Magnetoterapia: cos'è e a cosa serve

La Magnetoterapia è un metodo che sfrutta i campi elettromagnetici, creati con un apposito apparecchio, per stimolare la formazione di nuovo tessuto nelle fratture delle ossa.

magnetoterapia

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La magnetoterapia si pratica con un apparecchio che emana campi elettromagnetici pulsati in grado di stimolare la vitalità cellulare persa a causa di traumi o ferite muscolari.

 

 

 
Cos'è la magnetoterapia    

La magnetoterapia è definita una terapia fisica strumentale che utilizza i campi elettromagnetici per trattare patologie ossee e muscolari, di tipo acuto o cronico. Ristabilisce l’equilibrio cellulare quando le cellule vengono danneggiate.

 

I promotori della pratica della magnetoterapia sostengono che l’energia magnetica possa interagire con le cariche elettriche cellulari, ripristinando il potenziale di membrana a riposo delle cellule danneggiate e che i magneti possano agire sul ferro legato all’emoglobina.

 

A tale scopo, nella magnetoterapia si utilizzano magneti da applicare direttamente sulle zone da trattare inseriti in cavigliere, polsiere, ginocchiere, fasce, coperte, solette per le scarpe. Esistono anche macchinari per la magnetoterapia con cui si effettuano sedute in centri specializzati: le sedute hanno durata di almeno trenta minuti e potrebbero essere necessarie dalle dieci alle trenta sedute per poter godere dei benefici della magnetoterapia.

Per quanto riguarda l’apparato osteoarticolare, la magnetoterapia sarebbe indicata in caso di osteoporosi, artrite, fratture, infiammazioni e dolori osteoarticolari come cervicalgia e lombosciatalgia, ma anche per il consolidamento osseo a seguito di fratture e per il riassorbimento di un edema osseo.

 

Questa pratica è preferita per la gestione delle patologie croniche o infiammatorie, ma si rivela anche utile in caso di traumi e interventi post-operatori.

 

La più antica citazione del magnete come mezzo di cura appare sull’Atharvaveda che contiene il trattato sulla medicina e l’arte di curare.
Cleopatra, donna di leggendaria bellezza (69-30 a.C.), si dice che portasse un piccolo magnete sulla fronte per conservare tutta la sua bellezza.

 

Le attrezzature

Siamo nell'ambito energetico vibrazionale che sfocia però anche nel riabilitativo e fisioterapico. La magnetoterapia è infatti una terapia che sfrutta un apposito apparecchio costituito da un solenoide, cioè un avvolgimento elettrico di forma cilindrica percorso dalla corrente, all’interno del quale si genera un campo elettromagnetico.

 

La frequenza di questo campo può variare da pochi Hertz a qualche migliaio. L'intensità applicata dipende dal disturbo da curare.  
In commercio esistono apparecchi che funzionano ad alimentazione o a batteria, con programmi preimpostati e con diversi applicatori per trattare ossa e muscoli più o meno in profondità, e articolazioni di tutte le dimensioni.

 

I dispositivi per magnetoterapia possono presentare diverse tipologie di applicatori: dalle fasce da avvolgere intorno alla parte del corpo dolorante o infiammata, ai tappetini per trattare la schiena, utilizzati anche per fare magnetoterapia ai piedi.

 

I magneti contenuti all’interno degli applicatori devono essere posti a contatto con la parte del corpo da trattare, non necessariamente sulla pelle nuda, ma a contatto con il corpo, indossando vestiti in cotone o altri indumenti come i calzini. 

 

La coppia di solenoidi viene utilizzata soprattutto nel trattamento delle articolazioni, come il ginocchio, e poichè sono generalmente più grandi rispetto a quelli presenti all’interno della fascia standard, è possibile aumentare di molto l’intensità dei campi elettromagnetici senza rischiarne un surriscaldamento. Questo sistema è utile quando bisogna trattare una frattura con gesso ed è necessario aumentare l’intensità per raggiungere più facilmente l’osso.

 

Il tappetino, solitamente viene utilizzato per trattare problematiche all’altezza della schiena che coinvolgono la colonna vertebrale e la muscolatura dei paravertebrali segnati da contratture o forme di lombalgia.

 

Esiste poi un materassino che permette di trattare dolori e patologie diffuse su tutto il corpo, per lunghi intervalli di tempo, 8 ore al giorno. È quindi possibile utilizzarlo durante la notte. Si tratta si materassini soffici, leggeri, ripiegabili e quindi trasportabili.

 

I campi magnetici e le frequenza

Frequenza e intensità di trattamento sono i due parametri perno attorno ai quali ruota la programmazione di ogni dispositivo per magnetoterapia.

 

La frequenza viene misurata in Hertz (Hz), l’intensità in Gauss (G).
Aumentando l’intensità, non diminuisce il tempo necessario ai fini di un corretto trattamento. Intensità e tempo sono due concetti completamente slegati tra loro.
 

L’intensità è strettamente collegata con la profondità del trattamento. Ad esempio, per trattare una frattura al femore o in presenza di gesso, i campi elettromagnetici troveranno nel loro cammino più ostacoli, per cui sarà necessario aumentare l’intensità. 

 

I magneti utilizzati per la magnetoterapia possono creare campi magnetici a bassa o alta frequenza: la magnetoterapia a bassa frequenza è utilizzata per favorire l’assimilazione del calcio, stimolare la calcificazione ossea e accelerare la guarigione di fratture; la magnetoterapia ad alta frequenza favorirebbe invece la circolazione, con azione antinfiammatoria e antidolorifica. La magnetoterapia oltre a non provocare alcun tipo di dolore, non emette nemmeno rumori o vibrazioni.

 

Magnetoterapia a bassa frequenza       

La magnetoterapia si pratica con un apparecchio che emana campi elettromagnetici pulsati, ossia un campo elettromagnetico che si accende e si spenge alternando questi due stati continuamente, e agisce a livello cellulare ricaricando le cellule che vengono coinvolte in questo trattamento.

 

Le cellule in genere sono dotate di un potenziale elettrico, che è semplicemente la differenza di carica tra dentro la cellula e l'esterno della cellula, più basso è e meno sarà la vitalità della cellula. Quando si verifica un trauma o una ferita muscolare, le cellule coinvolte nell'area interessata perdono la carica elettrica, a scapito della vitalità cellulare.

 

Quindi l'apparecchio per la magnetoterapia ricaricherà la cellula elettricamente, ridonando vitalità e accelerando il processo di guarigione:
in base alla frequenza, infatti, può variare il tipo di campo e, di conseguenza, l’utilizzo specifico.

 

Viene chiamata normalmente bassa frequenza la magnetoterapia che lavora da 1 a 120 Hz, con nelle fasce un vero e proprio avvolgimento, una spirale in rame che genera un campo magnetico molto intenso e forte. la bassa frequenza sia maggiormente prescritta nei casi di:  

  • Rigenerazione dei tessuti  
  • Deposito di calcio (necessità di osteogenesi)  
  • Fratture  
  • Osteoporosi
  • Artrosi  

 

Magnetoterapia ad alta frequenza

          
La magnetoterapia ad alta frequenza, detta anche elettromagnetoterapia ad alta frequenza o CEMP (campi elettromagnetici pulsati), si basa sull'emissione di onde radio di frequenze comprese tra i 18 e i 900 Mhz in brevi impulsi, la cui frequenza è regolabile. L'alta frequenza e bassa intensità (misurata in milliWatt) è particolarmente indicata nella terapia del dolore, cicatrizzazione, edemi e in generale nel trattamento di patologie a carico dei tessuti molli. Può essere utilizzata anche per i ritardi di calcificazione, ma richiede più trattamenti rispetto alla magnetoterapia a bassa frequanza.

 

 

Come funziona la magnetoterapia

   
L’apparecchio contiene un generatore che invia impulsi elettrici a dei magneti, i solenoidi, posti solitamente all’interno di un applicatore che può avere diverse forme; questi emettono campi elettromagnetici pulsati che vengono trasmessi al corpo umano. Le cellule danneggiate vengono colpite da questi campi magnetici, attivando così un processo di rigenerazione cellulare.

 

Con la magnetoterapia gli effetti benefici sono molteplici. La terapia agisce come un potente analgesico, allevia il dolore, stimola lo scambio cellulare, favorisce l'ossigenazione dei tessuti, agisce positivamente sui dolori muscolo-tensivi portando sollievo in caso di sciatalgia, lombalgia, cervicalgia.

 

Ovviamente gli effetti terapeutici sono vari: l'effetto antinfiammatorio, l'effetto antiedemigeno e l'effetto stimolante per la riparazione dei tessuti. Inoltre la muscolatura si rilassa producendo l'effetto di vasodilatazione, rilasciando endorfine che contribuiranno ad innalzare la soglia di dolore.

 

Questo apparecchio, in particolare la magnetoterapia a bassa frequenza molto utilizzata soprattutto nei casi di osteogenesi, riesce a migliorare i tempi di rigenerazione del tessuto osseo, stimolando tali cellule responsabili della ricostruzione ossea.

 

La magnetoterapia è molto utile per tutte quelle patologie inerenti il tessuto osseo come osteoporosi e artrosi, oppure meglio ancora nei casi di calcificazione ossee lente dovute a fratture.

 

Il processo di diminuzione della densità ossea viene rallentato, riduce i tempi di guarigione successivi alle fratture. Lo stimolo arriva direttamente anche al sistema endocrino.


 

Per quali disturbi è indicata la magnetoterapia

I promotori della magnetoterapia sostengono di poter trattare e curare con questa pratica numerose patologie, soprattutto a carico di ossa e articolazione e della pelle. La magnetoterapia infatti è indicata anche per il trattamento della cellulite.

 

La magnetoterapia aiuta a ridurre dolore e infiammazioni a ossa, muscoli e articolazioni. Le principali aree di interesse della magnetoterapia sono l’ortopedia, la traumatologia o la reumatologia. Alcune delle patologie trattabili:

  • Artrite Reumatoide
  • Artrosi Cervicale
  • Artrosi del ginocchio (Gonartrosi)
  • Epicondilite
  • Fratture Ossee
  • Lombosciatalgia e Lombalgia
  • Osteoporosi
  • Reumatismi
  • Strappi Muscolari
  • Tunnel Carpale
  • Artrosi dell’anca (Coxartrosi)
  • Artrosi alla spalla
  • Spondiloartrosi
  • Dolori intercostali (Algie)
  • Dolori muscolari (Mialgie)
  • Periartrite scapolo omerale.

 

La magnetoterapia può essere eseguita in qualsiasi regione del corpo:
spalle, braccia, mani, schiena, collo, cervicali, bacino, anche, ginocchio, gambe, piedi, caviglie.

 

La magnetoterapia è inoltre adatta per trattare i disturbi a carico di ossa, muscoli e tessuti molli quali fratture, necrosi, edemi, strappi, stiramenti, distorsioni, tendiniti, borsiti, condriti.

 

Tempistiche della magnetoterapia             

La magnetoterapia è una terapia che richiede tempi di trattamento medio-lunghi e soprattutto molta costanza. Un ciclo di trattamento dura circa 45-60 giorni e può essere ripetuto più volte durante l’anno. Il protocollo prevede che la terapia venga effettuata per almeno 2-3 ore ogni giorno (ma possono essere anche di più, in base alla patologia e alle prescrizioni).

 

Gli effetti della magnetoterapia       

L’azione antinfiammatoria della magnetoterapia sarebbe dovuta a un’interazione tra i magneti e il ferro legato all’emoglobina: il campo magnetico attirerebbe quindi sangue nella zona infiammata, con aumento di nutrienti e ossigeno nella zona da trattare e conseguente diminuzione dell’infiammazione e del dolore e una più rapida guarigione delle ferite a livello cutaneo.

 

I benefici della magnetoterapia sull’apparato osteoarticolare sarebbero invece correlati al potenziale del calcio e riguarderebbero una migliore rimineralizzazione ossea, responsabile dei benefici in caso di osteoporosi e fratture; al richiamo di emoglobina sui siti di infiammazione andrebbe invece il merito della diminuzione del dolore.

 

La seduta di magnetoterapia         

La seduta varia molto, in base al tipo di problematica da trattare. Nelle strutture sanitarie il terapista della riabilitazione o il fisioterapista saprà gestire il macchinario e impostarne l'intensità delle frequenze. In generale comunque le frequenze basse stimolano l’attività biologica dei tessuti.
Ricerche dimostrano che la magnetoterapia è in grado di dimezzare i tempi di guarigione di patologie a carico del sistema scheletrico con applicazioni di diverse ore al giorno per diverse settimane.

 

Alcuni affittano la strumentazione ed eseguono il trattamento a casa propria. La seduta dovrebbe esser compresa fra 30 e 90 minuti. La frequenza dovrebbe essere di due sedute al giorno (con una pausa di almeno due ore fra una e l'altra);

 

 

Magnetoterapia a casa


La magnetoterapia è particolarmente indicata per uso domiciliare. Il vantaggio dell’acquisto del macchinario sta nel poter utilizzare il dispositivo dove e quando si vuole, ripetendo il ciclo anche a distanza di tempo, a seconda delle proprie esigenze, senza nessun costo aggiuntivo e con molta flessibilità. 

 

Con gli accessori per magnetoterapia notturna è anche possibile effettuare il trattamento in modo uniforme su tutto il corpo. Una valida soluzione per contrastare condizioni come:

 

Infatti alcune patologie muscolo-scheletriche, come osteoporosi ed artrosi, richiedono sedute di durata prolungata e su più parti del corpo. Fare magnetoterapia notturna permette di trattare queste condizioni efficacemente e in tutta comodità, in quanto viene svolta durante le ore di sonno.

 

Il noleggio della magnetoterapia è la soluzione più comoda se si dovesse effettuare questa terapia per brevi periodi, considerato che alcuni di questi apparecchi particolarmente evoluti tecnologicamente sono anche molto costosi.

 

Controindicazioni                                   

La magnetoterapia è una terapia sicura. Infatti, non presenta alcun tipo di effetti collaterali.

 

La magnetoterapia è una terapia medica alternativa non riconosciuta dalla medicina ufficiale su ci la comunità scientifica è impegnata nel dibattito e nell'approfondimento circa potenziali rischi per la salute: il ricorso alla magnetoterapia è sconsigliato in gravidanza ed è controindicato nei soggetti portatori di pacemaker.

 

Durante una seduta di magnetoterapia è consigliato non utilizzare il telefono o il pc mantenendoli troppo vicini al corpo macchina o ai solenoidi, in modo tale da evitare interferenze con i dispositivi.
Inoltre, in caso di tutori al ginocchio o alle braccia, non devono avere parti metalliche, altrimenti è meglio toglierli per quel frangente.

 

Quasi tutte le controindicazioni elencate nel manuale d’uso di un dispositivo derivano dal fatto che non sono mai stati condotti studi clinici su pazienti con determinate caratteristiche, quindi sono a titolo cautelativo.

 

I costi

La magnetoterapia richiede tempi di trattamento medio-lunghi. Oltre l’80% delle prescrizioni mediche indicano una durata minima del trattamento di 30 giorni. Noleggiare una magnetoterapia anche solo per 30 giorni costa generalmente più della metà del prezzo di un dispositivo nuovo e talvolta quasi come acquistarlo. Senza considerare che spesso un apparecchio a noleggio è stato già usato in precedenza. Il prezzo per l’acquisto di un apparecchio per magnetoterapia, può oscillare dai 250 € fino ai 650 €, con punte di 1000 € nel caso di modelli ultra accessoriati.
Con una spesa di circa 450 € si può accedere a un dispositivo di alto livello con caratteristiche che permettono di fare diverse terapie contemporaneamente.

 

Le critiche a questo approccio

Come già detto, la magnetoterapia non è una terapia riconosciuta dalla medicina ufficiale poiché non esistono sufficienti evidenze che provino l’efficacia di tale terapia: i campi magnetici usati nella magnetoterapia secondo alcuni non sarebbero abbastanza potenti da poter avere effetto sull’organismo; inoltre non esistono prove che i campi magnetici siano in grado di interagire con il ferro legato all’emoglobina o con il potenziale elettrochimico cellulare.

 

La magnetoterapia viene usata in strutture sanitarie pubbliche e private e ci sono molte persone che praticano "magnetoterapia fai da te".

 

In un test randomizzato condotto dall'Energy Medicine Developments, Inc. e pubblicato in Alternative Therapies in Health and Medicine nel 2003 si sostiene che l'elettromagnetismo abbia avuto "piccoli" effetti benefici in pazienti con sclerosi multipla anche se gli stessi autori segnalano che i risultati avrebbero la necessità di essere replicati per essere presi in considerazione.

 

Nel 2006/2007 una review sistematica condotta dalla Cochrane Collaboration non riscontrò alcuna prova che la terapia elettromagnetica fosse utile nella cura di lesioni da pressione o di ulcera varicosa.