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Curare la depressione con i fiori di Bach

Considerata da sempre “il male oscuro” la depressione negli ultimi anni colpisce senza limiti di età, sesso e condizione sociale. La floriterapia è una cura naturale che può intervenire, riportando la luce nel “buio dell’anima”

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I fiori di Bach per la depressione sono stati individuati da Edward Bach, per alleviare il senso di profonda tristezza che accusa la persona soggetta a quello che ormai è definito il male del nostro secolo.

 

Secondo le previsioni diffuse dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel 2020 la depressione rappresenterà la seconda causa di disabilità nel mondo, subito dopo le patologie cardiovascolari. 

 

Il cosiddetto “mal di vivere” colpisce soprattutto il genere femminile, ma si stima che, in Italia, un adulto su quattro nell’arco dell’esistenza sia interessato da un episodio di depressione seria.

 

Attualmente, statistiche parlano di circa 60 milioni di persone colpite soltanto nel continente europeo e, ormai, di tutte le fasce di età. Di questi, più della metà è affetta da una forma grave e invalidante.

 

La depressione è definita un disturbo dell’umore, contraddistinto da una serie di sintomi fisici (come il diabete, l’ipertensione e patologie cardiocircolatorie), comportamentali e di natura psicologica che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire il tono dell'umore, debilitando la persona e minando la sua capacità di adattamento. Si può presentare come un disturbo a sé stante o un sintomo aggiuntivo di altre patologie.

 

Si possono manifestare alterazioni del sonno, alimentari e disturbi sessuali, a cui si aggiungono la difficoltà di concentrazione, a prendere decisioni o indifferenza per quello che un tempo interessava o appassionava.

 

Anche l’aromaterapia aiuta a combattere i sintomi della depressione

 

Fiori di Bach per la depressione

I fiori di Bach per la depressione agiscono su sulle sue differenti forme. Infatti, a seconda della durata, della ciclicità e della gravità della malattia si parla di depressione reattiva, quando è provocata da un evento noto e particolarmente drammatico; depressione maggiore, che colpisce ogni anno circa il 5 % della popolazione e che diversamente da una normale sensazione di tristezza o di un passeggero stato di cattivo umore, presenta caratteristiche di cronicità, fino a interferire drasticamente sugli stati emotivi e sulla salute fisica.

 

Quando non si trovano cause reali, fisiche o psicologiche che giustificano la sua presenza si parla invece di depressione endogena.

  • Gentian per la depressione reattiva. Un lutto, una malattia, una separazione, un insuccesso fanno perdere la serenità e piombare nella depressione, perdendo la fiducia e la speranza. La depressione che si prova è motivata da eventi precisi e conosciuti che inducono nella persona la sensazione che sia inutile lottare: si lascia sopraffare da ogni minimo problema, bloccandosi nell’azione. Si scoraggia e si abbatte facilmente al primo ostacolo, e per ogni imprevisto. Si sente come fosse sull’orlo di un precipizio, senza avere la forza per fare un passo indietro. Emotivamente si sente demoralizzato, scettico e pessimista, dubita facilmente della propria capacità di riuscita, si lamenta e si pone dei limiti. Il rimedio floreale trasforma disperazione e delusione in fiducia nelle proprie capacità di riuscita e di superamento dei momenti difficili.
  • Mustard per la depressione di tipo endogeno. Serve a chi soffre di crisi periodica e altalenante di tristezza, disperazione e malinconia, per causa ignota, immotivata, senza una chiara origine, che arriva all’improvviso permane per giorni, settimane, o addirittura mesi, finché altrettanto improvvisamente, scompare, senza causa apparente. La depressione spesso può comparire quando viene a diminuire la luce solare, al tramonto o in autunno, con le malinconie cicliche adolescenziali, con la menopausa, la senilità. Il soggetto non appare mai felice, perché è scomparsa la sua voglia di vivere e di sorridere e vive in uno stato di dolorosa impotenza. E’ tutto in ombra. Lo stato negativo può scomparire, ma resta in agguato. Sembra non esserci per lui più nessuna speranza, rimedio, o soluzione. Sente di aver toccato fondo, perdendo interesse per la vita e i passatempi. Il fiore trasforma la tristezza in gioia di vivere, aiutando a ripristinare la capacità di affrontare con equilibrio gli alti e bassi della vita. Ritorna la serenità anche nel buio.
  • Wild Rose per la depressione maggiore. L’apatia è adottata come stato emotivo per non provare più dolore. Ne soffre chi ha perso la motivazione, l'interesse, soffre per le aspettative deluse, e rinuncia alla lotta per la vita. "Morto che cammina". Rassegnazione, apatia, fuga, passività, stanchezza, abulia, tristezza, paralisi, resa, indifferenza, scarsa vitalità. Grazie a questo fiore si ritrovano interesse nella vita, capacità di lottare, iniziativa, motivazione interiore, la vitalità e del senso dell’umorismo. Ci si libera della noia, s’impara ad amare la vita in ogni sua parte, affrontando a testa alta piaceri e dolori.
  • Sweet Chestnut per la depressione acuta. Chi ne soffre sperimenta la notte buia dell’anima: uno stato transitorio di disperazione estrema. Si avverte un senso di sconfitta imminente, pessimismo nero, angoscia insopportabile, desolazione acuta, estrema, ai limiti della sopravvivenza. La persona di solito era serena, poi improvvisamente il mondo le crolla addosso, vede solo distruzione e annientamento da fronteggiare o subire. All’origine ci sono esperienze brutte d’ogni tipo. Non tenta il suicidio, ma si sente disperato, impotente, esaurito. Sweet Chestnut  ridona fiducia e impulso ai grandi cambiamenti. Si allenta la tensione d’angoscia. Rinasce la capacità di lasciare morire il vecchio per accogliere il nuovo.
  • Gorse per la depressione cronica. Causata da malattie fisiche di lunga durata e rese più dure da dolori continui, grave malattia invalidante propria o altrui, situazione personale gravemente compromessa da situazioni che inducono l’individuo in uno stato di profonda prostrazione fisica e morale. Ne soffrono gli insonni, i pazienti in fase terminale. Le persone vivono la loro condizione in modo disperato e abbandonano qualsiasi speranza, vegetano rassegnati e rinunciatari provocano stati depressivi cronici e disperazione. Il soggetto ha sicuramente subìto un grande dolore e aspetta un "miracolo o una magia" dall'esterno, che non arriverà mai. Ha tenuto duro finché ha potuto, e adesso non sa più amare la vita. Ha perso la voglia di vivere e non ha più energia per lottare, anche perché ha fondati motivi per sentire così, in genere sono situazioni croniche. Il fiore serve a chi per quale motivo fondato si sente incurabile, perché trasforma la rassegnazione disperata in accettazione perché insegna a guardare in faccia la realtà con forza e ottimismo.

 

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