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Le zone geopatogene

In natura tutti gli esseri viventi si sono adattati ai luoghi rafforzando i propri strumenti di difesa, mentre, secondo alcune ricerche geobiologiche, la pericolosità di alcuni luoghi, posto in riferimento all'uomo ed in particolare nel posto di lavoro, in casa ed in luoghi dove c' è la permanenza significativa, rappresenta l'elemento scatenante di una serie di patologie croniche

Le zone geopatogene

Sin dall' antichità, ed in particolare in questi ultimi anni per via della sperimentazione scientifica, si è constatato come il suolo influisca sui processi biologici dell' individuo in modo sicuramente non omogeneo ed ancora non completamente chiaro.

 

 

In natura tutti gli esseri viventi si sono adattati ai luoghi rafforzando i propri strumenti di difesa, mentre, secondo alcune ricerche geobiologiche, la pericolosità di alcuni luoghi, posto in riferimento all' uomo ed in particolare nel posto di lavoro, in casa ed in luoghi dove c' è la permanenza significativa, rappresenta l'elemento scatenante di una serie di patologie croniche.

 

In particolar modo, le radiazioni cosmo-telluriche oltre a quelle tecniche, divengono pericolose durante il sonno, in quanto è dimostrato che l' organismo umano, oltre a sostare sullo stesso luogo circa un terzo della propria esistenza, si ritrova con le difese immunitarie ridotte al 30%.

 

Quindi il parametro che determina lo scatenarsi delle patologie è la continuità nel tempo, causa di accumulo di vero e proprio stress per il continuo dispendio di energie che il nostro organismo realizza per poter contrastare queste situazioni non biocompatibili. Per quanto riguarda l' aggressività dei luoghi, tutto ciò dipende dalle variazioni della situazione geologica, come corsi d' acqua sotterranei, faglie, depositi, vene di minerali, cavità ecc..

 

Inoltre gli effetti di dette zone aggressive sono amplificate per la presenza di varie griglie ortogonali o reti, che secondo vari studiosi, Hartmann, Palm, Curry, si presentano come un insieme di muri invisibiliorientati, che passano ovunque, sia sul terreno che attraverso le abitazioni elevandosi fino ai limiti della biosfera.

 

La griglia del dott. Hartmann corre a distanza costante da nord-sud ed est-ovest e la sua fascia, larga circa 20 cm. abbraccia tutta la terra; in particolare nell' Europa Centrale, il lato della griglia è di circa metri 2 x 2,50 , ha una sua polarità che si inverte ogni 6 ore circa, con un andamento non sempre regolare a causa della presenza delle anomalie geologiche sopracitate.

 

Con una strumentazione biofisica, siamo in grado di controllare le variazioni del campo biodinamico umano, tant' è che quando l' uomo si posiziona su di un luogo aggressivo, viene attivato il sistema neurovegetativo per ristabilire l' eutonia. Nonostante le varie ricerche nel settore non siamo ancora in grado di stabilire completamente la natura delle energie messe in gioco sui punti geopatogeni, ma si sa che sono molto deboli e sono la sommatoria di vari componenti, quali onde elettromagnetiche, infrasuoni, radiazioni ionizzanti, alterazioni della conducibilità dell' aria, ecc.. C' è da sottolineare che a causa dellla presenza di altre reti presenti ed il loro incrociarsi, il tutto si complica, per cui se si vuole conoscere la situazione di reazione umana, bisogna preliminarmente analizzare il suolo ed individuare un posto aggressivo.

 

Si è inoltre notato che è necessario avere conoscenza del proprio campo biodinamico perché anch' esso produce interferenze. Se si applica al corpo umano una debole corrente elettrica, come spiega il dott. Hartmann, viene opposta una resistenza da parte del sistema nervoso vegetativo e di particolari stati colloidali.

 

Non esistono valori-norma assoluti per questa resistenza che è funzione della costituzione fisica, della particolare situazione di reattività, del tempo atmosferico, dell' ambiente circostante, della latitudine e longitudine in cui si compie l' esperimento.

 

Il principale sistema di rilevamento biofisico è il georitmogramma che, mediante una rappresentazione grafica della resistenza espressa in KiloOhm in funzione del tempo, esprime e registra una risposta del corpo all' interno e quindi a dosi incredibilmente piccole gli elementi ed avvenimenti chimici, meccanici ed elettromagnetici.

 

Le variazioni si esprimono attraverso modificazioni esterne ai limiti del corpo (esogene) ed interne (endogene). Il georitmogramma fornisce indicazioni non solo sull' attività corporea ma anche su ogni minimo medicamento farmacologico con cui questa entra in relazione. La sperimentazione ha evidenziato come luoghi e punti geopatogeni producono alterazioni al georitmogramma rispetto alla situazione presa in esame, così come evidenzia la presenza nell' ambiente, di fattori che amplificano tale alterazione (esempio: smog elettromagnetico).

 

Nonostante le difficoltà al contorno, è tuttavia affermabile che sulle fasce e particolarmente sui nodi della rete globale, nonché su altri punti geopatogeni, si registrano diagrammi caratteristici riconoscibili. Le osservazioni compiute sino ad oggi evidenziano, in relazione a tali disturbi geopatogeni, sollecitazioni vagotoniche espresse come elevazione media della resistenza, con salti improvvisi, in cui il sistema simpatico, sempre secondo Hartmann, viene sollecitato solo di conseguenza.