Chiropratica: cos'è e a cosa serve

La chiropratica è una disciplina che allevia squilibri, agisce positivamente sulle sindromi del dolore e sugli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro-muscolo-scheletrico.

chiropratica

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La chiropratica è una disciplina che allevia squilibri, agisce positivamente sulle sindromi del dolore e sugli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro-muscolo-scheletrico.


 

Cos'è la chiropratica

Chiropratica, deriva dal greco kéir, mano e praxis, agire e secondo la definizione riportata dal sito dell’Associazione italiana chiropratici (Aic) si tratta di “una professione sanitaria primaria che riconosce la capacità intrinseca del corpo di raggiungere e mantenere uno stato di corretto equilibrio. Il dottore chiropratico identifica i fattori causali del disturbo ed elimina l’interferenza neurologica funzionale (sublussazione) ottimizzando l’integrità della colonna vertebrale e ottimizzando il funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico.” [fonte Aic].

 

La chiropratica, prosegue la fedinizione Aic, “È fondata sull’assunto che la corretta struttura, allineamento e funzionalità della colonna vertebrale siano necessari per il corretto funzionamento ed equilibrio del sistema nervoso quale regolatore della fisiologia e della salute dell’organismo”.

 

La chiropratica, in sintesi, è una scienza naturale che non fa uso di farmaci e studia e cura la meccanica, la statica e la dinamica del corpo umano attraverso specifici trattamenti vertebrali manuali. 

 

La chiropratica riconduce i problemi strutturali del corpo a squilibri tra articolazioni e nervi, in particolare quelli che implicano la colonna spinale, che sono in grado di generare disfunzioni del nostro organismo, specialmente al sistema nervoso centrale e periferico.

 

Il midollo spinale, maggiore via di comunicazione del sistema nervoso, trasmette gli ordini impartiti dal cervello al resto del corpo.

 

Sublussazione. Un disturbo a livello della colonna può interferire con il sistema neurologico afferente. Il termine utilizzato per questo disallineamento o blocco è ‘sublussazione’. Per sublussazione si intende “una sofferenza che si manifesta nelle articolazioni scheletriche e, attraverso complesse relazioni anatomiche, fisiologiche e neurologiche, influenza il sistema nervoso inducendo una ridotta funzionalità, disabilità o malattia” (Aic).

 

L’evidenza clinica di una sublussazione include uno o più delle seguenti caratteristiche:

  • dolore e debolezza;
  • asimmetria di postura, di movimento o di allineamento;
  • diverse anomalie nel movimento, o nel tono, nella consistenza e/o nelle variazioni di temperatura dei tessuti molli.

 

Questa può dar luogo a vari sintomi quali mal di schiena, dolore alla cervicale, cefalea, dolori alle spalle, parestesia agli arti, sciatalgie e diversi altri disagi, più o meno gravi. Tali sintomatologie possono essere causate da questo ‘blocco” o interferenza con i nervi al momento dell’uscita dalla colonna, irradiandosi verso il resto del corpo. 

 

La differenza principale che distingue la chiropratica dalle altre professioni sanitarie è rappresentata dalla cosiddetta manovra di aggiustamento. Punto fondamentale è la concezione secondo la quale il ripristino del corretto stato della colonna è in grado di condurre il corpo all’auto-guarigione.


Nata negli Stati Uniti sul finire del XIX secolo, l’arte della chiropratica è stata a lungo ostacolata dalle accademie di medicina tradizionale. Secondo una stima statunitense, la chiropratica oggi è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti, diffusamente accettata e rimborsata dal sistema sanitario pubblico.

 


Storia della chiropratica

La chiropratica nasce nel 1895 negli Stati Uniti d’America a opera di Daniel Palmer, il primo chiropratico dell’era moderna, il cui motto era: “Una vertebra sublussata è la causa del 95% delle malattie... Il restante 5% è causato da sublussazioni che non riguardano la colonna vertebrale"

 

La chiropratica è soprattutto una scienza clinica che si occupa dell’analisi e del trattamento degli squilibri del sistema strutturale (muscolo scheletrico), biochimico, mentale ed energetico dell’organismo, che è concepito come un'unità a tutti gli effetti. 

 

La figura del chiropratico

La chiropratica mira a conoscere lo stato della colonna vertebrale e della sua relazione con la salute, oltre che all’applicazione dell’aggiustamento vertebrale finalizzato a correggere le “sublussazioni vertebrali” o problemi di colonna.

 

Diventare chiropratico vuol dire occuparsi principalmente dei disturbi dolorosi della colonna vertebrale: torcicollo, sciatica, schiacciamento dei dischi intervertebrali, disturbi alle gambe, dolore alle spalle e alle braccia.

 

Sempre secondo le indicazione dell’Aic “il dottore chiropratico ha conseguito una laurea magistrale in Chiropratica in linea con gli standard internazionali su tale formazione. Attualmente tale percorso di studi non è presente in Italia, ecco perché tutti i dottori chiropratici membri dell’Associazione italiana chiropratici hanno una laurea conseguita all’estero”. 

 

Chi decide di diventare dottore in Chiropratica deve affrontare un percorso di studi di 5 anni a frequenza obbligatoria e con praticantato clinico presso college e università accreditate secondo gli standard internazionali sulla formazione della professione, il tutto in lingua inglese.
 

L'Organizzazione mondiale della sanità, ha dettato le linee guida per diventare chiropratico e, anche in Italia, le facoltà di medicina più prestigiose hanno organizzato conferenze congiunte di medici e chiropratici per migliorare la collaborazione a beneficio dei pazienti. 

 

Dal dicembre 2007, la chiropratica è stata riconosciuta legalmente anche in Italia, con l’inserimento di un emendamento all’interno della legge finanziaria 2008 (art. 2, com. 355). È istituito presso il ministero della Salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. L'iscrizione al suddetto registro è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente.

 

Il laureato in chiropratica ha il titolo di dottore in chiropratica ed esercita le sue mansioni liberamente come professionista sanitario di grado primario nel campo del diritto alla salute, ai sensi della normativa vigente. Il chiropratico può essere inserito o convenzionato nelle o con le strutture del Servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme previsti dall'ordinamento. 

 

In Italia l’Associazione italiana chiropratici, nata nel 1974, tutela la professione e i pazienti, ed è l’ente accreditato a cui chiedere informazioni su corsi, abilitazioni e professionisti sul territorio. 

 

Il chiropratico tratta spesso pazienti che soffrono di asma, ansia, depressione, mala-occlusione dentale, dolori alla cervicale, mal di schiena, vertigini, otite cronica, amenorrea e dolori mestruali. Può consigliare esercizi terapeutici e riabilitativi, una dieta alimentare sana e uno stile di vita più salutare.

 

Manipolazione spinale. La procedura terapeutica più conosciuta eseguita dai chiropratici è “la manipolazione spinale“, tanto che per esempio in Italia i professionisti delle altre terapie riabilitative vedono il chiropratico come "lo scrocchiatore" e c'è un diffuso scetticismo su questa professione.

 

La seduta

Si parte dal concetto che ogni vertebra sia come un tassello prezioso di un mosaico che si sviluppa per verticale, ovvero la schiena. La chiropratica aiuta a ritrovare il corretto allineamento dei segmenti vertebrali e dei nervi.

 

Un chiropratico ritrova la causa di diversi disturbi andando a indagare l'irregolare posizione delle articolazioni vertebrali: il tutto passa per un attento ascolto della storia clinica, il controllo di eventuali radiografie e particolari test per valutare la simmetria delle due metà del corpo, la postura e la colonna vertebrale.

 

A quel punto poi interviene con un trattamento manuale specifico, l’aggiustamento correttivo delle sublussazioni, cioè i segmenti vertebrali, pelvici e le articolazioni delle estremità, che sono spostati o hanno movimenti limitati. 

 

Correggendo manualmente le vertebre per migliorare le relazioni fisiologiche, i chiropratici alleggeriscono le interferenze nel sistema nervoso e riducono i sintomi che ne derivano, migliorando la mobilità articolare e il benessere del paziente. La prima seduta può arrivare a durare anche 60 minuti, mentre le successive possono varare dai 15 a i 30 minuti.

 

Ad alterare il corretto allineamento delle vertebre incidono una vita sedentaria, posture scorrette, cadute, incidenti, uso di calzature inadeguate, ma anche tensioni emotive, stress psicologici, alimentazione sbagliata, una cattiva occlusione della mandibola e dei denti.

 

Quando l'allineamento si perde, il midollo spinale, il cervello e i nervi spinali vengono sottoposti a tensioni che causano disfunzione. In genere, si prevede un ciclo di 8-10 sedute affinché il sistema muscolo-scheletrico possa ritrovare il suo equilibrio; controlli periodici servono poi a prevenire le ricadute.

 

Cosa cura la chiropratica?

I disturbi curati dalla chiropratica sono molteplici e riguardano sindromi dolorose dovute ad irrigidimenti muscolari e blocchi legati a disallineamenti delle porzioni del rachide:

  • Dolore alla schiena: cervicale, dorsale, lombare
  • Dolore al collo
  • Disturbi della spalla
  • Protrusione discale, in generale, discopatie non particolarmente gravi
  • Dolore agli arti inferiori
  • Sciatalgia
  • Disturbi alle anche, ginocchia, caviglia, piede
  • Disturbi ai gomiti, ai polsi , alle mani
  • Fibromialgia.

La chiropratica è utile anche in caso di asma, allergie, mal di testa, ipertensione; mestruazioni dolorose; depressione, ansia, patologie gastrointestinali.

 


Quando rivolgersi a un chiropratico

Ci si può rivolgere a un chiropratico a qualsiasi età e come già indicato con diversi disturbi da trattare come di mal di schiena, dolori cervicali, vertigini, asma, ansia e depressione.

 

L'aggiustamento chiropratico risulta efficace in caso di dolori cervicali, quando i nervi sono implicati con conseguente algia, parestesia e debolezza delle spalle, braccia e mani. Correggendo le vertebre associate questi disturbi possono essere minimizzati o eliminati.

 

 

I benefici della chiropratica

La cura chiropratica agisce positivamente sui disturbi all’apparato muscolo-scheletrico, disturbi comuni causati da microtraumi, stress ed errato stile di vita. La manipolazione chiropratica allevia gli stati di dolore, consentendo l’abbandono di terapie farmacologiche. Questo è il grande vantaggio per coloro che hanno difficoltà ad assumere farmaci a causa di diverse intolleranze, allergie o incompatibilità di certi medicamenti con patologie di altra natura metabolica.

 

La chiropratica non presenta effetti avversi, se ben eseguita e risolve molti disturbi in tempi piuttosto rapidi. 
 
 

Controindicazioni

Non sempre la chinesiologia può essere applicata. Ci sono patologie particolarmente insidiose che impediscono di poter "mettere mano" con queste tecniche sulla colonna vertebrale e a buon senso è facilmente comprensibile il perché:

  • fratture non ancora consolidate della colonna vertebrale
  • gravi ernie discali, che causano una severa compressione dei nervi spinali emergenti dal midollo spinale;
  • osteoporosi;
  • tumori alle ossa di tipo primario o secondario;
  • stenosi vertebrale;
  • neuropatia diabetica;
  • artrite reumatoide.

 

 

Differenze tra chiropratica e osteopatia

L’obiettivo della chiropratica e dell’osteopatia è comune: ristabilire l’omeostasi, l’equilibrio corporeo mediante delle tecniche di tipo manipolativo, stimolando la capacità del corpo umano di autoregolarsi e autoguarirsi e promuovere una condizione di fluidità, senza blocchi che ne limitino i movimenti.

  • Secondo l’osteopatia per raggiungere l’obiettivo di un equilibrio è importante eseguire una corretta manipolazione della struttura, una manipolazione da parte dell’osteopata del sistema viscerale, il sistema strutturale come le articolazioni, e il sistema cranio sacrale. L’osteopata esegue quindi dei trattamenti su tutto il corpo, andando di fatto ad interagire con fascia, sistema nervoso, sistema articolare, e sistema viscerale.
  • Secondo la chiropratica, il raggiungimento dell’omeostasi si ottiene grazie alla manipolazione del Sistema nervoso centrale, costituito dal cervello e dal midollo spinale contenuto all’interno della colonna vertebrale: dalla colonna fuoriescono i nervi che vanno a fornire innervazione motoria alla muscolatura, e proprio alla colonna arrivano le afferenze che portano informazioni dalla periferia al centro. Il trattamento dal chiropratico consiste in una pressione rapida e indolore su una specifica vertebra: ciò a volte genera il tipico "scrocchio" articolare, ma si utilizzano anche tecniche che non fanno rumore.