Intervista

Massaggio shiatsu: fare un dipinto sulle persone con le mani

Come un terapeuta entra in contatto con le persone, ne ascolta il corpo e ne legge i messaggi. Con Ivana Contardi scopriamo questo e altro; per esempio come tra shiatsu e pittura non ci sia molta distanza, poiché sempre di arte si tratta

Massaggio shiatsu: fare un dipinto sulle persone con le mani

Ivana Contardi è una massaggiatrice shiatsu speciale. Dalla radice, lo shiatsu, con anni di esperienza è cresciuta umanamente e professionalmente, ha creato un massaggio personale, una sorta di "albero" i cui rami toccano i cieli del massaggio cinese tui na, della massoterapia, del linfodrenaggio e del reiki.

"Arrampicandoci" su questo albero speciale che è il massaggio shiatsu messo a punto da una terapeuta professionista, abbiamo scoperto molti "frutti" che condividiamo con voi.

 

Massaggiare è entrare in contatto. Una vocazione che hai sempre sentito appartenerti (o cui hai sempre sentito di appartenere)?

Diciamo che è stata la vocazione a venire verso me. Io avevo e ho grossa manualità, ma di shiatsu non avevo mai sentito parlare qui in Umbria, a Spoleto, dove vivo. Poi un omeopata attivo sul territorio romano mi parlò di questa pratica e mi incuriosii.

 

La pancia nello shiatsu è un "luogo emotivo" molto delicato. Perché? La si massaggia alla prima seduta, da subito?

Io la definisco il magazzino delle nostre emozioni. I visceri non sintetizzano e trasformano solo il cibo ma anche le emozioni e quelle spiacevoli le immagazzinano nel profondo. Smuovere l'addome speciali richiede una previa valutazione, specie in casi di profonda sofferenza. Normalmente, è difficile che durante una prima seduta di massaggio io metta le mani sull'addome.

 

Dipingi. Quando esegui un acquerello le sensazioni sono simili a quelle provate lavorando su un paziente? C'è un confine sottile tra arte e cura?

Il massaggio ha sfumature analoghe a quelle della pittura: si tratta sempre dell'arte dil muovere le mani, ovvero fare un dipinto sulla persona, come realizzassi un acquerello. Spesso coi massaggi però si deve considerare il caso che si sta trattando, ce ne sono di più e meno facili e in certi casi non ti puoi lasciare andare come se stessi dipingendo.

 

Barbara Ann Brennan è l'autrice di "Mani di luce". In questo libro la pratica fisica riguarda anche quella energetica e viceversa. Quanta energia si dà e si prende toccando il corpo di qualcuno?

All'inizio, quando studiavo, mi son sentita dire spesso che i pazienti ti rubano energia. Però, vedi, la pratica ha confermato che fortunatamente io sono venuta qui per massaggiare.  Io lavoro sulle persone seguendo una legge di compensazione: alcune persone che si rivolgono a me sono più cariche, e dunque hanno bisogno di scaricare, mentre altri si presentano alquanto scariche, e allora vado a colmare il deficit energetico.

Come ti dicevo, una legge di compensazione: dove c'è bisogno, dai, dove hai bisogno, prendi. Con il tempo s'impara a distribuire e combinare gli appuntamenti sulla base di questa legge. Se in una giornata ricevessi quattro persone che "prendono energia", arriverei frastornata. Il mio obiettivo poi è quello di non farne troppi al giorno, più si va avanti più si deve diminuire. Con l'esperienza, inoltre, crei uno scudo, una corazza; il tuo organismo costruisce una protezione.

Il mio lavoro, al di là del fatto economico, è anche una missione, io la reputo tale.

 

Il paziente arriva da te. Inizia un lavoro di ascolto che, prima di passare per le dita, è attenzione pura verso la sua storia clinica. L'ascolto implica le orecchie, ma quanto conta anche usare gli occhi per vederne la postura, studiarne l'atteggiamento per avere più elementi?

Moltissimo. Ormai questo tipo di osservazione per me si attiva in automatico. Mentre il cliente-paziente parla, osservo i punti critici del suo corpo. Un esempio: una persona timida normalmente tenderà sempre chiudersi con le spalle, ad avere un atteggiamento cifosico. Questo fattore mi dice che, con molta potabilità, ho davanti qualcuno che ha dovuto molto reprimere le sue emozioni.

Una persona con delle belle spalle larghe può non reprimere e, al contrario, quando si verifica una situazione, buttare fuori subito le emozioni. Attenzione: non è detto che una situazione sia positiva e l'altra negativa. Una volta un saggio mi ha detto che la riflessione è motivo di saggezza e dovrebbe precedere il momento in cui si esterna qualcosa.

Certo, a volte ci sono delle sorprese che emergono massaggiando. Non si finisce mai di imparare, non si può mai dare per scontato niente. Sarebbe bello se tutti i professionisti tenessero a mente questo fattore, quello dell'imprevisto, della sorpresa, della lezione che è sempre dietro l'angolo. Attraverso il tatto capisco dove visivamente mi sono sbagliata, e con le mani, lascia che te lo dica, è davvero difficile che sbagli.  

 

Libri consigliati 

- Mani di luce, Barbara Brennan 

- Atlante di Shiatsu, Meike Kockrick e Wilfried Rappenecker 


Foto: andreypopov / 123RF Archivio Fotografico