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Idroterapia del colon: la morte risiede nell'intestino

Un breve scritto che vuole rappresentare il tentativo di presentare in modo semplice, ma al contempo esaustivo, i vantaggi di una metodica naturale, quale appunto la "idroterapia del colon", ai più ancora poco conosciuta e sulla quale esistono informazioni fuorvianti.

Idroterapia del colon: la morte risiede nell'intestino

L'idroterapia del colon

In questi ultimi vent’anni ho collaborato in qualità di naturopata presso lo Studio Medico Eschilo di Roma (responsabile sanitario: Dr. Antonio Maria Pasciuto, specialista in medicina interna, omotossicologo, esperto in medicina ambientale), aiutando le persone a divenire più consapevoli del fatto che una scarsa funzionalità intestinale può rappresentare il motivo per l’insorgere di svariate problematiche per la loro salute. Dall’esperienza maturata con migliaia di clienti, trattati nel corso degli anni, con la Idroterapia del colon mi è risultato sempre più chiaro come l’intestino dovesse essere, come organo, il primo ad essere curato, affinché la vera guarigione potesse iniziare.

Già 3500 anni fa, guaritori egizi avevano descritto su papiri la terapia del colon sotto forma di clisteri. Zucche e zucche a fiaschetta venivano svuotate e provviste con tubi di piante perenni. Le irrigazioni erano eseguite, con molta probabilità, con acqua. Possiamo affermare che l’irrigazione dell’intestino con acqua ha, quindi, quasi la stessa età dell’agopuntura, ed è stata usata dai “medici” di quasi tutti i popoli civilizzati di allora per la cura di svariate malattie. All’inizio del ‘900 divenne di moda il cosiddetto “enteroclisma alto”. Un contenitore provvisto di tubo veniva appeso ad un’altezza di 0,5 m., riempito alternativamente con acqua calda o fredda, quindi si sciacquava l’intestino con temperature alternanti. Sono stati poi gli americani a riprendere dai vecchi naturopati con molta esperienza, la conoscenza di questa terapia, da noi quasi dimenticata, ed a svilupparla fino all’idroterapia del colon odierna.  

 

La morte risiede nell’intestino

Al giorno d’oggi sempre più persone si rivolgono a studi medici olistici, nei quali si praticano metodiche della cosiddetta “medicina non convenzionale”, per problemi di varia natura, il cui approccio, nell’ambito della medicina scolastica, non porta a risultati significativi da un punto di vista della guarigione. Per il terapeuta esperto in iridologia o lettura dell’iride, in questi soggetti è possibile rilevare, quasi sempre, un’eterocromia (cambiamento della colorazione dell’iride, a volte della sclera, dovuto a disturbi metabolici), nonché anomalie del tratto digestivo, stomaco/intestino, sempre “leggibili” a livello iridologico. Il 50% delle persone che incontriamo oggi soffre di disturbi intestinali. I primi sintomi sono spesso meteorismo o diarrea in caso di agitazione. I migliori risultati sono stati ottenuti attraverso consigli di igiene alimentare, con cambiamento dell’alimentazione (basica/alcalina), utilizzo di nosodi omeopatici, rimedi omeopatici, prodotti fitoterapici e, naturalmente, la idroterapia del colon, che si esegue avvalendosi di apposito macchinario. Prima di fornire riferimenti specifici sulla tecnica vera e propria, nonché delineare gli ambiti di utilizzo e le eventuali controindicazioni, mi preme soffermarmi, ancora un momento, su alcune considerazioni di ordine generale.  

 

Correte abitudini di vita

Se il nostro stile di vita fosse corretto, non ci sarebbe bisogno di preoccuparsi del nostro intestino. E’ pur vero, però, che molti di noi non vivono in modo sano. Non ci nutriamo correttamente, non facciamo esercizio fisico, non sappiamo respirare, non prendiamo bagni di sole. Ci sono molte cose che non facciamo nel giusto modo e non possiamo pretendere che l’intestino funzioni bene. D’altro lato in un ambito di approccio, diciamo così classico, l’attenzione del terapeuta è diretta a curare i problemi fisici ed i disturbi che derivano da cattive abitudini. In ultima analisi ci si focalizza per lo più sul sintomo e non sulla causa, ed oggi una delle cause , a mio modestissimo parere, è data da veri e propri processi di autointossicazione che partono dal distretto intestinale, oltre, ovviamente, ad un’infinità di altri fattori. Spesso durante la maggior parte delle cure tradizionali, il paziente è lasciato disinformato e senza possibilità di giudizio. Ma è indubbio che se non si elevano le abitudini mentali e la coscienza individuale, la strada che conduce ad una migliore salute risulta di difficile percorribilità! Troppe persone con uno stile di vita a base di caffè, pizza, panini, ciambelle, cornetti e cappuccini, che bevono birra e fumano, ecc. ecc., si recano dal medico, ricevono una cura per poi riprendere le vecchie abitudini a base di caffeina e zuccheri raffinati. E’ normale che questi individui torneranno nuovamente dal medico! Il fatto è che da parte del terapeuta oggi, deve essere messo in campo un vero e proprio impulso pedagogico che miri a dare un’informazione coerente al proprio paziente su alimentazione e stile di vita (non dimentichiamo il detto ippocratico “ Sia il cibo la tua medicina e la medicina il tuo cibo”). Istruzioni dettagliate su come impostare la giornata, come gestire la propria alimentazione a casa e quando si è fuori casa, come nutrire la famiglia, come prevenire i frequenti disturbi che portano il soggetto a riferirsi al medico continuamente. Frequentando da tanti anni l’ambiente medico e soffermandomi con alcuni medici, magari a commentare lo stato di una persona, mi è capitato di sentir dire: “che, fatto un intervento chirurgico, ne seguirà un altro!” Personalmente la risposta a questa situazione me la sono data! Il motivo è che non è stato fatto nulla sulle cause originarie che hanno portato al primo intervento chirurgico! Torniamo ora alla Idroterapia del colon. All’inizio abbiamo utilizzato questa tecnica specificamente per i problemi intestinali. Con 6/8 trattamenti non si ottenevano risultati significativi. Se il trattamento veniva continuato, alla 10° applicazione circa, si presentavano strani fenomeni. Quasi sempre si assisteva ad un peggioramento del quadro generale del soggetto, come se tutti i problemi fisici e psichici peggiorassero di colpo! Cosa stava succedendo? Tutti i problemi della persona, fossero di origine fisica, psichica o spirituale peggioravano in pochi minuti, o dopo qualche ora o durante la settimana. Alcuni di questi sintomi scomparivano da soli entro breve tempo, altri no. Dopo ulteriori trattamenti, questa volta i sintomi generalmente sparivano molto velocemente. Le reazioni ovviamente si dimostravano differenti a seconda dei soggetti trattati. Ad esempio una persona che non era riuscita ad elaborare la morte di un genitore a livello interiore, rivisse per alcuni giorni il funerale a livello onirico e poi più nulla; persone afflitti da emicrania o attacchi reumatici subivano un attacco d’intensità importante persino in una zona del corpo mai interessata in precedenza; pazienti Roemheld, il cui ventre di solito si gonfiava verso sera, già al mattino erano torturati dai meteorismi; persone ansiose subivano intervalli di paura piuttosto lunghi ed intensi; In definitiva tutto quello che non era stato ancora elaborato, superato o guarito e tutto ciò che il corpo stava “preparando” , appariva all’improvviso.

Descrivo qui di seguito un esempio di “trasferimento”: problemi cutanei del bambino sono spesso curati con corticoidi; il bambino poi soffrirà di asma. Quindi il bambino sarà portato dallo specialista polmonare, cha a sua volta prescriverà cortisonici spray. L’asma diminuirà e comparirà nuovamente la neurodermatite. Questo decorso periodico potrebbe naturalmente essere continuato! Anche l’alternarsi, ad esempio di: emicrania – poliartrite progressiva cronica – diarrea – sindrome spalla/braccio -  non è raro. Si può affermare che la fase di guarigione inizia solo dopo un breve peggioramento. Il processo durante la fase di peggioramento è il seguente: dopo circa 10 trattamenti idrici del colon, sono state eliminate così tante sostanze putride acide e tossiche (feci), che la riproduzione di nuovi acidi nei tessuti rallenta. Ciò comporta una distribuzione diversa degli acidi nel corpo. I depositi degli acidi accumulati sono scaricati, a causa della mancanza di riproduzione dall’intestino. Tutte le acidosi locali cominciano a scorrere. Una gran parte giunge attraverso il sistema linfatico nelle vie ematiche e da queste al fegato. Il fegato è sovraccaricato durante la sua fase depurativa e inevitabilmente i valori del fegato si innalzano (dopo l’idroterapia del colon i valori Gamma GT, SGOT, SGPT e la Bilirubina, risultano più alti del 12 – 15% circa). Come noto le patologie epatiche causano malumori e depressioni, cosa che spiega le reazioni di questo tipo durante l’idroterapia intorno al 10° trattamento. Visto che lo spazio intracellulare ed extracellulare è ora stato liberato dalle scorie, o almeno parzialmente, inizia finalmente la guarigione con il trattamento successivo. In base alle descrizioni soggettive dei pazienti ad osservazioni effettuate, l’idroterapia del colon può essere suddivisa in quattro fasi, come di seguito descritto.  

 

Le 4 fasi dell’idroterapia del colon:

1 – 10 volte  - Fase iniziale – A volte il paziente sta meglio, a volte peggio. Di solito questi stati si alternano. Circa 10 volte – Fase di peggioramento – Il paziente precipita! Tutti i suoi problemi, che siano fisici o psichici, peggiorano. 10 x volte – Fase di guarigione – Qui, a seconda della malattia, possono presentarsi piccoli peggioramenti, ma dal punto di vista generale, si migliora, il benessere sottostà ad oscillazioni, ma generalmente la situazione migliora. Termine – guarigione – E’ stati determinato l’allergene principale. Tutti o quasi tutti i sintomi di malattia sono scomparsi. Queste fasi di decorso devono essere comunicate al paziente prima di iniziare la terapia. Il terapeuta non dovrebbe mai esentarsi dall’avvisare in merito al peggioramento. Si consiglia anche di avvisare il partner o i componenti della famiglia vicini al paziente della fase di peggioramento, di modo che si reagisca ai problemi psicologici e fisici del paziente nel modo più giusto e soprattutto che non manchi la comprensione.    

 

Il colon e le sue funzioni

Un intestino sano, che funzioni bene, è il presupposto di un sistema immunitario sano. L’80% del sistema immunitario umorale è attivo ogni giorno nell’intestino, 30% del sistema immunitario linfatico con l’appendice, linfonodi esterni, Placche di Peyer, ecc. Con sistema immunitario umorale intendiamo proteine ( quali immunoglobuline, interferoni, ecc.) che sono in grado di distruggere sostanze estranee all’organismo (antigeni, come ad esempio, proteine animali). Immunoglobuline ed interferoni si trovano in gran parte nella parete intestinale e nelle mucose intestinali. Il sistema immunitario linfatico comprende gli organi linfatici (quali milza, timo, appendice, tonsille , placche di Peyer – organi di difesa dell’intestino tenue e crasso -). Da semplici cellule linfatiche del midollo osseo si formano cellule immunitarie, in grado di avere reazioni immunologhe (linfociti B, linfociti T, cellule plasmatiche). Il cibo è frantumato dai denti e separato dagli enzimi contenuti nello stomaco, bile, fegato, ecc. Tutto ciò che mangiamo e beviamo viene diffuso attraverso la parete intestinale nelle vie ematiche ed in tal modo sono nutrite tutte le cellule del corpo. In natura, le piante operano in modo simile. Attraverso piccolissime radici vengono assunti acqua e minerali ecc e attraverso le radici più grandi il nutrimento giunge al tronco, ai rami ed alla foglie. Se il terreno contiene sostanze tossiche, se la terra è troppo acida, le tossine e gli acidi passano dalla terra all’albero e l’albero si ammala e secca. Il sistema immunitario dell’albero non è più sano, si manifestano parassiti di varia natura e l’albero muore! Proprio come una  persona con l’intestino malato.   Indico sinteticamente altre funzioni del colon:Riutilizzo di minerali, enzimi (riconduzione), escrezione di sostanze tossiche e veleni fecali acidi, stabilizzazione dell’equilibrio acido-basico con l’aiuto dei reni e di altri organi, formazione di vitamine del gruppo B e K. Inoltre, circa 1/3 della nostra alimentazione è assorbito dal corpo attraverso il colon, circa 2/3 dall’intestino tenue.

 

Metabolismo Acido-basico

Il valore pH (valore acido-basico) del colon è fondamentale, esso porta al valore modificato del mesenchima, del sistema linfatico e della cellula (ricordo, pH 7 = neutro, pH < 7 = acido, pH > 7 = basico). La flora intestinale normale ha un valore pH tra 6 e 7. Il corpo tende a mantenere il valore pH del sangue circa a 7,4. Valori che superano 7,4 indicano un eccesso basico, in caso contrario si ha un eccesso acido. A causa di associazioni alimentari errate rendiamo il nostro organismo eccessivamente acido, di conseguenza si manifesta uno stato di “acidosi”. Comunque è anche possibile che pur in presenza di un valore pH coerente di intestino, acido urico e sangue, vi possa essere in atto un’acidosi intra o extracellulare. Tornando al nostro intestino, di fatto si crea una guerra continua tra il “Bene” ed il “Male”: microrganismi fisiologici contro batteri patogeni. L’ambiente è decisivo per la proliferazione dei rispettivi organismi. Vi offro un’immagine! Pensate, ad esempio, a due tipi di letamai diversi nel vostro giardino. Uno di essi dopo tre anni produce una terra di buon odore, friabile, nera. Abbiamo quindi la giusta formazione di microrganismi grazie ad un giusto rapporto acido-basico (ambiente): il terreno si è decomposto. L’altro letamaio, dopo 4 anni, non si è ancora decomposto. Puzza, marcisce e produce una gran quantità di gas tossici, la terra è unta. Il giardiniere che sa, aggiungerà la calce, che come è noto, è basica. La mischia al terreno per migliorare l’ambiente e renderlo appunto più basico. I batteri della putrefazione moriranno ed i batteri “amici”  si moltiplicheranno: la microflora risana, il letamaio si decomporrà.  

 

Acidosi nello specifico

L’acidosi rappresenta l’iperacidità del corpo che si presenta con un valore di pH di molto inferiore a 7,4. Attraverso iperacidità ed autointossicazione si danneggiamo le cellule nervose. I nervi diventano ipersensibili; compaiono sensazioni di ansietà e depressioni. Spesso è l’organo più debole ad essere interessato da un tale aggravio nervoso. L’eccedenza di acidi modifica l’ipofisi che diventa ipersensibile. Si manifesta una debolezza nervosa con forti reazioni e con il tempo compaiono disturbi di varia natura quali ad esempio: calcoli biliari o renali, se la persona è sotto pressione, è fortemente infastidito la problemi di varia natura; ischialgie, problemi alla colonna vertebrale, in caso di frustrazioni,   quando “si manda giù” tutto quello che succede; sindrome spalla/braccio, quando ci si sente sotto pressione; epicondilite (braccio del tennista), in caso di problemi di lavoro; cardionevrosi, in caso di paure nei confronti del futuro.  

 

Cause dell’acidosi:

Fermentazioni croniche, marcescenza, infiammazioni e reazioni allergiche nell’intestino tenue e crasso. Disfunzione delle cellule di rivestimento all’interno dello stomaco. Ipofunzione degli organi preposti alla produzione di enzimi, quali fegato, pancreas, duodeno, stomaco e ghiandole salivali. Un’assunzione eccessiva di proteine animali. Insufficiente elaborazione di carboidrati (concime per le micosi intestinali che producono aflatossine), si può avere un elevato contenuto alcolico nel corpo senza aver bevuto alcol. Patologie di varia natura. Infezioni Intossicazioni, come quelle da funghi o alcol.  

 

Segni di riconoscimento esterni di un’acidosi.

Diarrea cronica, diarrea in caso di agitazione, debolezza diffusa, pelle pigmentata. Epidermide di colore grigio sporco, pelle di colore marrone-tossico, verruche sulle parti di sudorazione, pelle appiccicosa e umida o secca, pelle con odore acido, feci dall’odore acido. Deficienze immunitarie croniche e gravi come sclerosi multipla, morbo di Bechterew, Aids. Capelli prima grassi e poi secchi; infine perdita di capelli. Labbra sottili nella zona del labbro superiore verso il naso, spesso colorazione bluastra; più tardi, nel caso di pazienti anziani, il labbro superiore rientra sempre di più Lingua molto rossa, gonfia e molto crepata; il bambino può ereditarla dalla madre (lingua acida). Questi pazienti hanno sempre importanti problemi a livello nervoso Psicosi, tendenze alla depressione, disturbi nervosi, paure. Acne dovuta a fattori endogeni, allergie.    

Alcune forme di acidosi. Acidosi latente. Questa è una forma di acidosi che riguarda quasi tutti; paradossalmente è divenuta una situazione “normale”, che denota comunque uno stato di malattia. E’ l’inizio delle “malattie del mondo civilizzato”, si manifesta in forma di leggere allergie di mucosa, pelle e periostio. Acidosi acuta. Sudorazione eccessiva, forte lacrimazione, vomito acido, forti dolori localizzati di ogni tipo, formazione di cisti, allergia al sole, bruciori intestinali, pirosi, allergie al tatto e alimentari, da polline e ai peli di animali. Acidosi cronico-mesenchimale. Si tratta dell’acidosi del sistema linfatico e del mesenchima, la malattia originaria del linfatico con tutti i problemi che possono insorgere attraverso addensamento linfatico, infiammazione, irrigidimento, abbassamento della tensione cellulare e diffusione di scorie. Ne consegue: reumatismi delle parti molli e muscolari, attacchi di angina pectoris (il cuore è solo un muscolo, l’acidità porta ad irrigidimento, disturbi della circolazione, morte), artrosi deformante, formazione di calcoli, forme di osteoporosi ed altro. Diffusione generale de scorie a livello del tessuto connettivo. Acidosi locale. E’ spesso causa di ischialgia, miogelosi (formazione di nodi a livello muscolare con dolore alla pressione), debolezza renale, sangue troppo denso in caso di ipertonia. Può manifestarsi in alcuni punti una iperacidità dei tessuti. Acidosi intracellulare. Si forma attraverso l’iperacidità nella zona intracellulare (linfa). La cellula è disturbata, anche se il sangue e l’urina possono essere alcalini. Tutte le forme di acidosi possono essere diagnosticate facilmente e velocemente grazie alla diagnosi dell’iride. Le soluzioni alcaline “ammorbidiscono”, l’acido “irrigidisce”! Potete far operare più volte la vertebra lombare, i dolori continueranno a tornare, poiché la causa sta “quasi sempre” nell’irrigidimento della muscolatura, che è acida. Pazienti con il “collo taurino” possono, con una deacidificazione mirata, ritornare alla libertà di movimento: Nel loro caso, infatti, la muscolatura del collo è iperacidificata localmente.  

 

Disbiosi e micosi.

La simbiosi è l’interazione corretta tra microrganismi e l’uomo; la disbiosi è un disturbo di tale interazione. Le cause più frequenti di una disbiosi sono da ricercarsi in uno spostamento dell’equilibrio acido-base all’interno dell’intestino o infezione intestinale. Ma la predisposizione ad infezioni intestinali non presuppone forse una debolezza intestinale o un’immunodepressione? Le micosi crescono solo in ambiente acido e sono da considerare una malattia secondaria. Il blastomicete Candida albicans può, una volta trasformatosi in micelio, penetrare la parete intestinale diffondendosi, ad esempio, nella zona vaginale e diventare una micosi vaginale recidiva. Un ambiente intestinale favorevole alle micosi, favorisce anche i funghi sull’epidermide. Bronchi, cervello, stomaco e altri organi sono attaccati in modo sempre più massiccio dai funghi, poiché i miceti migrano spesso lungo il tratto intestinale fino alla zona cranica. E’ pertanto si impone una strategia di difesa mirata. Solo la idroterapia del colon, unita alla modifica dell’ambiente, sembra, sulla base della nostra esperienza, dimostrarsi un’efficace terapia di base.   Sintomi tipici di una micosi intestinale. Sono alla base di stati di disagio e di problemi non attribuibili a malattie specifiche: Micosi vaginali o riguardanti altri organi o la bocca (stomatomicosi). Sensazione di bruciore interno (sindrome di Burn-out). Insonnia. Sonnolenza durante il giorno. Pelle secca. Tossicomania da zucchero (i miceti si nutrono di carboidrati). Mancanza di stimoli. Indifferenza. Funghi dermatologici. Depressione. Disturbi della circolazione. Quasi tutte le persone con malattie della pelle endogene sono colpiti da micosi, di dimensioni patologiche, al livello dell’intestino crasso. La formazione di colture fungine regredisce quando il pH dell’intestino raggiunge il valore di 6,5 – 7; a lungo termine però si rende necessaria l’espulsione di tutte le sostanze tossiche marce che si trovano nelle sacche intestinali, poiché tutte le scorie sono acide!  

 

L’idroterapia del colon nella prassi quotidiana

Quando in primavera sui rami dei ciliegi appaiono le prime foglie, per poi morire subito dopo,lasciando che le punte dei rami si secchino, vuol dire che un tipo di Monilia ha mietuto una nuova vittima. L’albero languisce, deperisce e  muore lentamente. . . Per alcune persone possiamo osservare quello strato grigio-bianco, vellutato, sulla mucosa della bocca, noto come stomatomicosi. Anche in questo caso la causa è un tipo di Monilia, a noi nota come Candida albicans. Guai se questo fungo, clinicamente così versatile, prendesse il sopravvento. La sorte pel paziente non sarebbe molto diversa da quella dell’albero di ciliegio. In una persona, il cui corpo si trova in uno stato di salute equilibrato, la candida albicans vegeta normalmente da parassita “innocuo” della pelle e delle mucosi, in un ordine di grandezza di 100 germi per 1 cm3 di feci. Tale fungo diventa un pericolo per lo stato di salute nel momento in cui i disturbi nell’alimentazione o un cattivo stato fisico generale del suo ospite, l’uomo, gli offrono la base per un’attività dannosa alla salute. Così il parassita innocuo si trasforma in un nemico pericoloso che attacca e indebolisce un organismo già in difficoltà. Non serve, a lungo termine, in questa situazione stare a discutere ed agire sui possibili sintomi. Anche in questo caso c’è solo una strategia di trattamento giusto ed efficace: il ritorno, il più rapido possibile, ad un ambiente risanato del tratto intestinale. Dato che l’idroterapia del colon, elimina in modo accurato tutti i depositi del passato, ottimizzando in tal modo il pH, riteniamo che non esista un’alternativa migliore! Con l’idroterapia del colon, come terapia di base, si possono curare  molti casi che secondo la medicina tradizionale sono incurabili. L’esperienza ci mostra che viene svolta un’azione benefica su: Sistema immunitario (grazie alla pulizia delle sacche intestinali e delle pieghe, aumenta la superficie immune). Mutamenti cellulari (la cellula torna ad avere una tensione ottimale di 60-70 mV). Acidosi (è eliminata dall’intestino e, in generale, dal corpo). Intossicazioni (pulendo le sacche intestinali arriva una minor quantità di acidi e sostanze tossiche all’organismo). Allergie (ristabilendo la flora intestinale non si verifica più alcuna reazione allergica). Micosi (eliminando l’ambiente acido viene a mancare la base vitale per i miceti). Intestino crasso (attraverso la simbiosi senza sviluppo di gas, si raggiunge un’attività intestinale regolare). Cambiamenti fisici (possono essere raggiunti deacidificando le cellule nervose). Malattie della pelle (con l’eliminazione delle scorie le cellule cutanee possono di nuovo lavorare normalmente). Malattie dell’età.

 

Come si svolge il trattamento.

L’idroterapia del colon è certamente un trattamento delicato, per cui dovrebbe svolgersi in luogo appartato e tranquillo, affinché il paziente si senta il più possibile a proprio agio. Dovrebbero esserci uno spogliatoio e una toilette a portata di mano. Lo scarico e l’igiene della toilette sono molto importanti. Anche una musica rilassante può contribuire a creare un’atmosfera tranquilla. Il paziente dovrebbe arrivare all’appuntamento possibilmente senza stress. Personalmente chiedo alla persona di arrivare anche un po’ in anticipo in modo che si possa già rilassare. Nelle 24 ore precedenti il trattamento sarebbe opportuno evitare di mangiare verdure cotte, legumi, latte e derivati, carni rosse, frutta e yogurt, caffè, caffe-latte;  tutti alimenti, se non ben abbinanti ad altri cibi, potrebbero causare eccessi fermentativi e/o putrefattivi. La miglior cosa è optare, almeno qualche giorno prima per una dieta dissociata. Nei 3 giorni precedenti il trattamento può essere anche consigliato/utile assumere la sera, in un bicchiere di acqua, prima di andare a dormire, del perossido di magnesio, che può essere di aiuto per ammorbidire la materia fecale. Prima di iniziare la terapia, la persona si reca in bagno e dopo essersi tolto gli indumenti della parte inferiore del corpo, indossa una mantellina od un kimono (di carta; tutto materiale “usa e getta”), in modo da essere completamente coperto. E’ importante che i piedi siano bene al caldo, per cui è bene raccomandare al paziente di portare delle calze pesanti, soprattutto d’inverno. Il lettino deve essere coperto con un lenzuolo di carta, al di sopra del quale, all’altezza del bacino, viene posto uno stato assorbente (traversa assorbente). Il paziente si sdraia sul lettino sistemandosi sul fianco, distende la gamba inferiore e contrae quella superiore. In questo modo la muscolatura dl bacino è rilassata e ciò faciliterà l’introduzione dello speculo lubrificato, che come ho già accennato in precedenza, avviene grazie ad un leggero movimento di rotazione nell’ano (chiedo sempre alla persona di effettuare una respirazione profonda e, nella fase di espirazione, fase vagale, risulterà più semplice procedere all’introduzione dello speculo). A questo punto si toglie il mandrino, e si getta, e si effettua il collegamento del tubo principale (tubo di scarico) allo speculo. Il paziente può assumere ora la posizione supina ed il trattamento può avere inizio. Il terapeuta solitamente è seduto in posizione comoda tra la macchina ed il paziente. La temperatura di esercizio solitamente è di 38° gradi, ma può essere variata anche in base alla sensibilità del paziente. E’ importante nel corso del trattamento abbassare tale temperatura a 22 – 24° per tre/quattro volte, in modo da stimolare la peristalsi intestinale. E’ altresì importante che il paziente abbia la possibilità di vedere la finestra di osservazione per osservare la fuoriuscita delle feci. Nel momento in cui la muscolatura dell’addome risulterà più distesa si potrà procedere ad effettuare un massaggio addominale. Il trattamento deve essere iniziato e terminato sempre usando l’acqua calda. Il trattamento ha una durata di 30/40 minuti. Durante questo tempo si alterneranno lavaggi con acqua calda e meno calda, massaggi addominali e fasi di rilassamento. Il paziente può raccontare di sé e venir curato con il dialogo, può concentrarsi sulla musica o addirittura assopirsi (i clienti già abituati al trattamento). Al termine si estrae lo speculo, ed il paziente si recherà al bagno dove è possibile che espella ancora un po’ di acqua o di materia fecale. Dopo il primo trattamento possono manifestarsi dolori alla muscolatura addominale. Questo è normale e può dipendere anche dal massaggio addominale, che dovrà essere effettuato in senso orario ed in modo leggero. Quando vecchi residui di feci si staccano dalle pareti intestinali, possono verificarsi brevi dolori di tipo spastico; ed anche questo è normale. La pressione dell’acqua non dovrebbe mai superare i 120 mbar. Già con una pressione di 50 mbar si ottiene un trattamento efficace. Se la pressione sale improvvisamente a 150 mbar, quando viene chiusa la valvola dello scarico, significa che lo speculo è scivolato troppo fuori dal retto o che il tubo si è piegato. Chi esegue la terapia ed intende avvalersi di collaboratori dovrà scegliere persone che mostrino sensibilità ed un atteggiamento positivo nei confronti della terapia stessa.  

 

Controindicazioni

Colite ulcerosa in casi acuti. Diverticolite, soprattutto nel caso di pazienti anziani. Interventi chirurgici recenti. Tumore intestinale alla fase finale. Morbo di Crohn in casi acuti. Gravidanza dopo in terzo mese. Emorroidi e ragadi nella fase di infiammazione.   Complicazioni e loro cause. Possono insorgere complicazioni di varia natura, durante o successivamente  il/i  trattamento/i  di idroterapia del colon; pertanto fornisco, qui di seguito, alcune informazioni, ricavate dalla esperienza di anni, che ritengo possano risultare utili a coloro che decidono di utilizzare questa metodica nella pratica quotidiana: Lo speculo non è inserito a sufficienza: esso, infatti, deve essere inserito in profondità e lubrificato solo per 1/3 della parte iniziale. Esso deve essere posizionato diritto nel retto ed anche il tubo di scarico deve essere diritto e posizionato sotto la gamba del paziente, all’altezza della caviglia, sia per favorire uno scarico ottimale, che per consentire una migliore tenuta dello speculo nell’ano laddove una pressione dall’interno possa farlo fuoriuscire dalla sua sede. Lo speculo è inserito troppo in profondità: Può formarsi un blocco; estrarre lo speculo di 5 – 10 mm. Dolori emorroidari nell’inserimento. Può capitare. Le emorroidi compaiono spesso in seguito a sovraccarico del fegato, soprattutto nella fase di peggioramento. Utilizziamo prodotti omeopatici e prodotti fitoterapici sia per lenire i problemi localmente che per aiutare il fegato. Eventualmente possono essere utilizzati speculi più piccoli per bambini. Strettezza congenita dell’ano: molto rara. Usiamo speculi per bambini. Massaggio intestinale troppo forte: lo speculo tende ad uscire. Ciò si verifica soprattutto quando l’addome è molto teso per presenza di gas. In questo caso non bisogna effettuare massaggi per i primi 15 min. circa, cercando di favorire la fuoriuscita del gas. E’ opportuno anche indagare circa la presenza di allergeni alimentari, alimenti a cui il paziente deve immediatamente rinunciare e, comunque, consigliare di evitare di mangiare, almeno nelle 24 ore precedenti il trattamento, quei cibi che ho elencato in precedenza. Lo speculo è stato lubrificato troppo o troppo poco: se lo speculo è stato lubrificato troppo, può facilmente scivolare fuori, se è stato lubrificato troppo poco, può risultare doloroso per il paziente. Feci particolarmente dure bloccano lo speculo: interrompere il trattamento. Lasciare che il paziente vada al bagno e si liberi e, al suo ritorno, gli verrà applicato nuovamente lo speculo. Il paziente accusa nausea: conati di vomito, probabilmente sono presenti concrescenze nella zona dell’appendice o il diaframma è troppo teso verso l’alto, eliminare i gas! Sensazioni fastidiose, capita sovente; far rilassare il paziente in uno spazio silenzioso dopo il trattamento. Calo di pressione, facciamo assumere una ventina di gocce di Tintura madre di Biancospino (Crataegus Oxyacantha) in un  po’ di acqua. Nonostante il massaggio l’addome resta teso; in questo caso il paziente non riesce a rilassarsi (persona ansiosa o depressa). Il partner dovrebbe praticare lui un massaggio addominale, più volte durante il giorno, così come l’ha visto fare al terapeuta, fino a quando la parete addominale risulterà più morbida. Mangiare 3 -4 mele durante il giorno facilita l’evacuazione. Si fisserà poi un nuovo appuntamento. La toilette va sempre pulita e disinfettata con la massima cura e ciò deve essere fatto notare al paziente, di modo che lo stesso si senta a proprio agio e possa evacuare con tranquillità. Il terapeuta deve anche cercare di tenere il paziente distratto con domande e risposte nel caso in cui l’ansia o quant’altro tendano ad irrigidirlo. In caso di infiammazioni a livello intestinale, l’acqua del lavaggio non deve superare i 30° C. Se il paziente inizia a raccontarvi:” . . . ma con il lavaggio sarà distrutta anche la flora intestinale sana! . . . “ rispondete che “non è vero”.  Batteri sani si instaurano in continuazione nell’ultimo tratto dell’intestino e raddoppiano il loro numero ogni mezz’ora.  1- 2 dissenterie alla settimana non distruggono nessuna flora intestinale. In ambiente intestinale sano si moltiplicano solo microrganismi sani. Un ultimo punto importante. Ritorno al problema dell’addome teso. E’ importante cercare, prima di tutto, di far uscire il gas di modo che si possa praticare il essere massaggio, permettendo, quindi, la giusta immissione di acqua. In tal caso facciamo girare il paziente su un fianco e con attenzione tiriamo fuori il tubo dello scarico dallo speculo di un paio di millimetri (non lo sfiliamo del tutto, ma solo un paio di mm.), in tal modo il gas può fuoriuscire, finendo comunque nello scarico. Fissiamo nuovamente, del tutto, il tubo di scarico allo speculo e proseguiamo il trattamento. Tale operazione può, a volte, dover essere ripetuta.      

Allergie alimentari. Per terminare questo breve scritto, direi di tipo introduttivo sulla idroterapia del colon, penso sia importante richiamare l’attenzione dei lettori sul fatto che ogni paziente che soffre di disturbi intestinali avrà sicuramente notato che il suo organismo reagisce, e il suo stato di salute peggiora, quando mangia determinati alimenti. Tutti coloro che soffrono di flatulenza sono anche allergici a determinati cibi, ciò significa che nei loro intestini sono permanentemente in corso processi infiammatori di tipo allergico. E’ pertanto importante effettuare un test per verificare a quali cibi si è allergici, e questo prima del trattamento, poiché molti disturbi sono causati da una serie di allergeni complessi quali: conservati, aromi e diversi altri ingredienti. Gli allergeni (attività deviata, funzione errata) causano una reazione ipersensibile. Alcuni organismi reagiscono al contatto con determinate sostanze alimentari (latte, uova, ecc.) con sintomi patologici. In tale occasione si formano immunoglobuline di tipo E (IgE) e viene liberata istamina. Ne deriva una sindrome allergico-epigastrica con i sintomi descritti. La cosa migliore sarebbe fare a meno di tali sostanze. Ma sono molto pochi i pazienti che conoscono i loro allergeni e continuano, quindi, ad assumerli spesso in modo quasi dipendente. L’ipersensibilità peggiora e lentamente compaiono nuovi allergeni. Da più parti si ritiene che le allergie si verifichino a causa di un’acidosi cronica che porta ad un’irritazione cronica, che a sua volta porta ad un’infiammazione cronica. Certamente non tutte le malattie sono da imputare ad un intestino malato. Ma una gran parte delle patologie croniche, che ci affliggono in questi tempi, trovano nell’intestino la loro causa e possono essere alleviate e curate se questo organo è sano. La Idroterapia del colon ha mostrato nuove possibilità nel trattamento anche delle patologie croniche. Al giorno d’oggi, laddove non ci si può permettere di ammalarsi, perché si perde il lavoro, o perché la malattia si riflette negativamente sui propri affari, ognuno deve cercare di prendere in mano la propria salute. A mio giudizio, in un’ottica naturopatica di prevenzione, Alimentazione, Movimento e Motivazione sono le tre colonne portanti per sperimentare un nuovo stile di vita e di conseguenza un miglior benessere psico-fisico. In quest’ottica, anche per le persone sane La Idroterapia del colon, rappresenta una terapia preventiva di cui non si dovrebbe fare a meno.

Grazie per l’attenzione ed un caloroso saluto, Lucio Esposito  -  naturopata www.studiomedicoeschilo.it