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Fungo Ganoderma Lucidum e Morbo di Parkinson

Il fungo Ganoderma Lucidum, conosciuto anche col nome giapponese di Reishi, ha innumerevoli proprietà. Il suo consumo risulta utile anche in caso di malattie di tipo neurodegenerativo. La sua capacità di favorire il corretto funzionamento cellulare nonchè il suo potere antiossidante fanno di questo potente integratore un valido supporto per attenuare i sintomi del Morbo di Parkinson e dei suoi effetti collaterali. Alla fine di questo articolo troverai tutte le info riguardanti il Ganoderma in relazione al Morbo di Parkinson. Prima mi preme condividere assieme a te una breve panoramica su questa malattia. Procediamo allora !!!

Fungo Ganoderma Lucidum e Morbo di Parkinson

Cos'è il Morbo di Parkinson

Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da un'evoluzione lenta e graduale. Questa problematica influisce negativamente sulla capacità di movimento del corpo e degli arti.

Le prime testimonianze di questa malattia risalgono a più di 4000 anni fa mentre il primo documento testuale risale al 1800 circa. Questo documento intitolato "Trattato sulla paralisi agitante" venne scritto da un medico inglese chiamatosi James Parkinson per l' appunto.

Questa malattia colpisce indistintamente uomini e donne e i soggetti più colpiti hanno un'età che oscilla tra i 55 e i 60 anni. Dai 20 ai 40 anni è decisamente meno diffusa mentre estremamente rari sono i casi di soggetti under 20 colpiti da questa malattia. Dalle statistiche si evince che più si sale con l'età maggiore è il rischio di contrarre questo Morbo.

 

Le cause

Al momento non vi sono certezze riguardo alle cause. L'unica certezza che abbiamo è che a determinare l'insorgere della malattia vi sono diversi fattori.

Sembrerebbe che la componente genetica influisca sulla possibilità del soggetto di contrarre la malattia. Indagando sul ramo genealogico dei malati, molto spesso troviamo almeno un caso di familiare colpito dalla malattia.

Si pensa inoltre che anche l' esposizione ad agenti inquinanti come idro-carburi, pesticidi o metalli pesanti possa aumentare la probabilità di essere colpiti dalla malattia. 

 

Sintomi

L' entità dei sintomi della malattia aumentano gradualmente col passare del tempo. A causa di questa lentezza molto spesso i primi segnali premonitori non vengono colti. Qui di seguito ti elenco una buona parte dei sintomi tipici della malattia.

> Lentezza dei movimenti
> Disturbo dell' equilibrio
> Tremore a riposo
> Rigidità
> Disturbo del cammino
> Alterazione della voce
> Postura curva
> Accumulo di saliva
> Stipsi
> Problemi di deglutizione
> Impotenza sessuale
> Disturbi di pressione arteriosa
> Disturbi urinari
> Insonnia
> Disturbi dell'olfatto
> Sudorazione
> Apatia
> Disturbi ossessivi compulsivi
> Depressione e ansia
> Disturbi cognitivi e psicosi

 

Diagnosi

Per diagnosticare se effettivamente si è stati colpiti dalla malattia, si utilizzano diversi strumenti. Sarà compito del neurologo svolgere tutte le indagini del caso.

Oltre ad indagare sulla cartella clinica del paziente e del suo ceppo famigliare, gli esami strumentali a cui si ricorre consistono in una Risonanza Magnetica, nella DATscan, in una PET cerebrale e ad una scintigrafia del miocardio.

Grazie a questi esami si potrà confermare o escludere la reale natura del problema. Molto spesso infatti, alcuni sintomi iniziali del Morbo di Parkinson sono simili comuni ad altre patologie.

 

Le risposte della medicina moderna

Nel corso dei decenni la medicina convenzionale ha cercato di dare diverse soluzioni al problema. Al momento le soluzioni proposte sono utili solamente per tamponare i sintomi della malattia. La terapia più diffusa è quella a base di levodopa.

Farmaci come il Madopar e il Sinemet sono a base di questo amminoacido. Purtroppo l'assunzione di questi farmaci comporta svariati effetti collaterali ben noti al mondo medico.

Consapevoli degli effetti collaterali di questi farmaci, negli ultimi anni il mondo medico ha esplorato altre strade per combattere la malattia. Sono state vagliate diverse alternative tra cui il trapianto e la chirurgia. Putroppo le ricerche svolte fino ad ora hanno dato esito negativo.

Nel presente sono in corso nuovi esperimenti e non si esclude che nei prossimi decenni si possa trovare una valida alternativa alle soluzioni adottate nel presente.

In affiancamento alla terapia farmacologica è emerso che la fisioterapia risulta molto utile per i pazienti affetti dal Parkinson. Oltre a contenere l'aggravarsi dei sintomi, data la sua natura puramente "meccanica" la fisioterapia è totalmente priva di effetti collaterali. 

 

Ganoderma e Morbo di Parkinson

Innanzitutto mi preme precisare che il Ganoderma non è da intendersi come farmaco bensì come integratore alimentare. L' assunzione di questo fungo è utile perchè è in grado di ridurre i sintomi della malattia senza apportare in aggiunta nessun effetto collaterale come nel caso dei farmaci.

La malattia di Parkinson compromette il corretto funzionamento delle cellule. Il fungo Ganoderma ha la capacità di proteggere le cellule nonchè di reintegrare le cellule danneggiate. Inoltre il fungo Ganoderma (Reishi), ha una grande potenza antiossidante. Grazie a questa sua capacità esso contrasta l'azione dei radicali liberi che sono considerati tra i fattori scatenanti della malattia.

Assumere Ganoderma, oltre a ridurre l' entità dei tremori e a migliorare la capacità di movimento, risulta particolarmente utile per rallentare l' invecchiamento nonchè il decorrere della malattia.

 

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