Articolo

Alimenti biotecnologici: cosa sono e quali rischi per la salute

Alimenti biotecnologici: cosa sono gli OGM, come si ottengono e quali rischi potrebbero avere per la salute e per l'ambiente.

Alimenti biotecnologici: cosa sono e quali rischi per la salute

Gran parte degli alimenti che portiamo in tavola sono il risultato dell’intervento umano: molti rientrano nella categoria degli OGM mentre moltissimi altri non sono catalogati come OGM pur avendo subito modificazioni delle proprie caratteristiche. Cosa sono quindi gli OGM? Come si producono? Sono rischiosi per la salute e per l’ambiente?

 

Alimenti biotecnologici o OGM: perché interveniamo sulle piante

Nutrire tutti gli abitanti del pianeta è un’impresa ardua, soprattutto se si vuole conservare il suolo e preservare le aree naturali che ad oggi non sono state sfruttate per l’agricoltura. 

Per garantire il sostentamento della popolazione, da sempre nel settore agroalimentare si è avuto il problema di preservare le coltivazioni nei confronti di parassiti e di condizioni climatiche non sempre favorevoli; aumentare le rese significa da una parte un maggior profitto da parte dell’industria alimentare ma dall’altra vuol dire anche meno consumo di suolo e una maggior disponibilità di alimenti.

Moltissimi cibi che portiamo a tavola ogni giorno sono frutto di selezioni e modificazioni da parte della natura e dell’uomo. Le varietà di cereali, frutta e verdura che fanno ormai parte della nostra alimentazione sono infatti il risultato di incroci avvenuti all’interno dell’ambiente e nei laboratori, e di modifiche al DNA delle piante: l’intervento dell’uomo sulla natura ha permesso di ottenere frutti altrimenti non commestibili, piante resistenti a malattie che avrebbero compromesso i raccolti, specie più facilmente coltivabili o più adatte all’alimentazione umana.

 

Leggi anche Gli additivi alimentari, cosa sono e quali  >>

 

Alimenti biotecnologici o OGM: cosa sono e come si ottengono

Grano, riso, mele sono alcuni esempi di alimenti che fanno parte della nostra alimentazione quotidiana e che derivano da numerosi incroci; un tempo tali incroci avvenivano facendo appunto incrociare diverse specie o varietà di specie tra loro, allo scopo di ottenere un ibrido più resistente a un parassita o con caratteristiche più adatte alla coltivazione.

Gli svantaggi di tali incroci consistono nell’imprevedibilità del risultato. Incrociando diverse specie o varietà, infatti, si introduce nella nuova pianta il gene desiderato ma anche molti altri geni. La procedura, non essendo selettiva, può rivelarsi dispendiosa in termini di tempo e denaro e il risultato può essere imprevedibile. Dal punto di vista del risultato, l’ingegneria genetica è molto efficace, poiché permette di controllare le modifiche al DNA in modo mirato e razionale, riducendo i tempi e i costi. 

Sebbene lo sviluppo di tali tecnologie potrebbe portare a produrre piante che offrano rese più elevate riducendo l’uso di diserbanti e pesticidi dannosi per l’ambiente e per la salute, oppure piante migliori dal punto di vista nutrizionale, più resistenti allo stress o capaci di difendersi dai contaminanti, come i metalli pesanti, l’opinione pubblica non vede di buon occhio gli OGM e tende a vedere queste pratiche come “innaturali”, considerandole rischiose per l’ambiente e per la salute e poco o per nulla etiche.

Secondo la Direttiva europea, un organismo geneticamente modificato è un organismo il cui DNA stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura, attraverso la riproduzione o la ricombinazione genetica naturale. Gli OGM si ottengono inserendo un gene nella sequenza del DNA della pianta: il gene può derivare da varietà di piante della stessa specie, da piante di specie diverse o dal DNA di microorganismi.

Le modifiche al DNA non avvengono però solo attraverso il trasferimento di geni: le mutazioni al DNA avvengono spontaneamente in natura e nei programmi di miglioramento genico viene amplificata la frequenza con cui avvengono tali mutazioni usando radiazioni o agenti chimici mutageni. Le mutazioni vengono poi selezionate e, quelle vantaggiose, vengono mantenute: un esempio di mutazione indotte dall’uomo riguardano il frumento Creso, ottenuto negli anni 70 proprio per irradiazione. Questi alimenti non sono classificati come OGM pur avendo subito delle modifiche al proprio DNA.

 

Quali i rischi per la salute?

La produzione di OGM potrebbe presentare rischi per l’ambiente e per la salute; questo vale però anche per gli ibridi selezionati dall’uomo o per le varietà ottenute attraverso irradiazioni. Infatti, i geni immessi nella pianta potrebbero essere trasferiti ad altre piante attraverso l’impollinazione; si potrebbe verificare una crescita incontrollata di una popolazione di piante resistenti, oppure potrebbero svilupparsi specie tossiche o che contengono allergeni per altri esseri viventi, compreso l’uomo.

Tali rischi riguardano anche le specie che nascono continuamente da ibridazioni che avvengono in natura ma l’introduzione nell’ambiente di geni non selezionati naturalmente può avere effetti a lungo termine sull’ambiente e sulla salute delle altre specie viventi che difficilmente è possibile prevedere.

 

Approfondisci I vantaggi della produzione da agricoltura biologica  >>