Cantharis, tutto sul rimedio omeopatico

Descrizione di Cantharis

Il rimedio omeopatico Cantharis è estratto, come indica il suo nome latino, dall’insetto Cantharis vesicator. Si tratta di un coleottero appartenente alla famiglia dei Meloidi, che vive in gran parte dell’Europa centro-meridionale. Il suo nome scientifico è Lytta vesicatoria, ma è conosciuto anche come Cantaride e popolarmente come la “mosca spagnola”. Il rimedio omeopatico Cantharis si ottiene dalla tintura o dalla triturazione con lattosio degli insetti Cantharis vesicator e dalle successive diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.

L’insetto contiene un principio attivo, denominato cantaridina, che si estrae dalla polvere ottenuta dopo la sua essicazione e che è conosciuto sin dall’antichità. Ha odore caratteristico, sgradevole e sapore amaro pungente; è insolubile in acqua fredda e solubile negli oli. La cantaridina ha proprietà rubefacenti e vescicatorie. E’ fortemente irritante sulla pelle e può provocare vescicole nei punti di contatto. Per la facilità del suo assorbimento cutaneo o peggio ancora se ingerita, è estremamente pericolosa per la salute umana, potendo causare, in doti eccessive, anche la morte. Veniva adoperata per stimolare l’entrata in calore delle giumente.

 

Quando si usa Cantharis

Cantharis è un rimedio ad azione locale, che agisce prevalentemente sull’apparato urinario, sull’apparato gastro-intestinale, sul sistema nervoso, sulla pelle, sulle mucose. Il rimedio omeopatico Cantharis si usa nei seguenti casi principali:

  • problemi alla pelle, eritemi, dermatiti, herpes, ustioni
  • problemi alla testa, vertigini e cefalea, congiuntivite, afte
  • disturbi alla gola, faringite, raucedine, laringite
  • problemi all’apparato respiratorio, affezioni catarrali delle vie aeree con muco
  • disturbi all’apparato gastro intestinale, dolori di stomaco, coliche, diarrea
  • disturbi al sistema nervoso, infiammazione dei tessuti nervosi, ansia, irrequietezza, irritazione, eccessi di rabbia

Dosi e somministrazione

In tutti i casi, se acuti diluizione 5CH, 1 granulo ogni 5 – 10 min, oppure 5 gocce ogni 10 – 15 min, allungando i tempi con i miglioramenti; se recidivanti diluizione 7CH, 3 – 4 granuli o 5 – 10 gocce ogni 3 ore.

 

A chi è consigliato Cantharis

L’individuo che richiede Cantharis ha sensazioni di bruciore e di calore violente, ha spesso dermatiti, dolori all’addome insopportabili, taglienti che sopraggiungono soprattutto quando la vescica è piena, ha minzione difficile, lenta e dolorosa, nonché frequente con emissione di poche gocce di urina. I dolori alla vescica peggiorano bevendo anche piccole quantità di acqua o bevendo caffè. Il soggetto ha occhi lucidi e pupille molto dilatate, viso pallido con espressione di sofferenza, sete con avversione per il bere. E’ una persona stanca, depressa, inquieta e agitata e ha un aumentato desiderio sessuale e soffre d'ansia.