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Birre artigianali: quali differenze

Amanti, estimatori, buongustai o semplici occasionali consumatori di birra, ecco a seguire qualche indicazione per capire quali sono le differenze tra le birre artigianali e le classiche bionde normali e più commerciali.

Birre artigianali: quali differenze

Come scegliere la birra

Artigianale o industriale, questo è il dilemma. Cerchiamo di capire da quale bionda è meglio lasciarsi conquistare.

Il Parlamento ha recentemente approvato la definizione di "birra artigianale" (Il Sole24Ore), definendola come quella birra prodotta da birrifici indipendenti (legalmente ed economicamente) che utilizzi impianti di produzione propri e non produca oltre 200 000 ettolitri di birra all'anno; inoltre tale tipologia di birra non può essere sottoposta a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. (Wikipedia.org).

Oltre dunque al fattore produzione annua da considerare, vi è anche il fattore pastorizzazione: la birra artigianale non è pastorizzata come quella industriale, ovvero non subisce il processo di cottura che serve per sterilizzare la birra, e che viene normalmente fatto per garantire una migliore conservazione del prodotto nel tempo. 

Riguardo appunto la birra artigianale si ragiona in mesi di conservazione, che spesso non vanno oltre i sei, mentre per la birra normale si parla di anni.

I processi di sterilizzazione e di microfiltrazione di lieviti, caratteristici della produzione industriale, hanno anche il loro contro: si rischia di appiattire il sapore della birra, deprivandola di aromi e profumi che fanno il carattere e la profondità di una bevanda tanto apprezzata.

 

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Ingredienti e costi della birra artigianale

Solitamente, nel caso della birra artigianale, si sente infatti parlare al massimo di filtrazione, cosa che assicura note di gusto pià particolari e che fanno distinguere a livello organolettico una birra dall'altra, consentendo di apprezzarle maggiormente.

I mastri birrai e artigiani utilizzano il più possibile ingredienti naturali e a km 0; quando si legge "birrificio agricolo" sull'etichetta, è possibile che anche orzo e luppolo, provengano dal territorio stesso.

Le birre industriali invece sono a volte prodotte con l'aggiunta di additivi chimici, conservanti o con surrogati del malto d’orzo, come il riso e il mais, che permettono di abbattere i costi di produzione ma compromettono di gran lunga l’esperienza gustativa.

Il prezzo è infatti un atro fattore che fa la differenza tra le due tipologie di bevanda. Per cui, il giusto prezzo di una birra artigianale, come comunicato dal magazine Artimondo, non è inferiore ai 3,50 euro per la bottiglietta da 33cl.

 

Le birre artigianali fanno la differenza!

In definitiva, nella birra dell'artigiano si imparano a riconoscere e scovare sfumature che mancano alle altre birre, che fanno parte della creatività di chi le ha fatte nascere. Ma come si impara a degustare una birra artigianale? E soprattutto, in Italia, dove troviamo i microbirrifici?

Il sito Microbirrifici.org  ci offre una mappa dettagliata dei microbirrifici sparsi per tutta la penisola, suddivisi regione per regione.

Sempre qui si possono scoprire "gli stili, le birre e i bicchieri" in una speciale sezione didattica dedicata, inoltre per finire si può anche dare un voto completo alla birra assaggiata e condividere pareri ed opinioni con gli altri utenti. 

Corsi ed eventi di degustazione della birra si possono trovare costantemente aggiornati sul sito dell'Union Birrai, sito che informa anche circa Festival e Fiere dedicate. 

Libri da leggere: "Bionda a chi? La birra artigianale... un’altra storia" di Filippo Bitelli, Andrea Govoni, Michela Zanotti.

 

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