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Pitaya - o dragon fruit - cosa contiene

Prendete un'anguria, una barbabietola e una fragola, mixateli e otterrete - più o meno! - il gusto della pitaya: ecco cosa contiene questo superfood arrivato anche in Italia e noto anche come dragon fruit, il frutto del drago.

Pitaya - o dragon fruit - cosa contiene

Pitaya e dragon fruit, sono la stessa cosa? 

Il frutto del drago, noto anche come pitaya o pitahaya, è un frutto che nasce da una pianta della famiglia delle Cactaceae, poco nota alle nostre latitudini ma che si avvicina, per certi versi, al fico d'India

Nomi diversi dunque, originate dalle traduzioni e trasposizioni linguistiche, per indicare la stessa cosa, lo stesso frutto.

In Cina infatti, dove la pitaya fu introdotto subito dopo la sua scoperta, circolava la leggenda che fosse proprio un uovo di drago, da cui "dragon fruit", o che fosse prodotto dal solidificarsi del fuoco di drago, una specie di "fireball", palla di fuoco.

 

Pitaya, una "palma grassa"

Tipica dell'America Centrale e di paesi quali Messico, Costa Rica, Nicaragua e Guatemala, la pianta della pitaya è davvero spettacolare: una specie di palma, i cui "rami" grassi e ricadenti possono anche raggiungere 12 metri di lunghezza e, al termine dei quali troviamo i preziosi frutti rossastri, violacei o gialli, a seconda delle varietà.

I frutti, grandi più o meno come un uovo, presentano al loro interno una polpa profumata e dolciastra (bianca o viola), morbida e ricca di piccoli semini neri, anche loro commestibili e molto più piccoli rispetto a quelli del frutto della passione o del fico d'India.

Molto apprezzato in Oriente, il dragon fruit è stato con successo importato anche in Vietnam e Thailandia. Conosciamolo meglio.

 

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Quali sono le proprietà della pitaya

Diverse varietà dunque, per proprietà ugualmente simili: la pitaya è un frutto esotico ricco di vitamina C, vitamina B1, carotene, proteine, fosforo, magnesio, calcio e di fibre. I suoi piccoli semi sono ricchi di acidi grassi e di vitamina E.

Trà le proprietà che rendono la pitaya un superfood apprezzato e ricercato, vi sono proprio quelle antiossidanti, indispensabili per rallentare il processo di invecchiamento cellulare ed emollienti, ottime per regolarizzare e dare una mano all'intestino pigro.

Non mancano proprietà antistress, rigeneranti e antinfiammatorie. 

Il gusto varia leggermente, essendo quello giallo più delicato e insipido, rispetto a quello rosso e viola, più dolce e succulento, con un sapore che si avvicina a quello dell'anguria.

 

Pitaya superfood antiossidante

Ricco di sali minerali, la pitaya è davvero povera di calorie, quindi ottima nelle diete sportive, rigeneranti e dimagranti.

Considerata sin dai popoli precolombiani e dell'America Centrale un superfood, la pitaya è annoverata tra i nuovi superfood in circolazione, tanto che si sta cercando di piantarla e coltivarla anche in Europa e in Italia, a Latina (Freshplaza.it).

Se per caso vivete in una zona arida e volete provare anche voi, eccovi qualche consiglio di coltivazione della pitaya.

La pitaya, oltre a rinvigorire e rinforzare l'organismo, è un frutto che aiuta a contrastare lo stress e l'azione negativa dei radicali liberi.

Amica del processo digestivo, la pitaya contribuisce a facilitare la digestione e l'espulsione delle scorie dall'organismo.

Secondo recenti studi, la pitaya aiuta a rinforzare l'organismo, rinforzando il sistema immunitario, regolarizzando la pressione sanguigna e fortificando ossa e denti.  (Food Fact). 

 

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Foto: Alexander Podshivalov / 123rf.com