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Che cos'è la cosmesi naturale

Un articolo chiarificatore su che cosa davvero significa cosmesi naturale, sugli standard legali e le esigenze reali del consumatore sensibile

Che cos'è la cosmesi naturale

di Alessio Musti

Cosa succede quando un consumatore attento come può essere il consumatore di alimenti biologici guarda l’etichetta dello shampoo o della crema che usa per i propri bimbi, del dopobarba, di una crema antirughe, o di un trattamento preventivo contro inestetismi di ogni genere?

Generalmente si trova davanti a delle belle parole che illustrano i benefici strepitosi del prodotto, le virtù ed i pregi degli estratti vegetali in genere, ma nel momento in cui si applica per capire qualcosa degli ingredienti si ritrova smarrito in una giungla di termini incomprensibili. Si chiamano codici INCI, e sono definizioni delle materie prime usate in cosmesi in vigore a livello europeo, obbligatorie per legge.

Non è cattiva volontà del produttore il rendersi incomprensibile, si tratta di un’imposizione di legge. Ma questo non aiuta la maggior parte dei consumatori, e pur essendo una lodevole forma di europeismo, mette in crisi chi vuol sapere cosa ci sia effettivamente dentro agli eleganti barattolini ed ai tubetti delle creme o dei belletti griffati. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza sul misterioso mondo della cosmesi naturale.

 

Cosa dice la legge

La nostra legislazione risulta oggi ben articolata e abbastanza soddisfacente sotto il profilo delle garanzie sulle modalità di produzione e sulle caratteristiche di un cosmetico (vedi legge 713/86).

Tuttavia, la nomenclatura scelta per le etichette non sempre è accessibile per i non addetti ai lavori e altre, e più gravi, difficoltà nascono dalla scarsità dei controlli, vero punto debole del sistema.

Disporre di informazioni corrette e attendibili, in modo che il consumatore sappia bene dove riporre la propria fiducia, è ancora un traguardo lontano. E su questo punto, il legislatore ha ancora molto da lavorare.

 

Cosa si intende per cosmesi naturale

Se parliamo di cosmesi naturale intendiamo in genere la cosmesi a base vegetale. Le sostanze che possono essere adoperate per fare cosmetici sono più di 5000. Fra queste almeno 1000 sono naturali o derivate da fonti naturali. Incontriamo subito il primo ostacolo, o il primo equivoco: è doveroso precisare che è difficile, salvo qualche eccezione (olii da massaggio, unguenti, acque distillate aromatiche per esempio), realizzare prodotti interamente vegetali. Nella maggior parte dei casi ci troviamo così di fronte ad appositi formulati.

Per quanto semplice sia la ricetta, e siano elencati e pubblicizzati principi attivi e sostanze di origine naturale, nei cosmetici naturali, come nei cosmetici in genere, ci troveremo di fronte ad emulsionanti, tensioattivi, conservanti, eccetera: una vera costellazione di sostanze di varia natura, e spesso si tratterà di sostanze di sintesi. Ne deriva che è fondamentale leggere attentamente la descrizione del contenuto in sostanze vegetali, cercando di valutare e distinguere la incidenza pubblicitaria dal contenuto reale.

Nella migliore delle ipotesi, i prodotti definiti “naturali” contengono al massimo il 10% di sostanze vegetali tal quali, e dosi variabili di sostanze ottenute per trasformazione di sostanze vegetali. Ma in molti casi, i nomi botanici elencati in etichetta corrispondono a percentuali irrisorie, ed a fare la parte del leone sono petrolati, siliconi, peg, etossilati, eccetera….

Ed eccoci al dunque, molti consumatori sanno che l’equazione naturale = buono è falsa in molti casi, e si chiedono come riconoscere un cosmetico “sano” o “pulito” o perlomeno non “a rischio”, considerato che molte sostanze utilizzate in cosmesi sono potenzialmente allergizzanti, sensibilizzanti, se non addirittura tossiche!

 

Quali sono e quando usare i cosmetici naturali

 

Qual è il giusto concetto di fitocosmesi e di cosmesi naturale?

Un fitocosmetico non di facciata, ma di contenuto, sarà formulato con sostanze di base sia vegetali che di derivazione vegetale, dovrà contenere dosi adeguate di sostanze funzionali vegetali, tali da assicurare l’effetto cosmetico promesso.

Soprattutto, dovrà garantire a nostro giudizio, i consumatori che non sono state impiegate sostanze potenzialmente rischiose per la loro salute e per la tutela dell’ambiente. Anche la nostra pelle ha i suoi ecosistemi: è fondamentale rispettarne l’equilibrio, e proteggerla dall’ambiente esterno.

Un detergente troppo aggressivo, per esempio, lascia la pelle nuda e senza protezione. Come fosse un deserto. La nostra pelle è come la nostra terra. Mantenere l’equilibrio vuol dire conservarne la salute.

 

È davvero inevitabile per produrre i cosmetici usare sostanze tossiche o a rischio, inquinare l’ambiente, torturare migliaia di cavie innocenti?

Che siano ormai numerosi i consumatori e gli operatori attenti all’argomento cosmesi, lo dimostrano le sempre maggiori iniziative nel settore: interventi su riviste specializzate, convegni durante le maggiori fiere nazionali, siti internet con forum dove si discute animatamente sulla naturalità ed ecologicità dei cosmetici e dei detergenti in genere, nonché i nuovi biodizionari per provare a capire se gli ingredienti siano o meno ecologici e biodegradabili.

Il consumatore consapevole vuole sapere non solo se il prodotto è ecologico e dermocompatibile, ma anche se sono stati fatti test sugli animali, e purtroppo la dicitura non è talvolta totalmente veritiera.

 

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