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La dieta sattvica

Sattva, raja e tamas, tre termini sanscriti da imparare per imparare a nutrirsi in modo sano e apportare equilibrio sia al corpo che alla mente che alle energie vitali.

La dieta sattvica

Molte correnti religiose estendono la loro influenza sulle regole alimentari dei loro seguaci: gli ebrei hanno il codice kosher, i musulmani hanno il cibo halal e così via.

In India la cosa è un po’ più complessa in quanto le diverse correnti induiste e yogiche hanno stabilito diverse regole alimentari. Uno dei capisaldi della cultura induista è senza dubbio la Bhagavad Gita, il canto del beato, testo sacro scritto dal saggio Vyasa che racconta il dialogo che Arjuna e Krishna hanno nel mezzo del campo di battaglia tra le due fazioni nemiche.

Oltre ad essere un testo altamente poetico e uno scrigno sia di filosofia che si spiritualità, la Bhagavad Gita fonda le sue basi su un concetto mutuato dal samkhya, antichissima scuola di filosofia sistematica, vale a dire il concetto dei guna, ovvero i tre attributi della natura: tamas o inerzia, raja o passione, sattva o equilibrio.

 

I tre guna

Questi attributi o modi della natura permeano tutto il creato in modo dinamico: l’eccesso di inerzia dato dall’incoscienza delle fasi iniziali della creazioni richiede un eccesso di passione ed azione per produrre mutamenti, che a loro volta necessitano e tendono ad un equilibrio. Questi pattern si riproducono anche nel corpo e nel carattere degli esseri umani, che hanno per scopo quindi trovare un equilibrio evolutivo.

Il guna che rappresenta l’equilibrio luminoso è quello bianco, il sattva e l’uomo sattvico è colui che si emancipa dall’apatia dell’incoscienza e dagli eccessi della passione. Anche attraverso il cibo.


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I cibi sattvici

La dieta sattvica si basa su un principio piuttosto semplice: si possono mangiare solo (o in prevalenza) gli alimenti considerati sattvici dal samkhya, dallo yoga e dal sistema di medicina ayurvedico:

> i cibi tamasici sono quelli che recano danno al corpo, quelli degenerativi;

> i cibi rajasici sono quelli neutrali o con caratteristiche sia positive che negative;

> i cibi sattvici apportano solo benefici.

 

Tutti i semi e tutte le noci sono sattvici, e di conseguenza tutti gli oli che idealmente andrebbero consumati crudi. Tutta la frutta è sattvica e rappresenta uno dei pilastri della dieta sattivca: i frutti rappresentano un concentrato nutritivo che le piante creano nella loro ascesa verso l’alto.

Prodotti a base di latte sono sattvici se vengono da animali sani che hanno vissuto una vita sana all’aria aperta e se non hanno subito trattamenti quali la pastorizzazione o l’omogenizzazione.

La gran parte delle verdure è sattvica, ad esclusione dei cibi pungenti ed eccitanti (rajasici) quali peperoncino, cipolla e aglio, cibi che creano fermentazione e quindi gas (considerato un processo tamasico), come ad esempio i funghi; e i tuberi, considerati tamasici poiche’ in stretta relazione con l’inerzia della terra.

Tutti i legumi sono da considerarsi sattvici a patto che siano preparati in modo che le loro saponine sono abbiano effetti negativi sulla digestione poiché come detto la fermentazione apporta tamas. La maggior parte delle spezie sono considerate rajasiche o tamasiche ad eccezione di basilico, curcuma, zenzero, cardamom, fieno greco, coriandolo, anice, cumino.

La quasi totalità delle erbe di campo sono sattviche mentre i dolcificanti naturali come zucchero non raffinato e miele sono talvolta accettati talvolta esclusi.

 

Cibi e guna

Tutti le verdure fresche di giornata e biologiche sono sattviche, i cibi preparati con consapevolezza, in una cucina pulita.

Tutti i cibi stimolanti sono da considerarsi rajasici, quelli che creano dipendenza come caffè, tè, cioccolata, zuccheri raffinati, uova, spezie, cibi piccanti, cibi che aumentano l’aggressività e lo sperpero di energie.

Tutti i cibi sedativi sono considerati tamasici, cibi precotti o cibi lasciati freddare, cibi conservati, o cibi vicino alla scadenza, formaggi erborinati, carne, alcool e droghe. Mangiare in eccesso (anche quando si tratta di cibi sattvici) puo’ essere sia rajasico che tamasico, i prodotti di origine animali provenienti da allevamenti intensivi e quindi tratti senza vera attenzione alla salute degli animali sono tamasici.

 

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