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Gli agrumi rari: non solo arance

Nella stagione invernale molte piante vanno in riposo vegetativo, ma alcune fioriscono e fruttificano anche con il freddo. Scopriamo le varietà degli agrumi, anche le più rare e a noi sconosciute

Gli agrumi rari: non solo arance

Gennaio e febbraio sono i mesi in cui comincia l'anno, prettamente invernali, cuore infatti della stagione fredda.

Come si riflette questa stagione nella fisiologia delle piante da frutto? L'evoluzione spinge le piante ad adattare i propri cicli vegetativi alla struttura stagionale del luogo in cui vivono, pertanto nei climi temperati la fisiologia delle piante tende a produrre un ciclo vitale che segue le stagioni.

In inverno molte piante vanno quindi in riposo vegetativo, una sorta di letargo in cui tutti i processi vegetativi rallentano per favorire una pulizia del vecchio e per preparare alla produzione dell'anno nuovo.

Ma mentre molte piante si immergono in questo riposo, altre, le sempreverdi, hanno un sistema vegetativo differente, che permette loro di fiorire e fruttificare talvolta nello stesso momento, senza riflettere lo spirito delle quattro stagioni che regolano l'anno alle nostre latitudini.

Pertanto è possibile trovare frutta matura anche in questa stagione e in questi mesi dell'anno, soprattutto grazie agli agrumi.


Conosciamo gli agrumi

Le etimologie dei mesi di gennaio e di febbraio fanno riferimento a due antiche divinità nostrane: la prima, Giano, presiede i passaggi; la seconda, Februus, presiede la purificazione. Non a caso siamo nel periodo dell'anno in cui si «attraversa la purificazione».

Gli agrumi che troviamo in questa stagione possono sostenerci nei processi biologici di purificazione: sono ricchissimi di vitamine, specie la vitamina C, in grado di supportare il sistema immunitario provato dal gelo invernale, ma sono anche ricchi di nutrienti dalle proprietà antiossidanti, come i flavonoidi.

Il nome ci dice già qualcosa delle caratteristiche organolettiche dei frutti, che rimangono agri anche nelle specie più dolci. Altra caratteristica di questi frutti è la presenza di oli essenziali e terpeni molto preziosi per la salute e la cosmesi.

Gli agrumi sono originari dell'Asia orientale e raggruppano le specie di tre diversi generi:

  1. il Citrus, al quale appartengono la gran parte degli agrumi più noti;
  2. il Fortunella, con frutti meno conosciuti ecommercializzati;
  3. il Poncirus, al quale appartiene solo l'arancio trifogliato.

Esistono un'infinità di ibridi e varietà, anche interspecie, come il caso degli ibridi «citrofortunella».

 

Agrumi meno conosciuti

Andando a fare acquisti di agrumi generalmente ci imbattiamo nell’arancia dolce (polpa gialla o rossa), nei limoni, nei mandarini e clementini, nei pompelmi (gialli o rosa), nei lime d’importazione, più di rado nei cedri e, sempre più spesso per via dell’immigrazione, nei pomeli (gialli e rosa, originari della Cina) e nei kumquat rotondi, probabilmente originari del Giappone, molto simili alla Fortunella margarita (Kumquat ovale), venduti più che altro come una curiosità.

Per chi sa dove andare a cercare (produttori locali, vivaisti, negozi di cibi etnici, negozi on-line...) invece, il ventaglio di offerta di agrumi può ampliarsi maggiormente, per reperire così specie, varietà ed ibridi assai meno conosciuti. Alcuni commercianti talvolta vendono degli agrumi che sembrano mandarini dalla buccia verde originario del Giappone: si tratta di miyagawa, dolce, precoce e resistente alle gelate.

Nei grandi ristoranti e on line diventa sempre più di moda il finger lime o caviale verde, originario dell'Australia: gli alveoli non sono protetti e racchiusi nell’albedo, perciò escono liberi similmente a grani di caviale; il prezzo può superare tranquillamente le 100 € al kg.

Talvolta si possono trovare in commercio i tangerini, nome che deriva da Tangeri, Marocco, il porto da cui questi mandarini inizialmente venivano importati; sono simili a mandarini, saporiti, ma soprattutto molto ricchi di vitamine, carotenoidi, numerosi oligoelementi e oli essenziali come limonene, geraniolo, timolo, pinene ed altri.

 

Gli agrumi tra la frutta dell'inverno

 

Agrumi rari

Ecco invece alcune varietà più difficilmente reperibili.

Anzitutto le molte interessanti varietà giapponesi e coreane:

  • Amanatsu: dolce, con forma oblata, con numerosi semi ricchi di terpeni molto efficaci contro le dermatiti e i problemi alla cute.
  • Dokepon: ibrido considerato tra i più deliziosi, e per questo molto consumato anche in Nord e Sud America.
  • Hassaku: un frutto dalla polpa dolce e succosa, ma dall’albedo amaro e ricco di oli essenziali.
  • Iokan: molto profumato, simile ad un mandarino, ha un sapore intermedio tra arancia dolce e pompelmo.
  • Kabosu: il più usato in cucina, con grandi semi, ideale per creare salse, aceti e altri condimenti.

 

Altri agrumi:

  • Desert lime: specie australiana, ha polpa verde, saporita, forma regolare e privo di spine.
  • Cedro palestinese, cedro giudaico o etrog: molto importante sia per la cultura ebraica che per quella islamica, possiede un'albedo (la parte bianca della buccia) commestibile ed anzi molto succosa.
  • Arancio trifogliato o ponciro: originario della Cina settentrionale e centrale, è riconoscibile dalla peluria sui frutti, è piuttosto amaro e utilizzato soprattutto come portainnesti.
  • Ugli o tangelo giamaicano: un incrocio tra varie specie di agrumi, brutto da vedersi (Ugly) ma assai saporito.

Per poter assaggiare tutte queste varietà e generi rari o meno conosciuti è necessario fare un viaggio nei paesi di origine o essere così fortunati da conoscere amici e negozianti che li importano.

La ricerca di nuovi sapori e la curiosità di assaggiare nuovi frutti porta alla sorprendente scoperta che ogni luogo ha i suoi tesori da gustare e provare, quindi buona caccia al tesoro!

 

Usi degli agrumi

Gli agrumi furono ritenuti da subito preziosi per un motivo principale: si rivelarono essere la migliore fonte di vitamina C nel periodo invernale e furono il migliore strumento per combattere lo scorbuto.

Sebbene consumati freschi, in succo, in liquore o in marmellata, solo alcune specie e varietà si prestano però all'uso alimentare, mentre ce ne sono altre che non possono essere consumate al naturale dall'essere umano per via dell'eccessivo contenuto di oli aromatici; possiamo citare tra questi il bergamotto, l'arancio amaro, il kaffir, il chinotto o l'arancio trifogliato. Tali specie sono comunque utili per l'estrazione di oli essenziali e la preparazione di essenze, cosmetici, prodotti di pulizia ed igiene, farmaci, aromatizzanti.

In cucina, oltre al consumo al naturale, sono commercializzati soprattutto sotto forma di succhi di frutta, ma esistono, specie nelle cucine locali, numerose ricette che ne richiedono l'uso, come nei chutney o nelle carni agli agrumi.

Immancabili anche in pasticceria, dove li troviamo canditi, grattugiati, sotto forma di succhi, creme, marmellate, gelati, granite, sorbetti e chi più ne ha più ne metta.

Non va dimenticato l'impiego estetico per bellezza e profumo come piante da giardino di molte specie di agrumi.

Scopri di più sul cedro, frutto antico e dimenticato di gennaio

 

Per approfondire:

> Gli alimenti che contengono vitamina C