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Igiene in cucina ed ecologia

Quali prodotti naturali usare per l'igiene della cucina? Diamo qualche dritta, sfatando qualche mito

di Redazione

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©Khongkit Wiriyachan -123rf

L’igiene in cucina è fondamentale per la salute di tutta la famiglia ed è una faccenda che proprio non si può trascurare; per mantenere tutto perfettamente pulito e in ordine non è però necessario riempirsi la casa di prodotti chimici inquinanti e costosi.
 

È possibile pulire la cucina in maniera eco, ossia con prodotti naturali, ipoallergenici e che non lascino residui chimici, o il minimo possibile.

 

L’aceto per l’igiene in cucina?

Per molti anni l’aceto, di qualsiasi tipo e di qualsiasi provenienza, è stato usato e consigliato per la sua azione sgrassante e igienizzante.

Purtroppo però l’aceto ha molti difetti che devono essere chiariti:

  • Il valore di “Impatto ambientale”, calcolato secondo i modelli EU Ecolabel, è molto più elevato di quello dell’acido citrico. Oltre 53 volte maggiore.
  • L’origine, vegetale, è comune ai due acidi organici. L’aceto si ottiene per fermentazione di zuccheri, il citrico da fermentazione di rifiuti dell’industria alimentare.
  • Per avere un litro di acido acetico si devono comperare 20 bottiglie di aceto. L’aceto infatti contiene solo il 5% di acido il resto è acqua. Il citrico è materia prima pura, è solido granulare e non è diluito con nulla. Un chilogrammo di acido acetico è un chilogrammo di materia attiva.
  • L’acetico è notevolmente più aggressivo nei confronti dei metalli presenti in cucina che l’acido citrico.
  • L’acido citrico costa meno dell’acido acetico.
  • Il citrico non ha nessun odore a differenza dell’aceto.

Per tutti questi motivi si deve passare all’acido citrico. Una soluzione al 5%, quindi sarà molto più ecologica, più conveniente e decisamente più ecologica. Questa soluzione sgrassa, elimina il calcare e lucida l’acciaio; può essere quindi usato nella pulizia quotidiana di tutte le superfici in acciaio, per l’igiene del frigorifero, per sgrassare forno e microonde.

Per le superfici in acciaio: per l’igiene di piano cottura e lavello, mettere l’acido citrico in soluzione in uno spruzzino vuoto e utilizzarlo come un normale detergente, spruzzandolo quindi sulla superficie da pulire ed eliminandolo poi con un panno in microfibra, meglio se di quelli specifici per l’acciaio. Per le superfici un po’ più sporche e grasse, per esempio la cappa, si può preparare una soluzione con acqua calda, acido citrico e due o tre gocce di detersivo per i piatti; la stessa soluzione è perfetta anche per lavare i pavimenti.

Per il forno: scaldare a 100 gradi e spegnere; versare un paio di bicchieri di soluzione citrica in una pirofila e lasciarla nel forno caldo per circa 15 minuti; immergere un panno in microfibra e utilizzarlo per pulire le pareti del forno; risciacquare con acqua tiepida.

Per il microonde: preparare una ciotola con acqua calda e due cucchiaini di citrico in soluzione, accendere il microonde e farlo andare per cinque minuti a una temperatura media; lavare le pareti dell’elettrodomestico con la soluzione di acqua e acido citrico e con un panno in microfibra. Risciacquare con acqua tiepida.

Per l’igiene della lavastoviglie: riempire la vaschetta del detersivo e riempirla con acido citrico lavastoviglie e avviare un lavaggio a vuoto alla massima temperatura (minimo 65 gradi). L’acido citrico sgrassa ed elimina il calcare e può essere quindi un sostituto naturale dei prodotti per la pulizia mensile della lavastoviglie. Prima di fare questo procedimento, però, è meglio leggere il libretto di istruzioni dell’elettrodomestico: alcuni produttori, infatti, sconsigliano l’uso di acidi per determinati modelli di lavastoviglie.

Per l’igiene di frigorifero e freezer: dopo aver staccato l’elettrodomestico dalla spina della corrente ed averlo fatto sbrinare, pulire tutte le superfici interne con una soluzione di acqua e acido citrico. Risciacquare e asciugare con un panno pulito

 

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Il limone per l’igiene in cucina

Abbiamo visto i molteplici usi dell’acido citrico in cucina. Anche il suo vegetale, da cui prende il nome, il “citrus” o “limone” è molto utile. Per neutralizzare gli odori che si formano nella lavastoviglie basta, ad esempio, tenerci dentro mezzo limone; bisogna ovviamente ricordarsi di toglierlo prima di avviare il lavaggio.

Anche in lavanderia l’acido citrico è indispensabile per togliere radicalmente tutto il calcare della lavatrice e igienizzare, grazie alla sua azione acida, la pompa, il cestello, la guarnizione dell’oblò e tutti quegli anfratti dove si annidano muffe e altri microrganismi. Oltre a questa importante funzione, da ripetere una volta al mese, ricordiamo che l’acido citrico è indispensabile per neutralizzare il pH alcalino dei detersivi.

I capi lavati infatti assumono un pH elevato (9-9,5) che contrasta con quello fisiologico della pelle (5,5). Usare una soluzione al 5 o al 10% di acido citrico al posto dell’ammorbidente, riporta il pH dei tessuti al loro equilibrio con la pelle.
 

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Bibliografia e fonti

Fabrizio Zago, chimico e fondatore del portale EcoBioControl.bio