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Approccio olistico, cos'è

La definizione di approccio olistico suscita spesso molta confusione e scetticismo. Dalla dubbia efficacia alla diffidenza. In cosa consiste un approccio olistico e come rivalutarlo alla luce delle evidenze scientifiche.

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Il termine olismo proviene dal greco όλος, olos, che sta per “totalità”. L'approccio olistico in medicina rappresenta uno stato di salute “globale”, l'unione di mente, corpo, ambiente e società.

 

 

Cosa si intende per olismo      

Olismo è un termine di largo uso, impiegato in ambito filosofico, sociologico, medico, naturalistico. Usato e abusato, necessita di essere declinato con rispetto e ricondotto a un’analisi sistemica, altrimenti rischia di perdere di importanza e scadere nel qualunquismo.

 

La ricerca scientifica in primis ne sta sottolineando il valore. La medicina e le scoperte della psiconeuroimmunologia hanno dimostrato come esista una grande connessione tra livelli fisici, chimici e mentali, ampliando l’approccio allopatico alla malattia e introducendo al centro dell’interesse la persona e tutte le sue componenti. 

 

La ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all'organo, al riequilibrio invece che alla cura, stimolando il naturale processo di autoguarigione del corpo. 


Cos'è la filosofia olistica

Nella ricerca filosofica l’olismo porta ad individuare una prima distinzione tra cultura occidentale ed orientale.

Il pensiero e la medicina orientali sono di tipo "olistico", prendono in considerazione l'essere umano nella sua totalità e integrità e sono spesso posti in contrapposizione con il pensiero scientifico di tradizione occidentale considerato "riduzionista", focalizzato sulle parti estrapolate dall'interezza del contesto. Lo stesso essere umano, secondo quest'ultimo approccio, sarebbe "ridotto" a una somma di meccanismi in una meccanica più grande, la sua società. 

 

Per il pensiero "olistico", invece, l'interezza di un'entità è qualitativamente superiore alla somma delle sue parti in un loro rapporto di coesione interna coerente e dinamico.

 

Si parla di salto quantico, che spazia dall’infinitesimale grande, cosmico, universale, all’infinitesimaIe piccolo, organico, molecolare, atomico.

 

La visione olistica orientale è uno stile di pensiero e di vita: l'uomo è considerato più della somma delle sue parti e la coscienza stessa è più di un insieme di neuroni. Un approccio di tipo olistico sancisce la necessità di intervenire su una persona attraverso diversi piani paralleli, ma con un'unica finalità: un reale e totalizzante stato di benessere. Tre sono le vie d'accesso che portano a questa meta: il corpo, la mente e lo spirito

 

L'approccio olistico è finalizzato al raggiungimento del benessere individuale di un soggetto. Per fare questo è importante comprendere a fondo le motivazioni del malessere per poter estirpare le radici del male in ogni forma, mentale o fisica.

 

A tale scopo vengono utilizzate diverse tecniche, che non escludono la dimensione della creatività e della partecipazione, sia del soggetto che del suo corpo. Perché fondamentale nell'approccio olistico è la naturale capacità del corpo di spingersi verso l'autoguarigione. Quasi sempre, l'approccio olistico si limita a fornire al soggetto le impostazioni necessarie per ritrovare le proprie innate abilità di guaritore. 

 

Olismo in sociologia     

Gi studi sociologici si caratterizzano per la presenza di una dicotomia: capire se è l’individuo che crea il contesto o viceversa, e quanto l’uomo sia libero di agire o sia condizionato da circostanze esterne. A tal proposito due correnti di pensiero suffragano le loro tesi: olismo e individualismo. 

  • Olismo: si parla di “sociologia dei sistemi” in cui il primato viene riconosciuto al sistema che prescinde dai singoli individui che ne fanno parte. L’olismo si qualifica nel concepire il tutto come un risultato diverso e superiore rispetto alle singole parti che lo costituiscono. Padre di questa scuola di pensiero è Emile Durkheim.
  • Individualismo: le concezioni individualistiche vedono la priorità del singolo individuo rispetto alla società, l’attenzione è concentrata sulle sue parti costitutive. L’origine dell’agire sociale sono le cause interne cioè le azioni concrete degli uomini.

 

Nell’opera di Durkheim, l’oggetto della ricerca sociologica sono i fatti sociali, sintesi di fattori individuali ma non la somma di essi: i fatti sociali, necessitano di un approccio di tipo olistico per essere indagati e compresi. Per Durkheim, la società è di più della somma delle sue parti, cioè degli individui. La società è vista come un intero organismo indipendente: è il tutto che determina e influenza le parti, non il contrario. “Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza”

 

Di diversa visione sociologica Max Weber, per il quale la società non è affatto un «tutto», ma la somma degli individui che la compongono una somma di relazioni, di interazioni le cui componenti essenziali restano unicamente gli individui.

 

Chi ha introdotto l'approccio olistico

Il primo filosofo a parlare di olismo è stato Aristotele nella sua Metafisica, dove sottolinea che “l’intero è più della somma delle sue componenti”, contrapponendosi ad altre teorie come il determinismo che prevede la conoscenza delle singole parti di un sistema e i meccanismi che le regolano.

 

La parola “olismo”, tuttavia viene usata per la prima volta da Jan Smuts, nel suo libro Olismo ed Evoluzione del 1926.

 

Oggi l’olismo si contrappone al riduzionismo, la teoria biologica che spiega ogni organismo o fenomeno naturale secondo un sistema unico, regolato da meccanicismo e atomismo.

 

La medicina olistica    

L’idea dell’essere umano come un’unità formata da corpo, mente e spirito, in armonia tra le parti e con il mondo esterno, vuole indicare un approccio che vede le persone nella propria interezza, rispetto all’ambiente interno ed esterno: un individuo nella sua totalità, non la somma di parti fisiche o psichiche, più o meno malate. 

 

I cardini della visione olistica anche in campo medico possono riassumersi così :

  • Persona e non malattia, quindi ricerca della salute; 
  • Cause, non sintomi;
  • Sistemi, non organi; 
  • Persona e ambiente;
  • Riequilibrare invece che curare; 
  • Stimolare l’autoguarigione.   

 

L’essere umano è dotato, per natura, di un sistema di autoregolazione e di conservazione dell'equilibrio dell' organismo. Da questi dipendono benessere e salute. Alcune variabili possono mettere in crisi l’originaria stabilità. Lo stress per esempio, ritmi eccessivi, l’inquinamento, la scarsa qualità di cibo e aria, le difficili condizioni economiche della società, i conflitti e la paura, squilibri energetici e tensioni che, se trascurati troppo a lungo o se troppo intensi, destabilizzano tutto il sistema e la naturale capacità di compensazione dell’organismo e si manifestano in sintomi. 

 

Una visione olistica della medicina, o meglio integrata, valuta tutti gli aspetti della vita di un paziente, come

  • la salute del fisico,
  • il livello energetico,
  • l’equilibrio psichico,
  • l’aspetto mentale,
  • la spiritualità,
  • le relazioni socio-culturali,
  • il rapporto con l’ambiente.

 

Un esempio di applicazione dell’approccio olistico sono i massaggi olistici e le terapie psicologiche olistiche che non si occupano esclusivamente del disturbo evidenziato dal paziente, ma vanno alla ricerca di un riequilibrio viscerale. La cura della consapevolezza degli aspetti interni, esterni, mentali, fisici, ambientali.

 

Le discipline orientali studiano l’eco-centrismo dell’uomo: i livelli fisico, mentale e spirituale in armonia con il micro e macrocosmo. L’agopuntura, la medicina tradizionale cinese, lo yoga, l’ayurveda, la fitoterapia, l’osteopatia, così come l’omeopatia o l’aromaterapia e lo shiatsu rientrano tra le cosiddette discipline olistiche.


Approccio olistico e benessere della persona 

Un approccio olistico non deve essere visto come esclusivo e lontano dalle metodologie di intervento della medicina tradizionale o “scientifica”. Innanzitutto, perché l'approccio di tipo olistico non è finemente terapeutico, cioè non si limita a guarire. Vi è anche una importante dimensione di prevenzione e un’imprescindibile componente di conservazione e miglioramento dello stato di salute. 
 

Spesso, la medicina tradizionale, pur esportando la componente fisica della malattia, trascura la componente “metafisica” del disagio. Poiché invece l'olismo in medicina rappresenta uno stato di salute “globale”, l'unione di mente, corpo, ambiente e società, la ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all'organo, e al riequilibrio piuttosto che alla cura. Parimenti però, il consulente olistico, in caso di malattia che richieda l'ausilio di un medico, non può limitarsi al suo operato, ma deve esortare il paziente a condurre gli accertamenti del caso.

 

L'approccio olistico è rivolto a tutti: tutti necessitano di rilassamento, tutti si ritrovano a vivere difficoltà e la necessità di stare bene con il proprio corpo e con la propria mente, indipendentemente da orientamenti di tipo culturale, religioso e sociale.

 

Da un punto di vista prettamente sociale, l'approccio olistico consente al soggetto di imparare a gestire i rapporti con le altre persone, di migliorare la propria autostima e di raggiungere obiettivi prefissati. 

 

Se si vogliono esplorare altre frontiere più “alte”, l'approccio olistico può consentire il ritrovamento di armonia e di pace interiore e di esplorare nuove frontiere della propria spiritualità.

 

Come diventare operatore olistico     

L’operatore olistico agevola il naturale processo di trasformazione e consapevolezza globale della persona e promuove uno stile di vita ecologico e sostenibile. 

 

E’ un catalizzatore della trasformazione umana, un facilitatore della consapevolezza globale di sé e del pianeta, opera con le persone sane o con la parte sana delle persone “malate”, per far ritrovare l’armonia psicofisica stimolando un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé.  

 

L’operatore olistico non è un terapeuta, non fa diagnosi e non cura malattie fisiche o psichiche si pone a fianco della medicina ufficiale collaborando e integrando con le sue competenze olistiche, al fine di promuovere il benessere globale delle persona. 

 

Questa figura professionale, relativamente nuova, può infatti rappresentare un concreto aiuto per chiunque a vivere meglio e più in sintonia con la natura, a seguire uno stile di vita in cui ci si possa giovare delle tecniche di rilassamento, di conoscenze complete ed efficaci sulla prevenzione e, soprattutto, dei contributi più significativi delle antiche tecniche di guarigione spirituale, integrate con le conoscenze scientifiche più all’avanguardia.

 

Gli operatori olistici del benessere possono valutare e agire, tramite apposite tecniche e conoscenze apprese, sull’equilibrio energetico della persona, suggerire stili di vita e consapevolezze che potenziano la salute e il benessere e che mirano al risanamento interiore ed esteriore. 

La definizione di operatore olistico è generica. Vi sono varie scuole che preparano in vari ambiti seguendo la filosofia olistica e la durata degli studi può variare tra i 3 e i 4 anni, con un percorso formativo sempre in aggiornamento: il naturopata, il mindfulness coach, il life counselor, il maestro di yoga, sono tutte figure professionali che possono integrarsi nella cura del benessere per offrire un supporto sia in ambito preventivo, sia affiancare gli operatori sanitari per completare l’aiuto curativo.

 

Il massaggio olistico

Il massaggio olistico affonda le sue radici nella tradizione orientale, probabilmente indiana. Prevede un trattamento manuale a pelle, con l’aiuto di olii veicolanti che possono essere arricchiti di oli essenziali in base alla tipologia del soggetto trattato. Il massaggio ayurvedico o quello californiano possono essere considerati massaggi olistici per esempio. 

 

L’obiettivo di questo massaggio è di integrare tutte le parti del corpo e di guidare al rilassamento profondo, che porta ad un abbassamento delle frequenze cerebrali, senza necessariamente indurre al sonno, ma a una condizione di vigile assopimento.

 

Il massaggio profondo della muscolatura, lo stretching olistico degli arti il drenaggio linfatico, la purificazione dei gangli, la mobilitazione delle articolazione, la rimozione dei blocchi aumenta il livello di abbandono delle resistenze e modifica il tipo di respirazione che si fa sempre più profonda e sottile, passando dal livello toracico a quello diaframmatico.

 

Il massaggio olistico viene eseguito su un lettino, favorendo la comodità posturale del ricevente, con supporti sotto il cavo popliteo e sotto il collo in posizione supina, sotto le caviglie, le spalle e a volte sotto la pancia, in posizione prona.

 

Spesso vengono associate musiche che favoriscono il rilassamento ed essenze che grazie alle indicazioni dell’aromaterapia possono attivare il riscaldamento del corpo, il drenaggio dei liquidi, la concentrazione, l’elevazione. La scelta è davvero ad personam, data dalla sensibilità del massaggiatore olistico che calibrerà l’intensità delle manipolazioni in una ricerca del giusto equilibrio per favorire il benessere psicofisico.