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Il glifosato al via libera secondo la UE

Secondo l'UE il glifosato, se usato in modo corretto, non sarebbe dannoso per la salute, ecco quindi che continuerà ad essere commercializzato e usato liberamente: l'Italia non è d'accordo ed è spiazzata dal voltafaccia della "verde" Germania. Il dibattito prosegue e si moltiplicano iniziative e petizioni.

Il glifosato al via libera secondo la UE

No dell'Italia al glifosato

Italia e Francia avevano votato "no" per il rinnovo dell'utilizzo del glifosato per altri cinque anni in Europa, ma 18 paesi hanno espresso un voto contrario.

La Germania, che ha avuto notevole importanza per la sentenza finale, ha deciso di dire "si" all'uso di uno dei più diffusi erbicidi, nonostante un tentennamento iniziale. Una notizia spiazzante per un paese che in tanti aspetti ha un anima "green" e rispettosa dell'ambiente. 

Come comunicato da "Il Corriere" , la posizione italiana è stata quella di votare contro il rinnovo per limitare l'uso di una sostanza sulla cui pericolosità per la salute umana sono in atto accesi dibattiti.

E se il comitato d'appello della Commissione Europea ha deciso di autorizzare ancora il commercio e l'uso di prodotti contenenti glifosato per cinque anni, la vecchia penisola userà quindi questo erbicida in percentuale limitata, sperando un qualche ultima possibilità, come Italiaambiente.it comunica, magari facendo appello alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ricorrendo per l’annullamento. 

Ecco a seguire un breve excursus di chi è contro e chi a favore.

 

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Contro il glifosato: i danni

Tra polemiche e scandali, poltica e scienza, salute e interessi commerciali, sono di fatto molte le associazioni ambientaliste che si sono da tempo date da fare per raccogliere informazioni, dati ed esperienze dirette circa la pericolosità di tale sostanza. Nasce subito una grande mobilitazione sotto l'egida di "Stopglifosato.it" con tanto di pagina facebook e petizione da firmare per ; questa mobilitazione è connessa a quella europea di Stopglyphosate.

Oltre a Greenpeace, che dice no ai pesticidi in genere, per proteggere animali come le api, (ecco la petizione on line), vi sono altri gruppi che aderiscono a questo no collettivo: FAI, ACP; Asso-Consum, FederBio, Il Fatto Alimentare, Lifegate, Legambiente, Lipu, Terra Nuova, Slow Food Italia, WWF, Touring Club Italiano, WWOF Italia, solo per citarne alcuni. 

E non possono essere passate inosservate anche certe immagini. Ha fatto il giro del mondo la foto del "bambino di cristallo" di tre anni, nato con ittiosi, malattia che sgretola la pelle, che a suo tempo è stata una delle immagini più rappresentative del noto Festival di Fotografia etica di Lodi. La madre, secondo quanto racconta il fotoreportage del fotografo Pablo E. Piovano, durante la gravidanza usava sempre il glifosato nel suo orto. 


A favore del glifosato: non provoca il cancro

Dall'altra parte il Journal of the National Cancer Institute avrebbe condotto una ricerca su un campio ne di contadini dell'Iowa e del North Carolina a dimostrazione del fatto che non esisterebbe una correlazione diretta tra l'uso del glifosato e l'insorgere di forme tumorali nell'uomo.

Anche secondo l'Efsa ed Echa (da agenzia Ansa) , due agenzie europee per la sicurezza alimentare e chimica, il glifosato non sarebbe pericoloso per la salute, almeno non nelle quantità in cui si trova negli alimenti di consumo quotidiano. 

 

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