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Coppettazione: pratica e benefici

La coppettazione, tramandata dalla medicina tradizionale cinese, è una tecnica che viene applicata per disturbi di vario genere: vediamo da vicino cos’è, come e quando si pratica e che benefici dà.

coppettazione

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Cos’è la coppettazione

Conosciuta anche come cupping, la coppettazione è una tecnica che prevede di applicare localmente sulla pelle vere e proprie coppette, che spesso somigliano a contenitori in vetro di yogurt di forma più arrotondata; a volte sono anche tazze di vetro, bambù, plastica o ceramica. Creando il vuoto, attraverso il calore o una pompa meccanica, si determina un effetto di aspirazione che viene ritenuto benefico per l’organismo.

 

La coppettazione ha origini molto antiche ed è a tutt’oggi uno dei trattamenti previsti nella medicina cinese. È molto popolare anche in Occidente, dove ricade nel grande mondo della medicina integrata o complementare, cioè quella che vuole affiancare la medicina tradizionale, con una visione a 360 gradi dell’individuo e della sua salute.

 

Esistono studi scientifici sull’efficacia della coppettazione? Lo abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Fatiga, medico specializzato in agopuntura che riceve a Torino.

 

Esistono diversi studi sull’efficacia della coppettazione in svariate condizioni cliniche, in particolare sul dolore lombare cronico – il cosiddetto Low back pain (LBP) – e sul dolore cervicale cronico. Per esempio, una meta-analisi del 2018 (Moura C. et al), che ha incluso 611 studi, ha dimostrato una significativa riduzione del low back pain utilizzando la coppettazione. Per quanto riguarda il dolore cervicale cronico, una review del 2020 che ha incluso 21 studi clinici randomizzati e 1.049 pazienti ha appurato sia una riduzione dell’intensità del dolore che un incremento dello stato funzionale”, risponde. 

 

Sono anche interessanti gli studi relativi agli effetti della coppettazione sulle malattie dermatologiche come l’orticaria cronica, tra cui la review e la meta-analisi condotte da Xiao X. et al. nel 2020, che hanno dimostrato che associando la coppettazione ai farmaci anti-istaminici si ottiene un effetto decisamente superiore rispetto all’assunzione dei soli farmaci".

 

"Altri studi evidenziano che la coppettazione è efficace sulla fascite plantare, sul dolore miofasciale e sui trigger points, e oggi si ritiene che possa essere persino utile in campo oncologico per ridurre lo stato infiammatorio e potenziare l’efficienza del sistema immunitario”.

 

Origini e storia 

La cupping therapy ha origini antichissime: la descrizione di una tecnica analoga appare addirittura nel Papiro di Ebers, un testo di medicina risalente al 1.500 avanti Cristo. Questo approccio terapeutico è poi presente in numerose culture, tra India, Corea e Giappone. A portarla in Occidente è stato il medico austriaco Bernard Aschner (1883-1960), noto per aver ripreso le terapie umorali ippocratiche, galeniche e paracelsiche nella sua Terapia costituzionale.

 

Coppettazione cinese

La coppettazione, insieme al massaggio tui na e alla moxibustione, fa parte delle tecniche esterne della medicina tradizionale cinese, ovvero quelle che non includono l’assunzione di erbe o preparati specifici o non contemplano lavori sull’energia interna attraverso il movimento come nel caso del qi gong.

 

Oggi possiamo dire che coppettazione e agopuntura siano le pratiche di origine cinese più noti e diffuse anche in Occidente, ma ne esistono anche molti altre, nello specifico, i principali strumenti terapeutici sono:

  • Diagnostica energetica;
  • farmacologia cinese;
  • agopuntura;
  • massaggio;
  • ginnastica medica.

 

Le tecniche complementari invece sono:

  • moxibustione;
  • coppettazione;
  • digitopressione.

 

Come si esegue

Le coppette vengono applicate sulle zone da trattare, per poi creare il vuoto. La durata dell’operazione va dai 5 ai 20 minuti e non oltre perché crea di fatto uno stimolo molto forte.

 

Chi pratica la cupping therapy sostiene che la suzione permetta il rilascio dei tessuti molli e connettivi e favorisca la circolazione sanguigna e linfatica, accelerando l’eliminazione di scarti e tossine dall’organismo.

 

A seconda della natura del disturbo, l’operatore decide dove applicare i vasetti. C’è anche chi preferisce intervenire sulle cosiddette zone riflesse del corpo. Cosa significa? Secondo tale approccio, le aree della schiena o del piede o del viso ospitano specifici punti che si collegano energicamente a determinati organi interni; così facendo si va ad agire sull’organo interno e sull’apparto che riporta uno stato di disordine generale.

 

Chi pratica la coppettazione

La coppettazione in Italia viene praticata da vari tipi di professionisti, sottolinea il dottor Giuseppe Fatiga. “In quanto medico agopuntore, personalmente ritengo che la coppettazione debba essere prescritta solo dopo un’attenta diagnosi e dopo aver valutato le eventuali controindicazioni mediche”.

 

Pertanto, a mio avviso, la figura più idonea è quella del medico specializzato in agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese. Ricordo a tal proposito che in Italia solo i medici possono praticare l’agopuntura, mentre la coppettazione può essere praticata anche dai non medici, essendo in genere poco o per nulla invasiva”, continua. 

 

Anche i fisioterapisti, i massaggiatori qualificati e più in generale gli operatori olistici certificati possono quindi praticare la coppettazione, ma sempre dopo un’accurata diagnosi che è di esclusiva competenza medica. La coppettazione può essere anche praticata da estetisti qualificati per trattare ad esempio la cellulite”.

 

Tipologie di coppettazione

Ci sono due modi per operare: coppettazione a caldo e coppettazione a freddo.

  • Nella coppettazione a caldo all’interno della coppetta vengono scaldate delle fiamme: diminuisce così il volume dell'aria e avviene l'aspirazione.
  • Nella coppettazione a freddo si usano campane di vetro con una valvola al loro apice cui si applica un pallone di gomma. L'effetto di queste ultime è generalmente più dolce e lento.

 

Un’altra distinzione è quella tra coppettazione secca, bagnata e mobile: 

  • Coppettazione secca: si applicano coppette di vetro o plastica sulla pelle, dopo aver creato un vuoto al loro interno tramite l'utilizzo di una fiamma o una pompa a vuoto. Le coppette vengono lasciate in posizione per alcuni minuti, creando una sorta di massaggio attraverso l'aspirazione della pelle all'interno della coppa.
  • Coppettazione bagnata: il procedimento è lo stesso ma, prima dell’applicazione, si effettua un'incisione sulla pelle per far fuoriuscire una piccola quantità di sangue. L’obiettivo è quello di eliminare i ristagni e favorire la circolazione.
  • Coppettazione mobile: è una variante della coppettazione secca in cui le coppette vengono spostate sulla pelle, creando un effetto di massaggio ancora più intenso.

 

Quando è indicata

È l’operatore professionale a decidere se ricorrere alla cupping therapy, in quali zone del corpo e con quali modalità.

In generale, viene usata come terapia per:

  • Dolori muscolari dovuti a contratture, spasmi, fibromialgia;
  • infiammazioni articolari come artrite e tendinite;
  • malattie respiratorie come asma, bronchite e sinusite;
  • cellulite, gonfiore e pesantezza alle gambe;
  • disturbi digestivi come nausea, mal di stomaco e dispepsia;
  • dolore cronico, stress e ansia.

 

Molti si chiedono perché la coppettazione è usata dagli atleti, notando le macchie rosse sul loro corpo: c’è chi la usa anche in chiave defaticante, dopo gli allenamenti troppo intensi, oltre che per alleviare dolori muscolari.

 

Conviene sempre affidarsi a validi operatori che sappiano dove collocare le coppette e non superino mai il tempo di applicazione consigliato, in quanto si potrebbero scatenare diverse controindicazioni. 

 

In quali zone si applica

A seconda degli obiettivi terapeutici, i vasetti possono essere posizionati in diverse zone del corpo:

  • la coppettazione per la schiena e per le braccia allevia dolore e tensione muscolare, rispettivamente nella zona cervicale e lombare e in quella delle spalle e del collo;
  • sull’addome l’obiettivo è quello di alleviare i sintomi di disturbi digestivi di vario tipo;
  • la coppettazione per la cellulite migliora la circolazione sanguigna nelle gambe riducendo l’edema e il gonfiore: 
  • sul viso le coppette hanno finalità estetiche ed equivalgono, secondo chi le usa, a una sorta di lifting naturale;
  • le coppette sul torace, infine, sono finalizzate a migliorare la respirazione favorendo il drenaggio delle secrezioni.

 

Le controindicazioni

Prima di eseguire la coppettazione “è sempre importante valutare eventuali controindicazioni, come ad esempio la tendenza a sanguinare”, puntualizza il dottor Giuseppe Fatiga, specializzato in agopuntura. “Il medico è in grado di valutare l’esistenza di anomalie della coagulazione o disfunzioni delle piastrine che possono portare a sanguinamenti esagerati nel corso della coppettazione, con serio rischio di indurre stati anemici anche gravi, soprattutto se i trattamenti sono ripetuti nel tempo”. 

 

Esistono anche appropriati esami del sangue che possono evidenziare questa tendenza agli stravasi di sangue”, continua. “I pazienti che assumono farmaci anti-coagulanti o anti-aggreganti non dovrebbero sottoporsi a tale pratica. Così come che soffre di alcuni tipi di malattie dermatologiche, dove la coppettazione potrebbe aggravare lo stato infiammatorio o favorire le infezioni della pelle. La coppettazione deve rispettare un principio di cautela anche in chi tende ad avere la pressione bassa, per cui può essere utile misurarla prima e dopo la coppettazione”.

 

Riassumendo, il dottor Fatiga ricorda che la coppettazione è sconsigliata a soggetti che:

  • Hanno la tendenza a sanguinare;
  • sono eccessivamente ipotesi;
  • sono affetti da scompenso cardiaco;
  • hanno le mestruazioni;
  • sono affetti da infezioni o malattie della pelle in fase infiammatoria.

Non si dovrebbe poi ‘coppettare’ la pelle dove sono presenti nevi, per la possibilità di infiammarli, né le zone affette da varici o dilatazioni capillari”, prosegue.

 

Nel concreto, quali sono gli effetti collaterali?È comune la comparsa di “lividi” cutanei che, in genere, scompaiono spontaneamente in qualche giorno. Talvolta, nelle zone dove vi è una marcata “stasi di sangue”, questi lividi assumono una tonalità molto scura, tendente al viola e persino al nero. In questo caso, l’ematoma può persistere anche fino a 15 giorni, ma in genere non si associa a dolore e non necessita di nessuna crema né altre misure terapeutiche”, conclude il dottor Giuseppe Fatiga. 

 

Se non si rispettano le corrette misure di igiene e disinfezione delle coppette, possono comparire infezioni cutanee, come foruncoli o nei casi più gravi ascessi, o anche micosi cutanee. Talora, come detto, possono esservi abbassamenti della pressione e capogiri dopo la seduta. Se gli ematomi sono rilevanti, si può anche instaurare uno stato di anemia”.