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Consigli ayurvedici per combattere l'ansia

“Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza”: un consiglio non direttamente ayurvedico, ma che tutti i vata troveranno assai utile per ridurre gli stati ansiosi. Vediamo qualche consiglio dalla medicina ayurvedica per combattere l'ansia

Consigli ayurvedici per combattere l'ansia

L’ansia per un esame o un colloquio di lavoro; l’ansia dell’attesa e l’ansia di fare tardi; l’ansia di non farcela, l’ansia delle pressioni intorno a noi; l’ansia che la giornata sia troppo corta o di non finire in tempo; l’ansia delle prime volte e l’ansia di dover dimostrare sempre qualcosa; l’ansia di non essere abbastanza bravi e l’ansia anche del crederlo solamente.

Qualche pennellata di un sentimento molto comune e che, purtroppo, caratterizza la vita moderna in modo sempre più marcato. Privati di quelle che solo qualche decennio fa erano certezze incrollabili e con un avvenire drammaticamente incerto, siamo tutti esposti a questa spiacevole emozione.

Molte sono le proposte terapeutiche a cui ci si può affidare, tanto nella medicina tradizionale che in quella alternativa. Meno noto, probabilmente, è l’approccio dell’ayurveda: scopriamolo!

 

Capire l'ansia da un punto di vista ayurvedico

Innanzitutto, non sempre l’ansia è patologica. Al contrario, ha l’importante funzione di aiutarci ad affrontare delle situazioni ritenute problematiche e difficili in modo più performante. Finché è radicata alla motivazione che l’ha scatenata, dicono gli esperti, è un’emozione naturale che fa parte della vita umana.

Il problema giunge quando questo stato d’animo diviene persistente e senza una causa apparente: in tali casi è consigliabile rivolgersi al proprio medico di riferimento.

Per l’ayurveda, l’ansia è un disturbo di vata: questa energia rappresenta il movimento, l’instabilità, il moto continuo. Il nostro stile di vita, perennemente di fretta, volto alla produttività, all’attività e a ritmi stressanti, stimola enormemente questo dosha e quindi ci rende più esposti agli squilibri ad esso correlati.

 

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Limitare lo squilibrio di vata: qualche consiglio utile

Il punto di partenza, dunque, è attuare dei comportamenti che possano equilibrare vata e che siano propedeutici ad uno stile di vita sano.

Innanzitutto, per migliorare la situazione, si può provare a

  • riorganizzare la propria routine quotidiana adottando abitudini positive aventi come scopo quello di regolarizzare il più possibile la giornata;
  • concedersi un giusto numero di ore di sonno;
  • non eccedere nel lavoro, ritagliandosi dei momenti della giornata durante i quali rilassarsi;
  • non trascurare l’esercizio fisico: si può spaziare dallo yoga a varie tecniche di movimento (danza terapiabioenergetica, etc), ma anche il nuoto o una salutare passeggiata (in estate). L’importante è mantenere fede all’impegno preso facendolo entrare nella propria giornata senza saturarla di impegni;
  • concedersi un massaggio ayurvedico: quello di tipo Abyangam va benissimo, specie se praticato con oli tiepidi e movimenti lenti e profondi che favoriranno il rilassamento e la stabilità. Estremamente rilassante è anche lo shirodara, ovvero un filo d’olio che cade sul punto tra le sopracciglia capace di scaricare il sistema nervoso e di distendere all’istante dalle tensioni;
  • se avete modo di accedervi, concedetevi regolarmente una sauna spesso presente nelle più comuni palestre e centri estetici.

 

Vivere il presente

Per il riequilibrio di vata è importante limitare gli “svolazzamenti” della mente: porre attenzione a quello che si fa, imparare a concentrarsi, essere saldi sul presente senza voli pindarici verso un ignoto futuro. Lo yogico “qui e ora” che vale tanto sul tappetino che nella vita. 

 

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