarigione. Tra questi:

  • alimenti ricchi di zuccheri semplici, come marmellate, bevande zuccherate, succhi di frutta, dolciumi e prodotti confezionati;
  • zucchero aggiunto e dolcificanti, come miele, agave, sciroppo d’acero e aspartame;
  • salse e condimenti, come maionese, ketchup, aceto e salsa di soia;
  • arachidi, anacardi e pistacchi;
  • salumi;
  • latte e derivati, ad eccezione di yogurt e kefir;
  • cereali con glutine;
  • caffeina e alcol;
  • additivi come nitrati e solfati.

 

Tra i cibi consigliati in caso di candida, invece, troviamo:

 

La prevenzione

Come prevenire le recidive della candida? 

  • mantenere una buona igiene personale e asciugarsi con cura dopo il bagno, la doccia e il bidet;
  • scegliere saponi e detergenti intimi senza profumi e non troppo aggressivi;
  • indossare un abbigliamento adeguato alla candida, cioè di fibre naturali (come il cotone) e non troppo aderente;
  • indossare slip adatte alla candida, di cotone e non di nylon o pizzo;
  • cercare di tenersi asciutti, cambiandosi e lavandosi di frequente soprattutto d’estate e dopo lo sport;
  • assumere gli antibiotici soltanto quando è il medico a prescriverli e rispettando le sue indicazioni sul dosaggio;
  • seguire una dieta sana e bilanciata, limitando il consumo di zuccheri;
  • mantenere ritmi regolari, cerando di evitare (o gestire) i carichi di stress;
  • indossare sempre le ciabatte in palestra o in piscina, per evitare di calpestare superfici infette;
  • utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali.