Articolo

Moxa, proprietà e applicazioni

La moxa è il rimedio che sfrutta il calore sprigionato dalla combustione dell’artemisia allo scopo di curare ma anche prevenire disturbi dovuti alle condizioni ambientali, a contratture, a disequilibri energetici.

moxa

Credit foto
©Monika Wisniewska -123rf

La Medicina Tradizionale Cinese contempla varie tecniche per il mantenimento del benessere e il ripristino degli equilibri energetici.

Tra queste viene annoverata anche la moxibustione, indicata per disturbi di natura infiammatoria, che coinvolgono il sistema digestivo, respiratorio, uro-ginecologico, e muscolo-scheletrico.

L’Artemisia Vulgaris è la pianta che viene utilizzata per la preparazione di questo importante strumento utilizzato in varie pratiche orientali, tra cui lo Shiatsu, il Tuinà e la Riflessologia Plantare Giapponese.

L’Artemisia, nota anche con il nome “erba schiaccia diavoli”, si coglie al solstizio d'estate, e dalle foglie essiccate e triturate si ottiene una lana con la quale si formano delle palline, dei coni o, avvolgendola in carta di gelso, dei sigari.

 

Moxa, di cosa si tratta

La moxibustione è un trattamento che utilizza i punti dei meridiani energetici individuati dalla medicina tradizionale cinese. I sigari o i conetti di Artemisia vengono fatti bruciare e utilizzati attraverso l'applicazione prolungata del calore su punti specifici.


Moxa significa infatti “erba che brucia”, ma l’applicazione è indolore, i sigari vengono tenuti ad una distanza di circa 3 cm dalla pelle e i tempi di applicazione possono arrivare anche a 10 minuti per punto. Il calore della moxa è molto penetrante, piacevole ed efficace, arriva in profondità e stimola il canale energetico relativo.

Vi sono varie forme di moxibustione:

  • Moxa stick: un bastoncino, o un sigaro di moxa acceso ad un’estremità, viene avvicinato alla zona del corpo da trattare
  • Moxa su ago: un pezzo di lanugine di artemisia viene posizionato sopra un ago da agopuntura già inserito e acceso. Il calore passa attraverso l’ago e arriva in profondità nel punto specifico.
  • Moxa box: si tratta di un cofanetto forato nel quale viene inserita la moxa, da posizionare sulla parte del corpo da trattare
  • Direct-moxa: il conetto di moxa viene posizionato direttamente sulla pelle, acceso all’estremità e lasciato bruciare. Potrebbe lasciare la pelle leggermente arrossata.
  • Indirect-moxa: rispetto alla versione diretta, viene interposto un dischetto di zenzero o del sale tra il conetto di Moxa e la pelle.

 

Moxa proprietà

La Moxa attiva le proprietà dell’agopunto se impiegata come terapia adottata da un medico agopuntore.

La moxa è utile in particolar modo nei casi di:

  • Arti freddi: a volte soggetti a deficit circolatori
  • diarrea da intestino freddo o da "fuoco" di intestino
  • stitichezza da eccesso di yin
  • digestione difficile: da eccesso di freddo dell'organo
  • astenia: stanchezza da deficit di energia dei reni
  • emorroidi da lassità vasale, deficit circolatori
  • problemi polmonari con eccesso di umidità o di secchezza
  • capovolgimento del feto podalico


A proposito di questa ultima opzione, la Moxibustione in caso di feto podalico ha riscontrato molto successo, sia abbinata all’agopuntura sia esercitata con il sigaro.

Esistono punti specifici, come per esempio, la zona ungueale esterna del quinto dito del piede, il puntoV 67 per la precisione, che, sollecitato con il calore profondo della moxa invia un input al canale energetico che sprona il feto a muoversi e a favorire il corretto posizionamento.

La pratica di questa manovra deve essere eseguita solo se si sono verificate le condizioni opportune con il proprio ginecologo.

 

Quando utilizzare la Moxibustione

La moxa può rientrare tra quei trattamenti a scopo preventivo: per mantenersi in salute in particolar modo nell’anziano.

La Moxa è utile in vari ambiti di trattamento:

  • Disturbi di varia natura: artrosi, reumatismi, cervicalgia, sciatalgia, lombalgia e dolori alle articolazioni spesso aggravati, da condizioni climatiche di umidità e freddo;
  • condizioni traumatiche, contratture muscolari dovute al cosiddetto colpo della strega, colpo di frusta, torcicollo, epicondiliti;
  • pronto intervento: crampi, storte, odontalgie, punture d'insetto.