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La voce come strumento terapeutico

Cosa significa che la voce può essere considerato un reale strumento terapeutico e in che modo si arrecano benefici al chakra della gola e si migliora la capacità di esprimere se stessi? Vediamolo insieme approfondendo l'uso della voce come strumento terapeutico

La voce come strumento terapeutico

La chiamano voce-terapia ai giorni d'oggi, ma di fatto la voce da sempre per gli esseri umani è potente strumento di sostegno, aiuto e via verso se stessi.

Che vuol dire aprire la porta verso se stessi a partire dall'uso della voce? E in che modo saperla usare per entrare a contatto con se stessi arreca benefici enormi?  

 

La voce come strumento terapeutico

Quando gli impedimenti psicofisici ci bloccano accade spesso che le ripercussioni ci siano a livello vocale.

In altre parole, grandi ristagni energetici possono andare a collocarsi proprio nel canale da cui dovrebbe avere libera fuoriuscita la nostra anima, ovvero attraverso la voce. Perché questo accade?

C'è prima di tutto da chiarire che nel passaggio dall'ambito tribale a quello civile molti costumi hanno confinato il canto allo spettacolo, alle forme di arte altra, staccate dalla vita quotidiana. Il canto per noi significa da ere riappropriazione della propria esperienza su questa terra, con tanto di momenti di passaggio a scandirla. 

In quanto assolutamente integrato nella nostra esperienza umana da ere, il canto ha una valenza pari alla danza e contiene quindi un'assoluta potenza curatrice.

Se si prende un metodo basato proprio sulla liberazione della voce come il metodo Linklater (creato da Kristin Linklater per aiutare gli attori a fare propri linguaggi anche molto lontani da quelli a loro contemporanei, come nel caso di quello shakespeariano) si comprende come anche tecniche attuali tornano al concetto della propria voce familiare, quella che rivela sfumature appartenenti all'anima. Quando la voce si libera anche la comunicaizone migliora. 

Approcciarsi a esercizi di uso della voce come strumento terapeutico consente di cambiare radicalmente la dinamica comunicativa e la capacità di orientare un impulso. Parlare significa portare le parole in vita ma le parole rappresentano una fase successiva all'intuizione e spesso possono diventare gabbie o filtri, a seconda delle programmazioni ricevute anche durante l'educazione.

La voce diventa strumento terapeutico perché quando articolata in brevi suoni o melodie non cade nella logica del significato a tutti i costi. "Il canto libero" di ciascuno - per parafrasare Battisti - ha potenza immane e risonanza enorme. 

 

La gola, il respiro, la voce 

L'apparato orale e respiratorio a livello emotivo sono intimamente connessi. Se si respira bene ci si esprime al meglio. Non solo: se si respira bene non si sente nessuna reale urgenza, nessuna fretta nel dire qualcosa. Questo ci risparmia molto fiato sprecato inutilmente.

Ma che rapporto c'è tra la gola e la voce? Nella tradizione ayurvedica si chiama Vishudda chakra il chakra della gola, che ha a che fare con la complessa capacità di esprimersi ed ascoltare. Ci sono posizioni specifiche per stimolare questa zona e andare a portare afflusso energetico all'area interessata. 

L’inibizione della libera espressione della voce e delle proprie emozioni e opinioni arriva a dare contrazioni dei muscoli del collo e della gola.

La respirazione addominale e l'esplorazione della potenza che deriva dal basso ventre sono compromesse quando le funzioni fisiche più semplici e vitali come il correre, il muoversi, il giocare sono messe in secondo piano. E questo vale per i bimbi come per gli adulti.

La voce ha una potenza rivelatoria incredibile e attraverso l'uso consapevole della stessa ed esercizi mirati si può andare a lavorare anche su blocchi profondi a livello muscolare e respiratorio. 

 

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