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Trattamento dei metameri, come funziona

Il trattamento dei metameri è una pratica che presuppone un approccio olistico: pelle, tessuti, muscoli, organi, emozioni vengono "ascoltati", trattati e riequilibrati. E' un processo faticoso sia per il ricevente sia per l'operatore, ma il risultato è di grande soddisfazione.

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©nesharm / 123rf.com

 

 

Trattamento dei metameri, massaggio metamerico, le accezioni sono varie perché tra le tipologie di massaggio, questa sfrutta diverse manualità. L’aspetto importante del trattamento dei metameri è la rete di interrelazioni che vi sta dietro: muscoli, organi, visceri, connettivo, circolazione linfatica, circolazione venosa: tutto il nostro organismo, fisico, chimico e psichico viene coinvolto e riequilibrato... Quando si dice benessere!

 

Il trattamento può essere vissuto come un viaggio sensoriale di profonda rielaborazione. Ma vediamo di cosa si tratta tecnicamente, al di là dell’esperienza che ognuno di noi può vivere in maniera del tutto soggettiva.

 

I metameri: cosa sono?

Con il termine metameri vengono individuate delle fasce orizzontali lungo la colonna vertebrale, cervicale esclusa, che coinvolgono due vertebre ciascuna: per intenderci, ogni due vertebre identifichiamo un metamero.

 

A queste fasce metameriche corrispondono in maniera riflessa specifici organi: di nutrimento, di elaborazione, di depurazione. Già da qui è evidente che il fulcro del lavoro inizia sulla schiena

 

La colonna vertebrale è infatti una centralina che riceve e trasmette tutte le informazioni che il corpo elabora. Il presupposto che sta alla base del trattamento dei metameri è legato ai dischi intervertebrali che devono sempre restare elastici poiché è solo in questa condizione che si mantengono “puliti” e possono trasmettere messaggi agli organi associati e riflessi.

 

A cosa servono i metameri

I metameri sono fasce che identificano organi e porzioni del sistema nervoso che “registrano” condizioni emotive che vengono trattenute ed assorbite. In un trattamento metamerico, attraverso la pratica dello scollamento, i metameri informano l’operatore delle criticità relative alle aree coinvolte: metameri tesi, metameri sui quali si annidano strati di adipe, metameri dolorosi sono campanelli che avvertono che a quel livello nervoso, in quelle zone riflesse, determinati organi o emozioni sono stati disequilibrati e stimolando le fasce muscolari, si ossigenano i tessuti in corrispondenza e gli organi riflessi.

 

Tipi di metameri

Possiamo distinguere i metameri in base alle porzioni della colonna vertebrale coinvolte:

  • Metameri Dorsali: corrispondono alla zona dell’ossigenazione (area scapolare) e dell’assimilazione (area toracica)
  • Metameri Lombari: corrispondono alla zona dell’eliminazione, ma vengono trattati anche per allentare le contratture muscolari, tipiche di questa porzione dovute a posture errate e sforzi.
  • Metameri Sacrali: non sono presi in considerazione dal massaggio metamerico illustrato sin qui, ma vale la pena citarli in quanto metameri vertebrali coinvolti nei trattamenti osteopatici e in tutte quelle pratiche che aiutano a riequilibrare la postura e l’assetto della colonna vertebrale. Traumi da caduta, gravidanza e parto, sollevamento pesi, sono tutte situazioni che possono alterare il rachide e che vengono trattati da mani esperte per curare il dolore.
  • Metameri Cervicali: anche questi non sono contemplati nel massaggio metamerico di scollamento, ma sono utili per gli esperti (fisioterapisti, osteopati e chiropratici) per il trattamento di cervicalgie di varia natura, disinfiammare e ammorbidire tensioni muscolari.

 

Ma come fanno a “sporcarsi” i nostri dischi intervertebrali?

Quando il nostro sistema nervoso centrale riceve informazioni o stimoli oggettivi attraverso i cinque sensi, si carica anteriormente lungo il sistema vagale, dal basso verso l’alto, per poi potersi scaricare posteriormente dall’alto verso il basso, attraverso il sistema ortosimpatico, dando vita ad una reazione che produce endorfine con un conseguente rilassamento, uno stato di piacere, una condizione di vasodilatazione.

 

Se invece la risposta allo stimolo originario viene controllata e inibita, la scarica lungo il sistema ortosimpatico non avviene ed anziché endorfine vengono prodotte istamine, con conseguente stato di tensione, in una condizione di vasocostrizione.

 

Tutte le cariche senza scarica vengono trattenute e si depositano lungo la colonna vertebrale, in un ganglione collegato al metamero corrispondente. 

 

Trattenere o reprimere un’emozione significa creare una tensione. Questa tensione, attraverso il ganglione, si trasmette al metamero che, non più libero, toglie elasticità al disco, il quale a sua volta non informerà più gli organi a lui correlati. Questo è il canale di comunicazione di un viscere o un organo che avverte di una compressione della colonna vertebrale e chiede di essere “pulita”, allentata e informata.

 

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Le emozioni collegate ai metameri

La mappa dei metameri si rifà alla Medicina Tradizionale Cinese e a come ogni organo e viscere sia collegato ad una condizione emotiva:

  • Metamero Fegato: collegato con il sentimento della rabbia
  • Metamero Vescica biliare: collegato con il sentimento della rabbia
  • Metamero Intestino tenue: collegato con il sentimento della gioia
  • Metamero cuore: collegato con il sentimento della gioia
  • Metamero Milza e Pancreas: collegato con il sentimento della preoccupazione
  • Metamero Stomaco: collegato con il sentimento della preoccupazione
  • Metamero del Intestino crasso: collegato con il sentimento della tristezza
  • Metamero Polmone: collegato con il sentimento della tristezza
  • Metamero Reni: collegato con il sentimento della paura
  • Metamero Vescica urinaria: collegato con il sentimento della paura

 

Il Trattamento dei metameri: come agisce?

Il Trattamento dei Metameri ha quindi un approccio psicosomatico sulle emozioni trattenute, represse che vanno a inquinare il nostro organismo e lo debilitano fisicamente.
Questa pratica riesce a detossinare il tessuto connettivale, ad armonizzare le emozioni, a ripristinare energeticamente gli organi riflessi che sono nell’ordine: polmoni, cuore, fegato, vescica biliare, milza-pancreas, stomaco, reni, intestino crasso, intestino tenue, vescica.

  • Il trattamento dei Metameri è indicato in caso di contratture muscolari, trattamento di cicatrici sclerotiche, stasi venosa e linfatica degli arti, deficit respiratori, rallentamenti delle funzioni digestive e intestinali, stati di stress e ansia, ma anche di depressione.
  • Il trattamento dei Metameri è invece controindicato in casi di stati febbrili, infettivi, infiammatori, gravidanza, in presenza di neoplasie, gravi stati ipotensivi e di diabete.

 

Tecnicamente il trattamento dei metameri può non essere una passeggiata piacevole per chi lo riceve, perché almeno nelle prime sedute può risultare un po’ doloroso. Si tratta infatti di un lavoro profondo anche sul tessuto connettivo che molto spesso risulta “incollato”, ovvero estremamente bloccato e aderente al corpo.

 

L’operatore attraverso la tecnica di palpé roulé, opererà uno scollamento delle pliche, richiamando così sangue in superficie, a detossinare i tessuti, a mobilitare i ristagni, a sciogliere i blocchi muscolari, come un massaggio connettivale. Dopo questa fase assolutamente necessaria e fondamentale l’operatore procede con manualità personalizzate sul soggetto da trattare.