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Topinambur, come mangiarlo

Cos’è il topinambur, come si pulisce e come si cucina per esaltarne gusto e proprietà.

Topinambur, come mangiarlo

Il topinambur è un tubero. È noto anche come patata americana, carciofo di Gerusalemme e rapa tedesca.

La consistenza ricorda vagamente la patata; il profumo e il sapore, invece, ricordano il carciofo, anche se il topinambur è più dolce. Pur essendo un tubero, è un alimento poco calorico e povero di amido.

È ricchissimo di inulina, una sostanza molto importante per il controllo della glicemia. Ha inoltre un ottimo contenuto di vitamina A, vitamina B e vitamina H.

Grazie alla sua composizione, costituisce un valido aiuto per il controllo della colesterolemia.

Ha dunque ottime qualità; il consumo elevato di topinambur è comunque da sconsigliarsi in quanto l’inulina è una fibra indigeribile e, se si esagera, può causare accumulo di gas nell’intestino e tensione addominale, specie nelle persone predisposte a questi disturbi.

È un alimento poco conosciuto e utilizzato sulle nostre tavole, fatta eccezione per la cucina piemontese dove, invece, è un ingrediente importante per molte ricette tradizionali. In altre regioni italiane può non essere semplicissimo reperirlo, ma i supermercati con un reparto ortofrutta ben fornito solitamente ce l’hanno.

Febbraio è un ottimo mese per mangiare topinambur, che sono di stagione da ottobre a marzo.

 

Come si pulisce il topinambur

Piccoli e bitorzoluti, la prima domanda che si pone chi non li ha mai usati è: come si puliscono i topinambur?

> Mettersi un paio di guanti: i topinambur, infatti, come i carciofi, tendono ad annerire le mani.
> Preparare una ciotola con acqua e limone.
> Spazzolare i tuberi con una spazzolina sotto l’acqua corrente, agendo con velocità perché anneriscono facilmente. Se la scorza è troppo dura, eliminarla con un pelapatate o raschiandola con un coltello. Se è morbida è sufficiente la spazzolatura. La buccia, infatti, solitamente è sottile e digeribile e può essere consumata senza problemi. Quando si vuole eliminare la buccia, per agevolare l’operazione è consigliabile sbollentare prima i tuberi.
> Tagliarli a rondelle o a cubetti, in base alla ricetta che si desidera preparare, e, man mano che si riducono a pezzi, tuffarli in acqua e limone.

 

Come si cucina il topinambur

Il topinambur può essere cucinato in tanti modi diversi:

> Bollito, come la patata, e poi condito semplicemente con olio, sale e pepe.
> A vapore.
> Al forno.
> In padella, con poca acqua e un filo d’olio. In tal caso, far consumare tutta l’acqua e arrostire leggermente i topinambur a fine cottura.
> Crudo: il topinambur, infatti, a differenza della patata, non deve essere necessariamente cotto. Per consumarlo crudo, tagliarlo a fettine molto sottili o grattugiarlo e condirlo semplicemente con sale, pepe e un filo di olio extravergine d’oliva, oppure aggiungerlo a insalate miste.
> Come ingrediente di zuppe e minestre: per esempio zuppe di legumi o minestroni. Il suo gusto delicato e tendente al dolce lo rende indicato a svariati accostamenti.
> Fritto, come le patate. Le chips di topinambur sono veramente ottime.
> Purè: il topinambur si presta alla preparazione di ottimi purè, esattamente come le patate.
> Nei risotti: come ingrediente principale, o per accompagnare altri ingredienti, per esempio nocciole o barbabietola rossa.
> Come condimento per la pasta: si può fare una crema di topinambur, da usare appunto come condimento per la pasta, oppure si può tagliare a cubetti, seguendo una preparazione molto simile a quella di pasta e patate.

 

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Ricetta con il topinambur: topinambur e funghi cardoncelli
 

Ingredienti per 4 persone
> 500 g di topinambur;
> 3 o 4 funghi cardoncelli medi;
> sale;
> olio extravergine d’oliva;
> pepe;
> prezzemolo.

 

Preparazione
Pulire i topinambur e i funghi. Tagliare a cubetti i topinambur e ridurre i cardoncelli in pezzi non troppi piccoli. Far cuocere i topinambur in padella, in poca acqua e un filo di olio extravergine d’oliva, a fuoco lento e con il coperchio. A tre quarti di cottura aggiungere i funghi. A cottura ultimata aggiustare di sale e finire il piatto con una spolverata di pepe e un battuto di prezzemolo.

 

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