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Mamey sapote: origini, benefici e come mangiarlo

Scopriamo il mamey sapote, un frutto esotico poco conosciuto, di origine messicana, una vera e propria miniera di proprietà benefiche sottoforma di polpa dolcissima e cremosa

Mamey sapote: origini, benefici e come mangiarlo

Pouteria sapota, o mamey sapote, è un frutto nativo dell’America Centrale e dei Caraibi, ed è oggi coltivato in tutta l’America Latina, negli Stati Uniti, in Australia.

Come tutti i sapote (termine derivante dalla lingua nahuatl, "tzapotl": frutto dolce) è un sempreverde capace di raggiungere dimensioni maestose quando trova condizioni adatte.

La bacca varia di dimensioni e forma a seconda della varietà: va dagli 8 agli oltre 20 centimetri di lunghezza, la buccia è sempre color marrone terra (può ricordare il kiwi), e la polpa cambia dal rosa salmone al rosso intenso.

Quando non maturo è piuttosto duro e pieno di lattice che lo rende allappante e praticamente immangiabile; a piena maturazione invece si ammorbidisce, la consistenza è morbida e cremosa anche se contiene una specie di granuli che gli dà un ché di sabbioso.

Il sapore è sempre dolce, per i non amanti anche troppo dolce, tanto da ricordare la composta di zucca o i dolci di batata, o addirittura il miele di eucalipto, con sentori finali di mandorla e cioccolata. Nonostante somigli agli altri sapote (Sapotaceae) è facilmente distinguibile per le dimensioni e per il gusto.

 

Come si mangia il mamey sapote?

Trovarlo in Italia è un’assoluta rarità ma andando in vacanza ai Caraibi, in Sudamerica o in Florida, non dobbiamo perdere l’opportunità di provarlo.

Come si mangia? Come detto, una volta assodato che il frutto è maturo, è sufficiente tagliarlo in due, rimuovere i semi neri e lucenti, e mangiarlo con un cucchiaino.

Ovviamente si presta molto anche ai frullati, ai gelati e ai frappè… molto in voga è il frappè di mamey sapote con latte e formaggio cremoso. Non di rado si trova anche sotto forma di confettura.

mamey sapote

Immagine | Di Meutia Chaerani / Indradi Soemardjan

 

Proprietà del mamey sapote

A livello nutrizionale è da segnalare come uno dei frutti con più alta percentuale di vitamina B6 o piridossina, in una forma altamente digeribile, importante per i processi di assimilazione degli amminoacidi; è anche ricco di vitamina B3, vitamina B2, vitmina C e vitamina E.

L’alto livello di vitamina B6, che abbiamo sopracitato, ottimizza la produzione di emoglobina e quindi è di grande aiuto in caso di anemia, in particolare diminuendone i sintomi come la fatica, la spossatezza, l’assenza di energia e la presenza di doloretti cronici.

Oltre a fungere come un ottimo integratore vitaminico naturale, il frutto contiene potassio e manganese, fibra alimentare e di vari elementi collegati ai carotenoidi.

Proprio la fibra alimentare non solubile del mamey sapote, composta di ottimi carboidrati, da un particolare senso di sazietà prolungata e lo rende un frutto ideale per il controllo del peso

La parte di fibra alimentare solubile, invece, ha un ottimo effetto sul sistema cardiovascolare, ripulendo i vasi dal colesterolo negativo, riducendo in questo modo il rischio di problemi al cuore, grazie anche alla vitamina C che mantiene alto il livello di elasticità venosa. Anche la vitamina E, presente in buona quantità nel frutto, ha un effetto simile, in quanto contribuisce a rimuovere le placche nelle arterie diminuendo il rischio di infarto.

La vitamina E è inoltre di aiuto per le donne, in quanto uno dei migliori trattamenti naturali per il bilanciamento degli ormoni, ottimo per problemi legati al ciclo mestruale e alla menopausa.

Convinti che l’assunzione di calcio sia fondamentale per il benessere delle ossa, molti hanno cominciato un caccia all’oro per questo oligoelemento, senza sapere che l’oligoelemento più importante da assumere per questo scopo è il potassio. L’alto livello di potassio negli alimenti di origine vegetale è infatti, dati di ricerca alla mano, il miglior metodo per mantenere la salute dello scheletro.

Cosa dire invece sulla niacina o vitamina B3? È considerata il nemico numero uno dell’Alzheimer e in generale una sua buona assunzione è correlata ad un abbassamento di rischi di degenerazione delle capacità cerebrali; non a caso gli antichi Aztechi utilizzavano il mamey sapote per combattere l’epilessia.    

 

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Immagine | wikipedia