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Giornata mondiale dell'alimentazione

Il 16 ottobre 2014 è la Giornata mondiale dell'alimentazione: c'è ancora tempo per andare a vedere la "semina" artistica milanese e per partecipare alla maratona romana contro la fame, a favore dei più poveri dei poveri

Giornata mondiale dell'alimentazione

Elogio dell'agricoltura famigliare

Le aziende agricole famigliari pare stiano svolgendo un ruolo preponderante nella salvaguardia del Pianeta, è quanto è emerso dalla Giornata mondiale dell'alimentazione che cade il 16 ottobre 2014.

Sono infatti più di cinquecento milioni le piccole imprese che producono la maggior parte del cibo del Pianeta e che rivestono un ruolo importante nella lotta contro la fame e la povertà soprattutto in alcuni paesi; per questo la FAO ha deciso di nominare il 2014 "Anno internazionale dell'agricoltura familiare", agricoltura che è in grado di "nutrire il mondo e preservare il Pianeta" al tempo stesso. Solo per citare a tal proposito alcuni numeri: sono l'83% nell'America centro-settentrionale le imprese a conduzione famigliare che sostengono il territorio, il 68% in Europa, il 62% in Africa, il 18% in Sudamerica e ben l'85% in Asia, dati Fao alla mano.

Essere partecipi di questo progetto, non solo in questa giornata ma 365 giorni all'anno, significa essere parte attiva quotidianamente nella scelta di ciò che si porta in tavola, ricordandosi che anche un semplice morso a una merendina, di cui non si è ben letta l'etichetta, può, a lunga catena, danneggiare il Pianeta. Soffermiamoci a riflettere: non può e non deve essere così!
Ecco quindi che scegliere la qualità e non la quantità del prodotto, differenziare, conoscere e sviluppare un certo spirito critico circa gli alimenti che entrano a far parte delle nostre giornate diventa più che importante, indispensabile.

 

L'Arte al servizio del benessere del Pianeta

Per l'occasione sono molte le realtà che si sono mobilitate allo scopo comune di dar voce a parole d'ordine basilari quali: sviluppo sostenibile, rispetto della terra, corretta gestione delle risorse naturali.

In molte parti d'Italia, le imprese che si occupano di agricoltura e di alimentazione, ma anche associazioni, enti e scuole hanno realizzato progetti interessanti, basti citare una performance milanese dal titolo "L'orto d'artista, dalla semina al raccolto" organizzato dall'associazione “Arte da mangiare mangiare Arte" presso il Giardino dell'arte e del silenzio della Società Umanitaria. Attraverso un gesto simbolico come quello della semina, messo in atto durante una performance collettiva, artisti e pubblico hanno “seminato” progetti a favore dello sviluppo sostenibile.

La mostra collettiva dedicata alla semina, in particolare al “seminatoio”, antico strumento utilizzato per seminare a mano, rimarrà nei chiostri della Società Umanitaria di via San Barnaba fino al 19 ottobre prossimo. Oltre alle varie iniziative artistiche, istituzionali, scolastiche, vi è anche la Hunger Run, la corsa annuale contro la fame nel mondo, organizzata nel centro storico di Roma per domenica 19 ottobre, alla quale; si tratta di un doppio percorso, uno competitivo di 10km e la corsa/passeggiata non competitiva di 5 km per le vie della capitale. I fondi raccolti dalle registrazioni saranno destinati ai più poveri dei poveri, sostenendo progetti che migliorano la loro abilità a produrre ed avere accesso al cibo.

 

Siamo tutti agricoltori familiari!

Ognuno di noi è un potenziale agricoltore familiare a pensarci bene, anche chi ha un minuscolo giardino o un balcone in un mini-appartamento in centro città.

Un punto molto importante da sottolineare è proprio questo: ogni piccolo gesto, ogni "semina" positiva che si compie non solo sono contagiosi, ma fanno davvero bene al Pianeta. Per seminare bene si mette in atto anche un importante step comunicativo, un passaggio di informazioni di generazione in generazione, una trasmissione di sapere produttiva e benefica.

Se infatti il nonno era abituato a concimare in modo chimico, con pazienza e dedizione il nipote gli può re-insegnare che non solo non è necessario, ma che fa anche male, ponendo le prime basi di un'agricoltura sinergica di stampo familiare. La terra si cura, non si aggredisce, si "compartecipa" con il suolo e le erbacce, si gode in modo armonico, gioioso e semplice di ciò che essa ci dona, vicino, a casa propria.