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Musicoterapia e infanzia

In che modo la musicoterapia agisce positivamente sui disturbi di bambini e adolescenti? Quanto possono essere utili laboratori di musicoterapia per bambini in casi come quelli di disturbi specifici di apprendimento, iperattività, disturbi del linguaggio e di comunicazione, patologie, handicap

Musicoterapia e infanzia

Musicoterapia e bambini

Il suono, la musica ed il ritmo sono arte e scienza a cui l'uomo ricorre da millenni a scopi terapeutici, grazie alla capacità di influire positivamente sia nel fisico che nella psiche. Il grembo materno (la nostra prima orchestra), è il primo contenitore emotivo-affettivo, dove il bambino sperimenta il piacere di esistere ed il compiacimento, grazie al dialogo emo-tono-fonico (emotivo, tonico muscolare, vocale) con la madre.

Questo è il luogo dove ogni essere umano impara a muoversi, vivere, crescere, ma sopratutto ad ascoltare e memorizzare. Nel grembo materno infatti il feto viene avvolto dal calore del liquido amniotico, che veicola tutti i suoni e le emos-azioni": il battito cardiaco, la respirazione, i timbri viscerali, quelli vocali e le tensioni muscolari dovute alla gioia ed alla tristezza, vengono memorizzate sulla pelle e nella psiche.

 

Cos'è la musicoterapia?

La musicoterapia è l'uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un clienteo un gruppo,un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità, l'espressione, l'organizzazione ed altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive." (Federazione mondiale di musicoterapia).

Si tratta di un approccio interdisciplinare, che utilizza tutti i canali espressivi verbali e non verbali, ed ha come obiettivo quello di stimolare e valorizzare ogni forma espressivo-cominicativa  grazie ad elementi imprescindibili quali: suono, movimento, ritmo, canto, manipolazione, segno grafico, colore, voce, emozione e gesto.

 

Chi è e cosa fa il musicoterapeuta?

 

Musicoterapia: quando è indicata?

La musicoterapia è una disciplina della comunicazione e dell'espressione, grazie alla quale la persona (bambino, adulto, anziano) ha la possibilità di comunicare e manifestare la propria creatività, secondo il proprio modo unico di essere. Oggi vi è sicuramente un'attenzione maggiore rispetto alle patologie e alla qualità della vita; questo accade anche per quelli che sono i problemi e le difficoltà che talvolta emergono nei bambini all'interno degli ambiti scolastici (asili nido, scuole materne, scuole dell'obbligo).

Alla base di qualsiasi strategia d'intervento è sicuramente necessario avvalersi di un supporto medico specialistico (psicologo, logopedista, neuropsichiatra) in modo da formulare una diagnosi, prevenire e trovare le giuste strategie.

Parallelamente, la musicoterapia, interviene fornendo un valido sostegno nei casi di:

  • Disturbi del linguaggio e di comunicazione
  • Disturbi specifici di apprendimento
  • Iperattività
  • Disturbi dell'attenzione e della concentrazione ed in tutti i casi di patologie, handicap e sindromi varie del bambino, dell'adulto e dell'anziano.

 

Musicoterapia: come agisce?

Oltre la parola esiste il linguaggio del corpo, del ritmo, ma soprattutto quello delle emozioni che sollecitano la persona all'espressione e  alla conoscenza di sé. all'interno dei laboratori di musicoterapia si utilizzano tutti i canali espressivi per dare la possibilità al bambino di manifestare la propria creatività secondo il suo modo personale e unico di comunicare.

In particolare per stimolare ed approfondire la comunicazione nel gruppo e nelle attività individuali, vengono proposte attività ritmico-sonore  per esplorare il proprio ritmo, sintonizzarlo con gli altri e con l'ambiente.

Pertanto il compito del musicoterapeuta è quello di interagire, con la persona per accrescere la consapevolezza del proprio linguaggio corporeo; il suo lavoro avviene mediante attività vocali e melodico-strumentali per liberare le emozioni e creare un dialogo ritmico-sonoro, un linguaggio non verbale; infatti, è riconosciuto da sempre come una fondamentale modalità di comunicazione, che diventa un indispensabile strumento per garantire l'evoluzione nei rapporti di socializzazione.

Il bambino dunque, indipendentemente dalla patologia, si sente accolto, ascoltato, compreso, valorizzato, ma soprattutto non sottoposto alla richiesta di prestazioni, grazie a un lavoro individuale o di gruppo mirato ad unire corpo, musica e movimento, dove ognuno entra in contatto con le proprie emozioni ed espressioni, aprendosi, comunicando con il gruppo, affinché egli si ponga in ascolto e desideri essere parte protagonista del suo agire.

 

Iuri ricci