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Echoes of ecologies, il documentario

Da un viaggio in Sud America nasce un documentario sul mondo degli "Yuyos", erbe e dei rimedi medicinali naturali, che è al tempo stesso un progetto di vita: ecco cosa ci insegna Echoes of Ecologies.

di Redazione

Echoes of ecologies, il documentario

Il progetto Echoes of Ecologies

Il progetto nasce dalla semplicità di un viaggio intinerante, spesso deciso sul momento, di due persone, Giulia Lepori e Michal Krawczyk, che si definiscono "umanisti ambientali, orticoltori, cantastorie, viaggiatori, volontari" che, muovendosi appunto nel campo dell’ "umanesimo ambientale" - dall’inglese ‘the Environmental Humanities’ - e praticamente nei territori del Sud America, hanno deciso di raccogliere le esperienze di coloro che gradualmente cercano la sostenibilità, modificando vari aspetti della propria vita e vivendo a stretto contatto con loro nello stesso cerchio del cambiamento. 


Così, nel 2016, Giulia e Michal, hanno intrapreso questo percorso, che li ha portati nelle terre di Brasile, Argentina, Paraguay e Bolivia.


Dalla conoscenza e sperimentazione di pratiche e storie di sostenibiltià ecologica e sociale locali, alla diffusione delle stesse attraverso un documentario: la leva è la creatività e la cooperazione, ma anche il bisogno di una "rivoluzione gentile" che possa condurre al cambiamento.


Il mondo, secondo gli ideatori, non deve più essere visto come un luogo da sfruttare, ma come un luogo in cui vivere e sentirsi tutti profondamente protagonisti del cambiamento.

 

Yuyos, il film etnografico

Direttamente dal Paraguay, ecco il film che racconta il mondo degli Yuyos, ovvero delle erbe e dei rimedi medicinali naturali conosciuti da millenni dai popoli contadini di quelle terre. 


Il film, girato in presa diretta, racconta della vita quotidiana di una famiglia del Paraguay che vive a Colonia Luz Bella, un luogo speciale che si trova ora in forte pericolo per via dell'industrializzazione crescente.


La deforestazione che non si arresta, continuando a spianare alberi per lasciare il posto a piantagioni intensive e pascoli industriali, rappresenta una forte minaccia per la biodiversità e per la sopravvivenza di un popolo intimamente connesso e legato alla sua terra. 


Il documentario dimostra che anche la possibilità di accedere a queste medicine naturali, Yuyos appunto, è influenzata negativamente.

 

Da San Paolo al resto del mondo

La prospettiva di un luogo lontano aiuta a decontestualizzare e al tempo stesso a far capire la portata di certi cambiamenti in atto.


Il progetto mostra da vicino il valore dell'agricoltura sostenibile, la tematica dei semi transgenici, la permacultura e l'agroecologia, la conservazione di semi indigeni e piante endemiche, l'importanza dell'acqua e della terra, il riciclo e il recupero di spazi urbani. Si fa luce al tempo stesso su questioni fondamentali, come la sensibilizzazione e la comunicazione da parte dei media, l'arte, la scuola e le associazioni che si impegnano per far fronte ai disastri ecologici.


Un esempio su tutti che il gruppo ha consociuto è l'orto CCSP di San Paolo, un laboratorio all’aria aperta dove poter osservare, imparare, coltivare e cogliere varie tecniche di agricoltura urbana in uno dei punti più strategici della città, ovvero il tetto del Centro Culturale.


Ma non finisce qui, la mobilità sostenibile pare qualcosa di contagioso in Sud America: ecco infatti sul sito delineate tutte le associazioni e i collettivi in movimento che il progetto ha conosciuto.


I contatti per continuare a seguire Echoes of Ecologies: echoesofecologies@inventati.org – facebook echoesofecologies.