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Sei aria, fuoco o acqua/terra? Scoprilo con il test ayurvedico

Il test ayurvedico: uno strumento di diagnosi e di auto-conoscenza che ci dirà qualcosa di noi stessi sia fisicamente che psicologicamente

Sei aria, fuoco o acqua/terra? Scoprilo con il test ayurvedico

Un popolare detto ayurveda recita: “Il bravo medico non cerca di scoprire la malattia di cui soffre il paziente, ma piuttosto si preoccupa di conoscere a fondo la natura del paziente che sta esaminando per capire i suoi punti di forza e debolezza”.

Queste poche righe sono un’ottima introduzione alla concezione del paziente in questo sistema medico: nel momento dell’anamnesi il punto non è tanto (e solo) la comprensione del fenomeno morboso, quanto esaminare la totalità dei fattori costituzionali, fisici e psichici, che hanno determinato la comparsa della malattia.

Si cerca, dunque, di indagare l’individuo quale essere complesso e assolutamente unico prendendo in considerazione non soltanto la sua storia clinica, ma anche l’ambiente in cui vive, il suo atteggiamento mentale, le sue caratteristiche fisiche etc.

In che modo? Grazie al cosiddetto “test ayurvedico” che permette di classificare gli individui secondo differenti tipi psicosomatici, i dosha: vata (aria), pitta (fuoco) e kapha (terra-acqua), e in base ad essi tratteggiare un primo profilo del paziente.

 

Due concetti importanti: prakriti e dosha

Prima di poter parlare del test vero e proprio, è indispensabile chiarire il significato di due concetti fondamentali: dosha e prakriti.

Possiamo definire i dosha Vata, Pitta e Kapha in modo veloce, ma corretto, come le forze fondamentali costituenti e governanti tutto l’universo tra cui ovviamente anche la fisiologia umana.

Per ampliare la spiegazione (ma senza comunque prendere in considerazione il sostrato filosofico alla loro base) valido è il contributo del prof. Stefano Piano nella sua Enciclopedia secondo cui i dosha sono: “Gli elementi patogeni che provocano la malattia secondo l’Ayurveda”; Pandit Shiv Sharma nel suo testo The System of Ayurveda specifica: “Sono gli irriducibili principi metabolici che governano la struttura psicosomatica dell’uomo”.

Fatto è che individuare il dosha predominante nel paziente che ha davanti è uno dei compiti più importanti e delicati del medico ayurvedico perché gli permette di stabilire la sua prakriti, cioè la sua “natura”. Essa indica la costituzione psicofisica dell’individuo, basata sulla predominanza di questo o quel dosha, e ne determina l’aspetto mentale e fisico nonché le tendenze comportamentali.

Questa “natura” si forma al momento del concepimento e rimarrà invariata per tutta la vita. Di seguito i possibili esempi di prakriti: si ricorda che non necessariamente si avrà la predominanza di un solo dosha (costituzione monodoshica), ma è possibile, anzi, è piuttosto diffuso, che siano due i dosha prevalenti (costituzione bidoshica).

ESEMPI DI PRAKRITI

Vata

Pitta

Kapha

Vata – Pitta

Pitta – Kapha

Vata – Kapha

Vata – Pitta – Kapha

 

I 5 grandi elementi della medicina ayurvedica

 

Come fare e come interpretare il test ayurvedico

Ora abbiamo tutti gli strumenti per poter parlare con cognizione di causa del test ayurvedico, ovvero un questionario che spazia dalle caratteristiche fisiche del paziente (occhi, capelli, funzioni fisiologiche) agli aspetti psicologici (emotività, disposizione personale, temperamento).

Grazie a questo strumento sarà possibile individuare la prakriti, fondamentale per migliorare il proprio stato di salute e aspirare a raggiungere Sama, la rarissima condizione di equilibrio perfetto dei dosha.

Un altro aspetto però da tenere in considerazione è quello delle vikriti, cioè degli squilibri che generano la patologia. E’ utile quale fotografia del momento presente, nel corso del quale si sta attraversando una alterazione doshica che causa la patologia.

Questo test ha lo scopo di fornire una conoscenza del paziente il più approfondita e globale possibile e, come è evidente, siamo molto distanti da quegli approcci glaciali in cui viene considerato solo come un caso-studio di cui occuparsi o, peggio ancora, come un insieme di sintomi da googlare.

E’ altrettanto vero che ormai determinare la propria costituzione tramite l’ayurveda sta diventando un passatempo da ombrellone tanto che il test è proposto su moltissimi siti internet, riviste, settimanali. Tanta diffusione è benvenuta purché non rischi di banalizzare uno strumento serissimo e di diagnosi.

Tra l’altro questi test hanno valore se la persona li affronta con onestà e, anche, con un severo spirito di auto-analisi soprattutto verso quei lati dell’aspetto o del carattere che ci piacciono meno e tendiamo a nascondere perfino a noi stessi.

 

Un assaggio del test ayurvedico

Senza riproporre il test integralmente vediamo di seguito alcune voci del questionario per permettere al lettore di farsi un’idea concreta della spiegazione esposta sopra. Gli interessati non faranno fatica a trovarlo per intero, su libri o in internet.

Ad ogni voce, sia fisica che psicologica, occorre segnare quale a delle tre descrizioni ci si sente più affini. La prima risposta corrisponde a vata, la seconda a pitta, la terza a kapha. La risposta con il maggior numero di “tick” sarà quella che rappresenta il nostro dosha.

Struttura corporea

  1. Esile
  2. Media
  3. Larga

Occhi

  1. Piccoli, scuri, bagnati, attivi, neri, marroni, nervosi
  2. Pungenti, chiari, grigi, verdi, sensibili alla luce
  3. Grandi, belli, blu, calmi, dolci

Capelli

  1. Secchi, castani, neri, con nodi, fragili, pochi
  2. Lisci, unti, biondi, grigi, rossi, pochi
  3. Spessi, mossi, unti, ricci, belli

Ricordi

  1. Quelli recenti sono chiari, quelli vecchi sono più poveri
  2. Chiari
  3. Ricorda con difficoltà, ma poi sono chiari

Sonno

  1. Scarso, disturbato, insonnia
  2. Poco, ma buono
  3. Profondo, prolungato

Linguaggio

  1. Rapido, poco chiaro
  2. Tagliente, penetrante
  3. Lento, monotono

Costituzione ayurvedica e fisiologia femminile

 

Per approfondire:
> Medicina Ayurvedica: cos'è, a cosa serve, benefici e controindicazioni