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Gazpacho: la ricetta

Dal sud della Spagna arriva il gazpacho, qualcosa a metà tra una zuppa e un succo di verdure, da bere freddo per contrastare tutti i problemi legati al caldo estivo: disidratazione, demineralizzazione, stanchezza cronica, perdita di energie.

Gazpacho: la ricetta

Il gazpacho è una zuppa da consumare fredda, soprattutto in estate. E’ originario della Spagna (Andalusia) ma viene consumato anche in Portogallo ed alcune zone dell’America Latina.

Il nome deriva da un’antica forma di spagnolo per significare le “rimanenze” di un pasto, come a dire che il gazpacho veniva preparato con gli avanzi, cosa comune nella cultura agreste spagnola, basti pensare anche alla spanish omelette, che in fondo non è altro che la nobilitazione della frittata con gli avanzi dei giorni precedenti.

Le sue origini si perdono nella storia antica, ovvero nelle abitudini romane di mangiare una zuppa fatta di pane, olio, aglio e cipolla, abitudine esportata nell’area iberica, che ha retto anche all’ascesa dei Mori e al ritorno dei conquistadores, che portarono con loro i pomodori, elemento essenziale per il moderno gazpacho.

 

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Gli ingredienti del gazpacho

Gli ingredienti per un gazpacho classico sono principalemente il pomodoro, la cipolla, l’aglio, l’aceto, olio di oliva, spezie, altre verdure fresche variabili, come il cetriolo, le zucchine, il peperone, il peperoncino, radici, il sedano. 

Il principale ingrediente è il pomodoro, da ridurre in cubetti per poi essere messo in un largo recipiente. Il pomodoro è un’ottima fonte non solo di licopene (importantissimo per la vista) ma anche di gusto e di preziosa acqua organica ricca di vitamine e minerali.

Seguono l’aglio e la cipolla, bulbi adorati nell’antico Egitto alla stregua di dei, tanto note sono le loro proprietà medicamentose, specie da crudi.

Il cetriolo, uno degli ingredienti più comuni nel gazpacho, è importantissimo d’estate in quanto rilascia acqua organica lentamente e mantiene idratati.

Gli zucchini hanno più o meno la stessa funzione dei cetrioli; i peperoni sono ricchi di vitamine, specie di acido ascorbico, e danno molto sapore;

il peperoncino, oltre che ad apportare una piacevole sensazione piccante, serve per ridurre la sudorazione durante la torrida estate; il sedano e’ ricco di antiossidanti, acqua ed aiuta a ridurre la pressione sanguigna.

A questi classici ingredienti ovviamente se ne possono aggiungere altri a piacere, spesso nelle versioni più moderne troviamo il gustoso avocado, ricchissimo di grassi vegetali e clorofilla.

Veniamo alle proporzioni per una ricetta bilanciata: ogni chilo di pomodori metteremo un cetriolo, un peperone, mezza cipolla, uno spicchio d’aglio, e il resto a piacere.

 

La preparazione del gazpacho

Esistono diversi metodi per la preparazione di un buon gazpacho. Suggeriamo questo. Abbiamo già tagliato i nostri pomodori a cubetti, e riposti in un largo recipiente. Faremo lo stesso con il resto delle verdure e andremo a prendere il nostro estrattore.

Non abbiamo un estrattore? Anche un frullatore andrà benissimo, ma in questo caso frulleremo le nostre verdure con calma e in più passate in modo da essere sicuri che tutti i dadini di verdure siano ben frullati.

Adesso dobbiamo passare il nostro composto omogeneo per un setaccio,  un filtro, o un canovaccio, in modo da separare il succo dalla polpa grezza e dalla fibra.

Ne risulterà un succo rossastro opaco, al quale aggiungeremo aceto, olio, spezie e sale a piacere. Infine l’ultimo passaggio, aggiungere dell’acqua e riporre in frigo affinche’ raggiunga la piu’ piacevole delle temperature per contrastare la calura estiva.


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A cosa fare attenzione?

Qualche appunto: occhio alle allergie e alle intolleranze. Le solanacee crude contengono un sacco di solanina, una tossina che può dare molto fastidio alle persone particolarmente sensibili ad essa.

Il gazpacho fresco fatto in casa è ottimo ma non contiene conservanti, vale la pena ricordare che tutte queste verdure finemente tagliuzzate ossideranno nell’arco di poche ore, pertanto e’ giusto farlo e consumarlo, magari offrendolo a degli ospiti, piuttosto che farne una grande produzione da stoccare in frigorifero.

Più tempo passa, più si abbassano i valori nutrizionali.