Tintura madre di Tarassaco: preparazione, proprietà e utilizzo

La tintura madre di tarassaco è usata per la sua azione depurativa sugli organi emuntori, soprattutto il fegato. Scopriamola meglio.

>  1. Proprietà della tintura madre di tarassaco

>  2. Descrizione della pianta

>  3. Come si prepara la tintura madre di tarassaco

>  4. Utilizzo

Tarassaco

 

 

Proprietà della tintura madre di tarassaco

Il Taraxacum officinale contiene alcoli triterpenici (taratolo, taraxerolo, beta amirina, armidiolo); steroli (stigmasterolo, beta-sitosterolo); vitamine (A,B,C,D); acidi fenolici (caffeico, p-idrossifenilacetico), amminoacidi, inulina, pectine, colina, principi amari (tarassacina), sali minerali. Questi principi attivi conferiscono alla pianta proprietà depurative, amaro-toniche e digestive.

La tintura madre di tarassaco è utilizzata per stimolare la funzionalità digestiva ed epatica; favorire la regolarità del transito intestinale e il drenaggio dei liquidi corporei, perché in grado di attivare gli organi emuntori (fegato, reni, pelle) adibiti alla trasformazione delle tossine (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici), nella forma più adatta alla loro eliminazione (feci, urina, sudore) e disintossicare così l'organismo. 

I principi amari in essa contenuti, stimolano le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali), producendo un’azione lassativa secondaria e la diuresi; mentre grazie all’inulina, esplica un’azione ipoglicemizzante, stabilizzando i livelli di glucosio nel sangue.

L'estratto idroalcolico è quindi indicato in tutte quelle situazioni patologiche sia esterne che interne che necessitano di un'elevata azione depurativa, a sostegno del fegato, dei reni e della pelle. Il suo impiego è perciò indicato in caso di insufficienza o congestione epatica, infiammazioni del dotto biliare, epatiti, itterizia, calcoli biliari, colecistiti, epatocolecistopatie, stitichezza, reumatismi, acne, cellulite, edemi, colesterolo, obesità da ritenzione idrica, gotta, diabete.

 

Descrizione della pianta

Il tarassaco cresce ovunque sui prati, ai margini delle strade e nei luoghi incolti, dalla pianura alla zona alpina fino oltre i 2000 m. Pianta erbacea perenne, presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei. Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato prive di stipole.

Il gambo, che si evolve in seguito dalle foglie, è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso, portante all'apice un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino. Il capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all'indietro e con funzione di calice, racchiudenti il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi.

I frutti sono acheni, provvisti del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del seme, quando questo si stacca dal capolino.

 

Gli effetti collaterali del tarassaco

 

Come si prepara la tintura madre di tarassaco

La “droga” (parte utiilizzata) corrisponde alla pianta fiorita raccolta in primavera. La tintura madre di tarassaco si prepara con rapporto in peso droga: solvente di 1:10 e gradazione alcolica di 45% vol.

 

Utilizzo

Le tinture madri non presentano controindicazioni se non quelle della pianta stessa, diluite in poca acqua possono essere somministrate a tutti, l'alcol in esse contenuto viene così diluito, per cui risulta innocuo.

Uso interno: 50 gocce in poca acqua tre volte al giorno prima o lontano dai pasti.

 

In collaborazione con Erboristeria del Pigneto

 

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